Capitolo 27

2.5K 160 2
                                    

Non so che ore fossero, probabilmente le 3 del mattino, quando sentii delle urla provenire dal piano di sotto.
'Sofia!' Gridò una voce. Era la voce di Giuseppe.
Non capivo cosa stesse accadendo, ma la prima cosa che feci fu quella di alzarmi dal letto, prendere il telefono, e mandare un messaggio a Sascha per venire qui. Fu il mio primo istinto, quello di avvisarlo.
Lasciai il telefono in camera e andai nel salone, dove c'era Giuseppe e.. Altri tre ragazzi?
'Fermatevi! Che state facendo?!' Gridai per attirare l'attenzione, e ci riuscii. Quei tre si allontanarono da Giuseppe, non aveva nessun graffio, per fortuna.
'Ma da dove esce questa bella ragazza?' Disse uno. Quella voce mi era familiare, peccato che avevano i volti coperti.
'Lei non c'entra nulla' disse un'altro.
E, a quella voce, lo riconobbi subito: Stefano.
'State lontano da mio fratello!' Dissi furibonda.
Lui si tolse il passamontagna.
'È così divertente giocare con lui' disse puntando mio fratello.
'Sofia aiutami' disse Giuseppe tutto d'un fiato.
I tre ragazzi lo guardarono storto.
'Sentite, cosa volete? Soldi? Cazzate varie?' Dissi andando subito al punto.
'Beh, volevamo picchiare Giuseppe, ma a quanto pare sono cambiati i piani' disse un ragazzo guardandomi sbavando.
Dio, ma perché?
'Non toccarla!' Gridó in cagnesco Stefano.
I due ragazzi non si volevano togliere il passamontagna, bah.
'Senti Sofia, con te è andato tutto a puttane a causa loro, di tuo cugino, di tuo fratello e.. Di sascha' disse cercando di farmi ragionare.
'Hai scopato con sua cugina mentre stavamo insieme, e non me lo hai neanche detto, ma solo qualche giorno fa lo ho saputo. Come ti reputi? Migliore? Mi fai schifo, guarda. Stai solo facendo delle cazzate, e poi ne subirai le conseguenze'
'Mi sono allontanato da te perché Sascha poteva farti del male, potevi perdere la verginità per..' Faceva fatica ad ammetterlo. 'Una mia terribile cazzata' scandì ognuna di queste parole come se finalmente lui capisse.
'Hai ragione' disse poco dopo. 'È stata tutta colpa mia, non dovevo' disse scuotendo la testa. 'Ma sono disperato senza di te, ti prego..' Alzai una mano per farlo stare zitto.
'Sto con Sascha ora' dissi, e subito dopo lui entrò, essendo che la porta era socchiusa.
'Tu, lurido bastardo! Hai rubato la cosa più bella della mia vita!' Disse Stefano e si diresse, furibondo, verso di lui. Sascha lo allontanò con un semplice spintone.
'Non mi fai paura, e lei non è un oggetto, trattala con rispetto' disse in mia difesa.
'Volevi vendicarti per quello che è successo con tua cugina? Ci sei riuscito, ma adesso digli che è tutta una cazzata' lo incitò Stefano.
Ma che stava dicendo?
'Non è una cazzata, io la amo davvero' disse Sascha difendendosi.
'Si, e da quando? Da mai?'
'La amo. E vedi di stare zitto, sennò finisci nei guai' a quell'affermazione, gli amici di Stefano si misero davanti a lui come per difenderlo. 'Non hai neanche il coraggio di difenderti da solo, fai schifo!'
Sascha andò da mio fratello, dato che il passaggio verso di me era bloccato da quelle tre persone.
'Giuseppe, tutto okkei?' Disse.
'Più o meno' ammise lui. 'Fa che non succeda nulla a Sofia, io credo di stare meglio'
'L'avete già picchiato oggi, cosa volete ancora?!' Disse sbraitando il mio ragazzo.
Mi fa strano chiamarlo così, però mi piace.
'Stefano, ti prego, va via' implorai al diretto interessato. 'Non ha senso che continui a torturare mio fratello, non ti ha fatto nulla, hai fatto tutto da solo! Ti sei punito da solo, va via'
Mi infastidiva mandarlo via, ma se lo meritava.
'Ehi, la porta è aperta' precisò Sascha facendomi sorridere, anche se in un momento così serio.
'E va bene' si arrese Stefano. 'Solo che mi diverto troppo a dare fastidio alle persone che vuoi bene..' Disse guardandomi in modo.. Uhm.. Strano?
'Andate su Sascha!' Disse puntandolo.
I due ragazzi andarono addosso a lui, e io non sapevo come fermarli. Mi misi in mezzo a loro, ma appena lo feci, caddi a terra.
Il dolore di una ginocchiata mi pervase tutto lo stomaco. Vidi, anche, che smisero di prendersi a botte, mentre io ero li, raggomitolata sul pavimento, a subire il mio dolore. Notai che Giuseppe si riprese e mi prese in braccio, come solo un fratello maggiore sa fare.
'Andiamocene via!' Gridó Stefano e i tre ragazzi se ne andarono.
Dal dolore non riuscivo a parlare; avevo gli occhi chiusi, mentre sopportavo il mio dolore.
'Sofia' disse una voce con tono basso. Sascha.
Mi stava accarezzando i capelli, e mi stampava dei baci sulla guancia.
'..male..' Fu l'unica cosa che riuscii a dire, il calcio era stato davvero violento. 'Andiamo in osped-' iniziò a dire Giuseppe.
'No' dissi io. 'Sul divano..'
Feci qualche gemito di dolore mentre mi stendevano nel posto desiderato.

Dopo aver dormito qualche ora, mi svegliai, sempre indolenzita, ma meno rispetto a qualche ora fa. Vidi Sascha che dormiva sul tappeto, rivolto verso di me, e Giuseppe sulla poltrona.
Sembravano entrambi sfiniti. Non volevo svegliarli, quindi con calma cominciai ad alzarmi per controllare l'ora, e ci riuscii. 10:20. Credetti di dover abbandonare la scuola, ormai non aveva più senso restare lì. Ogni mattina mi svegliavo sempre tardi, e i professori non mi dicevano nulla. Volevo soltanto prendermi quel fottuto diploma. Quindi rinunciai all'idea, e sarei cominciata ad andare di più a scuola.
Sentii delle braccia avvolgermi da dietro.
Sascha.
'Buongiorno' disse assonnato.
'Buongiorno' replicai. 'Bello dormire sul tappeto?'
'Ti prego, non parliamone' disse lasciandomi dei baci sul collo.
'Perché sei stato lì? Potevi andare liberamente nella mia stanza'
'Volevo dormire accanto a te'
'Non credi di essere troppo dolce?'
'Forse' ammise. 'Ora come stai?'
'Beh, ho sempre subìto una ginocchiata, però sto meglio' dissi girandomi verso di lui.
'Non dovevi metterti in mezzo, ti poteva andare peggio, e non l'avrei sopportato' disse guardandomi seriamente negli occhi.
'Ero stanca di vedere e sentire risse che hanno a che fare con le persone che amo, in un modo dovevo intervenire'
'Se fosse successo qualcosa di peggio a te, io..' Gli misi un dito sulle labbra per zittirlo.
'Basta parlare di questo, ti prego. Spero soltanto che Stefano ritorni quello di prima'
'In che senso?' Chiese Sascha curioso.
'Non nel senso che mi rimetterei con lui, ma che non so perché sia così vendicativo, deve capire che ha fatto tutto lui. Ha rovinato tutto, e ora sta peggiorando le cose. Non so cosa gli serva per tornare quello di prima'
'Magari una ragazza' disse una teoria.
'Adesso che mi ci fai pensare, c'era una mia amica che, quando le parlavo di Stefano, voleva sapere tutto su di lui' in quel momento, infatti, mi venne in mente Sara, la sorella di Simone. Anche lei c'era nel periodo in cui stavo cercando di dimenticare Stefano, anche se prima mi diceva che lo vedeva come un ragazzo fantastico. Non avevo mai capito se le piaceva o meno, ma di sicuro si.
'Dovresti parlarci con la tua amica, pensi che abbia le qualità giuste per aiutare Stefano?'
'Credo di sì, è una ragazza dalla testa dura, e poi credo che prova qualcosa per lui'
'Interessante' disse Sascha mentre continuava a baciarmi il collo. Cominciai ad avere caldo. Molto caldo. Anche troppo.
'Sascha' sussurrai.
'Ti amo, Sofia'
'Ti amo, Sascha' replicai.
Prese il mio viso tra le sue mani e mi baciò. Capivo che era cambiato, e lo accettavo. Però non capivo se per lui era una cosa positiva o meno; credo positiva.
Amavo quel Sascha, anche nei momenti in cui doveva picchiare le persone per farsi rispettare. Era nella sua natura.
Mentre continuavamo a baciarci, non mi accorsi che Giuseppe era lì, a guardarci. Mi staccai da lui e il mio sguardo fu rivolto a mio fratello. Chissà da quanto tempo era lì.
'E io che pensavo che la stavi usando' disse mio fratello per farsi notare dal ragazzo che avevo davanti agli occhi.
'Almeno ho la tua benedizione?' Fece Sascha con umorismo.
'Si.. Cognato' a quell'affermazione mi scappò una risata. Faceva strano, non so.
Vedere loro due scherzare così, come facevano una volta, era una sensazione stupenda.
Finalmente la mia vita, dopo la morte dei miei genitori, aveva un senso.

Him. ||Sascha Burci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora