Capitolo 19.

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JAMIE. 

Osservo il mio riflesso allo specchio e sbuffo. Non capisco cos'è che non va, davvero: i capelli sono legati perfettamente, l'abito che ho scelto mi piace e le scarpe che indosso-anche se fanno male- sono perfette. Allora perché mi guardo allo specchio e mi odio? Stringo i pugni e deglutisco, una voce dentro di me urla che forse è la faccia che non va. La faccia da traditrice. Ieri sono stata benissimo con Ethan, ci siamo abbracciati, ci siamo baciati e sento ancora quella bellissima sensazione allo stomaco. E cosa faccio oggi? Vado ad una festa con Chris. "Traditrice", urla la mia coscienza. Se Ethan venisse a saperlo si arrabbierebbe parecchio. Deglutisco, non lo saprà mai. Vado alla festa e a fine serata dirò a Chris che tra noi non può più esserci nulla.  Due colpi di clacson mi fanno capire che Chris è fuori ad aspettarmi, quindi afferro la borsa e lo raggiungo. Devo rimanere calma.  

«Sei bellissima», mi dice, poi mi lascia un bacio sulla guancia. Lo guardo per qualche istante e sorrido, «Grazie, anche tu non sei male». Raggiungiamo la villa dove la festa è già avviata, Chris si ferma a salutare diverse persone e mi presenta ad ognuna di loro. Mi irrigidisco quando mi afferra la mano e mi trascina a prendere da bere. 

«Champagne? Vino? Cosa preferisci, tesoro?», afferra un bicchiere di champagne e sorride. 

«Gradirei del vino, grazie». Mentre il cameriere riempie il mio bicchiere mi guardo intorno. E' pieno zeppo di gente sofisticata qui dentro. Non è proprio il mio ambiente. Sto osservando un vecchio signore quando davanti ai miei occhi si presenta una scena sconcertante: c'è Ethan. Sta chiacchierando con una ragazza, lei gli tocca il braccio e ride. Sento una fitta allo stomaco e deglutisco, quindi continuo a guardarli. Ethan è meraviglioso con quello smoking. Afferro il bicchiere di vino e lo butto giù con un solo colpo, sono furiosa.
Chris mi accarezza la spalla e rabbrividisco, «Qualcosa non va?», sussurra al mio orecchio.

«No, va tutto benissimo», stringo i denti e torno a guardare Ethan, notando che i suoi occhi erano già su di me. Apre la bocca, sembra sconvolto. Mette una mano sul mento e scuote la testa, posso leggere la parola "disprezzo" nei suoi occhi, ma non può permettersi di criticarmi. Dov'è finito tutto il suo interesse? Chi è lei?

«Ti va di prendere una boccata d'aria?», Chris indica la terrazza e accetto, quindi lo seguo fuori. Un po' d'aria è tutto quello che mi serve, non avrei resistito un secondo di più sotto quello sguardo furioso. 

Ci sediamo su una panchina, lui si avvicina più a me e sento il bisogno di spostarmi un po'. Lo trovo appiccicoso, o forse non trovo più niente di interessante in lui. 

«Jamie», prende la mia mano, «Tu mi piaci davvero tanto», si ferma, convinto di avere una mia risposta, ma non ho niente da dire, dunque continua con il suo discorso «Probabilmente non provi la stessa cosa per me, ma sento che c'è qualcosa di speciale tra di noi».

Il rumore di un vaso che si rompe ci fa sobbalzare entrambi, mi giro a guardare cosa sta succedendo e ciò che vedo non mi piace. Per niente. 

ETHAN. 

Credo di aver rotto un vaso, ma non mi curo proprio di quello mentre avanzo verso Jamie e quel fottuto idiota. 

«Ethan», comincia lei, ma alzo un dito per zittirla. Non voglio sentire una parola. 

«Ethan», ripete Chris alzandosi verso di me, mi stringe la mano e mi rivolge un sorriso furbo «Anche tu qui?»

«A quanto pare», ringhio, «Ho interrotto qualcosa?»

«No», Jamie si alza e mi trafigge con lo sguardo. Sembra arrabbiata, lei.
Afferra il braccio di Chris e continua a guardarmi, ma non parla con me: «Andiamo», gli dice, «Ho voglia di ballare». Li fisso sconcertato mentre tornano in sala e do un calcio ad una statuetta che si muove un po', prima di finire in pezzi sul pavimento.
Che cosa ne ha fatto dei nostri baci?
È passato un solo giorno ed è già con quell'idiota? Sento la rabbia crescere e stringo i pugni, mi sento tradito. Non sopporto di vederla con lui, non dopo averla baciata e stretta tra le mie braccia. Ha voglia di ballare. Che balli pure con quel deficiente. Torno in sala anch'io e a passo spedito mi dirigo verso Kate che mi guarda sorpresa quando le afferro la mano e la porto al centro della sala. Balliamo un lento, quindi la stringo a me e le sorrido. Noto con la coda dell'occhio che Jamie ci sta fissando, quindi la stringo più forte.
«Ethan», bisbiglia Kate, «Cosa stai facendo?»
«Avevo voglia di ballare con te», sussurro al suo orecchio. Lei arrossisce e la trovo davvero bella, mi dispiace per lei. Sono un verme, so di esserlo, la sto usando e questo non mi fa onore. Continuiamo a ballare, lei non riesce a smettere di sorridere ed io adesso sento il bisogno di allontanarmi. Non è giusto. Indietreggio, ma lei si avvicina e mi lascia un tenero bacio sul collo. Cazzo.  
«Grazie per avermi fatta divertire questa sera», mi dice.
Le passo una mano tra i capelli, «Grazie a te», dico, e non ho  bisogno di girarmi per sapere che Jamie ci stava guardando. 

JAMIE.

Sto per vomitare. Davvero, sono amareggiata, delusa. Sono stata presa in giro dal mio migliore amico? Per cosa poi? Chi è lei? Trattengo le lacrime e fingo di ascoltare Chris. Voglio tornare a casa.

«Ti senti bene?»

«Non molto», rispondo con sincerità, «Scusami, potresti accompagnarmi a casa?»

«Sì, certo», fa una smorfia, «Mi dispiace che tu stia male». Sembra sincero, afferro la sua mano e gli sorrido: «Andiamo», dico, «Voglio stare da sola con te». 

A questa affermazione i suoi occhi brillano e nel giro di pochi secondi siamo già vicini all'auto, sto per salire, ma lui mi blocca: «Jamie, è tutta la sera che cerco di dirti una cosa», sospira, «E non trovo davvero le parole giuste per esprimermi. Giuro, non è mai stato così difficile per me chied-»

«Andiamo piano», lo interrompo. Non sono pronta per una dichiarazione, non adesso... Non da lui. Maledetto Ethan. Lo odio, con tutto il cuore. 

«Okay», sussurra, «Posso... Posso chiederti una cosa?»

«Certo»

«E' per il tuo amico?».

Deglutisco, «No, voglio solo fare le cose con calma».

Sembra più tranquillo adesso, mi afferra i fianchi e accorcia le distanze, «Sto per baciarti e non accetto un rifiuto», bisbiglia, poi mi bacia, e l'unica cosa che riesco a pensare è che le sue labbra, purtroppo, non hanno il sapore che vorrei.

Il tragitto  è silenzioso, ma non m'importa, lo saluto con un bacio sulla guancia e mi fiondo in casa. Tolgo le scarpe, gli orecchini e vorrei anche lanciare il vestito dalla finestra. Voglio piangere e non riesco a trattenere qualche lacrima. Perché sto così adesso? Non è la prima volta che vedo Ethan con qualche ragazza, ma perché ora fa così male? Prendo a pugni un cuscino, poi crollo sul divano e deglutisco. Rimango lì immobile per qualche minuto, ma il suono insistente del campanello mi costringe ad andare a vedere chi è. Anche se so già chi mi troverò davanti. Apro la porta e osservo Ethan in tutto il suo splendore. Mi aspettavo urla, rabbia, ma è  stranamente calmo. 

Si appoggia allo stipite della porta, ma non parla, quindi ci penso io: «Hai riaccompagnato a casa la tua ragazza?».

Inarca un sopracciglio e sorride: c'è qualcosa che non va. Perché è così tranquillo? 

«Ero a quella festa per sostituire Bob che sta poco bene, quella era una mia collega, non c'è niente tra di noi».

Ah.

«Sembravate intimi», incrocio le braccia al petto.

«Le piaccio», ammette, «Ma, ripeto, tra noi non c'è niente».

Forse sono stata un po' accecata dalla gelosia, forse sono andata oltre con la testa, forse.

«Però voglio dirti una cosa», si inumidisce le labbra e si sporge verso di me, i nostri nasi si sfiorano, «Mi fai schifo».

Apro la bocca per ribattere, ma mi zittisce, i suoi occhi adesso mi fanno paura, «Ti è piaciuto il suo bacio?», sibila, io indietreggio.

«Ethan...»

«Avevi ancora il mio sapore sulle labbra», continua, sottovoce. Mi incastra contro il muro e deglutisco, «Come cazzo fai a baciare lui quando ieri sera sono stato IO a baciarti!?».Sul collo una vena si gonfia e il suo viso diventa rosso di rabbia.  Si allontana e da un calcio ad una sedia che si ribalta sul pavimento, «Mi fai schifo», ripete, «E tu con me hai chiuso».

Detto questo, mi guarda un'ultima volta e se ne va.

***
So che è passato un sacco di tempo dall'ultimo aggiornamento e so anche che questo capitolo è un po' una breve schifezza. Mi scuso e cercherò di fare di meglio nei prossimi capitoli che -spero- non tarderò a pubblicare. La storia adesso avrà una svolta, ho in mente belle cose e spero di riuscire a scriverle come meritano. Fatemi sapere cosa ne pensate, votate, datemi consigli. Mi farà piacere, davvero. Un bacio. E scusatemi ancora.

L'amore ci farà a pezzi.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora