Capitolo 21

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SASCHA'S POV:
La casa andava a fuoco. Io e i miei genitori uscimmo da quella casa. Però cominciai a sentire delle urla:'SASCHA!' Capii di chi era quella voce. Sofia.
Mi svegliai d'improvviso da quell'incubo. Non ne avevo più avuti, e ora sono anche peggiorati.
Sofia si sveglia e vede il mio stato: tutto sudato e agitato.
'Sascha svegliati!' Mi scosse agitatamente. Avevo ancora gli occhi chiusi. Li aprii all'istante.
'Sofia!' Gridai e la abbracciai.
Era così reale quel sogno..
'Sascha, era solo un incubo' ricambiò l'abbraccio. 'Vuoi parlarne?'
'Preferirei di no, non voglio annoiarti..' Non avevo nessuna intenzione di raccontare i miei incubi. Facevano parte del mio passato, però mi torturavano da sempre. 'Va bene'; è Sofia, e lei merita di sapere.
Mi fece cenno di iniziare.
'Beh, fanno parte del mio passato. Come sai, la mia infanzia è stata una merda, ma ti racconterò solo un'annedoto di esso. Gli incubi. Sono cominciati da non so quanto, ma da molto. Un giorno, quando avevo 6 anni, vennero degli uomini in casa. Facevano finta di essere dei senzatetto, e avevano delle strane taniche, mia madre pensava che c'era dell'acqua dentro, ma ero abbastanza intelligente da capire che era benzina, ma peggiorai le cose. Allontanai mia madre da quei bastardi ma versarono una tanica di benzina sul pavimento. Dissero che ero un bambino coraggioso, ma sarei morto a momenti. Ci rinchiusero in una stanza e riuscimmo a scappare dalla finestra. Appenda abbiamo alzato gli occhi vidi la casa in fiamme e gridavo come un matto. Subito dopo la casa si distrusse. Mio padre arrivò poco dopo dal lavoro. Si mise a consolare mia madre ed io gridavo come un matto. Ed è per questo che quando ho visto la casa in fiamme stavo male. Pensavo che ci fosse mia madre là dentro. Prima che ti svegliassi ho gridato, molto, ed entravo dentro se tu non mi avessi fermato. In quel momento volevo morire. E come se quei bastardi dall'alto mi guardassero e si prendessero gioco di me. Odio tutto questo'
Mi sentivo libero, non avevo mai detto questo a nessuno, e c'è ancora di peggio. Vidi che Sofia mi teneva la mano e intanto piangeva. È troppo debole, ed è una caratteristica che amo di lei.
'Dio Sascha, non potevo immaginare questo.. Non so come hai fatto' le strinsi le mani per farla smettere di piangere, ma le lacrime le scendevano dal viso come una cascata. Non potevo vederla in quello stato, stavo troppo male.
'Scusami se ti ho raccontato questa cosa alle..' Controllai il telefono. '2.30 del mattino' lei rise di quel gesto così ridicolo. Beh, non me ne ero reso conto che era così presto.
'Scusami, non avresti voluto sentire ste cose' dissi abbassando lo sguardo.
'Ma che dici?' Mi guardò con gli occhi spalancati mentre mi accarezzava la guancia. 'So quanto deve essere stato difficile per te'
Non resistetti e la abbracciai. Per me gli abbracci erano inutili: abbracci una, e poi che succede? Nulla.
Invece, i suoi di abbracci, mi facevano uscire matto.
Poco dopo le dissi: 'Meglio se riposiamo ora, è stata una giornata di merda'
'Sempre raffinato eh' disse.
'Ho preso dalla migliore'
Mi sdraiai di fianco a lei e si avvicinò sempre di più a me, così la strinsi tra le mie braccia e mi addormentai.
Con lei al mio fianco non avrei più fatto quegli incubi, ne ero sicuro.

ANGOLO AUTRICE:
Allora people, vi ringrazio per le 100 e passa visualizzazioni, sono troppo aiabzianzisb. Forse per voi è poco, e sembro pazza, in effetti lo sono, però quando vidi che avevo solo 2 views, ero già felice. Qualcuno aveva letto la mia storia *svengo*. Vi ringrazio tantissimo.
Fatemi sapere di questa storia, se è una cagata o vi piace, e se avete dei suggerimenti per continuare i capitoli, li ascolterò tutti.
Ancora grazie, vi amo già.
Al prossimo capitolo, Auf Wiedersehen :)

Him. ||Sascha Burci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora