Capitolo 35

2.3K 125 6
                                    

'Dai Sofia, toglimi questa cosa dagli occhi!' Disse Sascha ansioso.
Anche io lo sarei al suo posto.
Lo stavo portando alla festa a sorpresa organizzata per lui.
Ormai erano quasi quattro mesi che stavamo insieme. E anche se lui fece cose 'pazze' per il mio compleanno, io aspettai per realizzare questa festa.
La organizzai insieme a mio fratello, Stefano, Sara, Nicole e altre persone. Decisi di far partecipare anche Salvatore.
Giuseppe ci parlava, ma io non ancora. E fu lui a chiedergli di partecipare; diceva di essere indeciso ma, alla fine, accettò.

Decidemmo che la festa si sarebbe tenuta in un bar a pochi metri da casa nostra, così da andarci a piedi.
Ed è lì che stavo portando Sascha bendato.
Anche se il suo compleanno fu il 6, la festa la organizzai un po' di tempo dopo, senza nemmeno fargli gli auguri il giorno in cui nacque perché..
Beh, era quel giorno in cui si stava divertendo con una ragazza, ma non voglio ricordare.
Da settimane era cambiato.
Lo vedevo molto meno stronzo di quanto mi sarei aspettata; le nottate passsate con lui, le giornate, i sorrisi, i baci..
Era tutto perfetto.
'Sofia, sbrigati a dirmi dove stiamo andando!' gridò tra la risata e l'agitazione.
Non sapeva nulla, come era giusto che fosse.
Giuseppe riuscì ad affittare il bar del suo amico per un giorno, ma con fatica. Anche se il proprietario conosceva mio fratello, ci teneva troppo al locale per lasciarlo a lui, anche solo per qualche ora.
'Zitto e fidati di me' dissi poco dopo.
'Mi dici almeno quando siamo arrivati?' disse stringendo sempre di più il mio braccio.
Sembravamo il vecchio ed il bastone.

Ed eccoci davanti al bar.
Tutte le persone a cui Sascha teneva di più, dai parenti ai pochi amici che aveva, erano lì.
In particolare, Stefano, Giuseppe e Salvatore.
Erano loro che interessavano a Sascha, anche se non voleva ammetterlo.
'Ora puoi toglierti la benda' dissi in un sospiro, come se fosse una liberazione.
'Finalmente!' disse togliendosela.

'BUON COMPLEANNO SASCHA!' gridammo in coro appena cominciò a vedere.
Il suo sguardo andò prima sullo striscione 'AUGURI VECCHIO' e poi su tutti i presenti.
'Ma voi siete matti!' disse con gli occhi lucidi.
Stava per piangere?
Non capii il motivo, ma Sascha si stava allontanando dal posto per correre verso i boschi.
Era impazzito.
'Andate dentro, ci penso io' dissi cominciando a rincorrerlo.

Non corse per molto, dopo qualche metro fu subito stanco.
Si sedette ai piedi di un albero, mentre io ero davanti a lui.
Aveva gli occhi rossi, probabilmente avevo visto bene, aveva pianto, ma non voleva farlo vedere agli altri.
'Mi spieghi cosa ti succede?' Dissi tra il confuso e l'arrabbiato.
Lui continuava ad asciugarsi gli occhi.
'Non sono mai stato così felice dopo la morte dei miei genitori' riprese fiato. 'Solo grazie a te'
Mi misi seduta accanto a lui.
'E allora mi spieghi perché stai piangendo e sei scappato come un matto?' Dissi tenendogli la mano.
Sapevo cosa prevedeva la felicità di Sascha, e ora stava provando un altro tipo di felicità.
'Non mi merito ciò' disse in un sospiro.
Fa sul serio?
'Ho fatto soffrire molte persone intorno a me, perché mi merito di essere felice?' Disse togliendo la sua mano dalla mia per mettersela tra i capelli.
'Credi che io sia una santa?'
'Ma tu non hai fatto soffrire ragazze, tra cui la ragazza della tua vita'
A quell'affermazione il mio cuore mancò di un battito.
Sascha ci teneva a me, solo che, in quel momento, stava abbandonando tutto. Stava rinunciando a noi.
Non dovevo permetterlo.
'Vuoi andartene da me?' Dissi netta.
'Non riesco a stare senza di te' disse.
'E dove vuoi andare a finire, con questo discorso?'
'Mi chiedo come tu faccia a sopportarmi'
'Perché ti amo, Sascha' dissi togliendo lo sguardo da lui.
Non capivo perché aveva sempre così poca autostima verso se stesso; non che io la avessi, sia chiaro, ma lui doveva averla.
Mi accarezzò una guancia, anche se non lo stavo guardando.
'Anche io ti amo, Sofia'
Mi girai verso di lui.
'E non voglio perderti'
Mise due dita sotto al mio mento per far sì che lo guardassi negli occhi, e così feci.
'Ho soltanto paura che questa felicità non duri molto, perché non merito tutto questo' disse. 'Sono felice del fatto che abbiate organizzato una festa per me, sono felice di stare con te, ma se tutto questo scomparisse? Rimarrei solo, di nuovo'
Lo interruppi.
'Devi smetterla di pensare a cose negative. Sei un ragazzo stupendo, anche se con dei difetti passati. Tutti possiamo essere felici, e anche te. Ho organizzato questa festa, insieme agli altri, per stare tutti insieme, ma se vuoi andartene, rimani qui o vai dove ti pare' dissi avviandomi verso il bar.
Ormai avevo perso le speranze, avevo già capito che lui non voleva più aver a che fare con me.
Ero frustata e delusa dal suo comportamento, quando sentii tirarmi per un braccio, delicatamente.
'Non voglio andarmene' mi disse, mentre ero girata di spalle. 'Sto così bene con te'
'Torniamo dagli altri' annunciai senza guardarlo. 'C'è una festa che ti sta aspettando'
'Non voglio andarmene senza aver risolto con te' disse lasciando il mio braccio.
'Non sono arrabbiata con te per le cose che hai fatto, ma lo sono perché stai dicendo che vuoi rinunciare a tutto quello che abbiamo costruito, e non posso sopportarlo'
'No' disse e mi fece girare verso di lui.
'Sei la causa della mia felicità, non potrei mai abbandonarti. Sei la mia rinascita, il mio nuovo inizio..'
Lo zittii appoggiandogli un indice sulle labbra.
'Meglio se ne parliamo dopo Sascha, gli altri aspettano' sorrisi.
'Non me ne fotte un cazzo degli altri, io voglio te'
Rimasi sbalordita dalle sue parole.
Era così strano.
'Anche io' ammisi. 'Ma dobbiamo andare ora'
Lui sbuffò. 'Lo faccio solo perché me lo stai dicendo tu'
Sorrisi e ci avviammo verso il locale.
Sascha provò a prendermi la mano, ma non ci riuscì.
Ero rimasta del fatto che lui volesse sbarazzarsi di me, ed ero a pezzi.

Him. ||Sascha Burci||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora