-I will not go away-

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"Ciao Noemi"

L'uomo comincia a fissarmi con occhi carichi di odio e rabbia,varca la soglia della porta ed entra in casa mentre io indietreggio ad ogni suo passo fino ad arrivare con la schiena contro il muro.
Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato.

"Papà...che...che cosa ci fai qui?"

Cominciano a tremarmi le mani e la voce,non voglio andare via,non voglio andare via da qui.

"E me lo chiedi pure?Noemi tu e tua madre mi avete mentito!Sei scappata di casa per venire qui a fare cosa?La cameriera?È così che mi ringrazi per pensare al tuo futuro?Eh Noemi?Dimmelo,vuoi diventare una fallita?!"

Stringo i pugni lungo i fianchi e gli occhi cominciano ad inumidirsi e vorrei non essere così sola in questo momento.
Contro mio padre sono debole,non riesco a fare nulla.
Da piccola se combinavo un guaio mi bastava un suo sguardo severo per rimettermi in riga,mi ha sempre insegnato a portargli rispetto e così io ho sempre fatto.
Poi sono cresciuta,il mio carattere ribelle,che era sempre stato tenuto nascosto,ha cominciato ad uscire fuori e ho formato il mio carattere sempre di più, fino a diventare quella che sono ora.
Si,sono io quella che ha mollato l'università di nascosto,sono io quella che ha frequentato i corsi d'arte e di musica senza il suo consenso,sono io quella che è scappata di casa con una bugia ben costruita e sono io quella che adesso stringe i pugni per la rabbia e che vorrebbe gridargli in faccia quanto lo odia.
Io son fatta così, non posso essere come vuole lui,fanculo il rispetto,lui sta calpestando i miei sogni,non se lo merita il mio rispetto.

"Io non sono una fallita!Tu non pensi al mio futuro,tu mi stai impedendo di essere felice!Io non voglio diventare un medico come te.Solo perché tuo padre era un medico e tu lo sei non vuol dire che debba esserlo io!Lasciami fare quello che voglio,lasciami divertire,ho 22 anni cazzo!Sei tu il fallito che non è riuscito a dire a suo padre che non voleva fare il medico,quello che ha fallito nella vita sei tu!Hai fallito come marito e hai fallito come padre!Tu vuoi il mio rispetto ma non lo meriti!Io ti odio!"

Gli grido in faccia con tutta la voce che ho,con tutta la rabbia che mi son tenuta dentro,guardandolo dritto negli occhi,a testa alta.
Ansimo per lo sforzo causato dal fatto di aver gridato così forte,ma all'improvviso un ceffone mi arriva in piena faccia scaraventandomi a terra.

"Non osare più parlarmi in quel modo
Noemi,non ti permettere mai più!"

Mi massaggio con la mano la guancia che brucia ancora per via dello schiaffo,lacrime amare cominciano a scendermi sul viso e trattengo i singhiozzi.

Mi ha tirato uno schiaffo.
Nonostante io avessi ragione mi ha tirato uno schiaffo in piena faccia,dimostrando di non voler cambiare idea per nulla al mondo.
Vuole avere il controllo su di me,vuole usarmi come un burattino da manovrare e vuole scegliere il mio destino al posto mio.

Ad un tratto mi prende per un braccio e mi solleva da terra.

"Vai a fare le valigie,tu torni a Milano con me e non osare discutere!"

Grida ancora più forte e mi spintona in camera.
È finita.Non posso fare più nulla.
Comincio a prendere i vestiti e a posizionarli nella valigia mentre continuo a piangere,cercando di trattenermi il più possibile,per non farmi sentire.
Devo lasciare Roma e con essa devo lasciare anche Francesca e tutti gli altri.Francesca che mi ha sempre aiutata,che fin da subito è stata per me amica fedele e sorella,la ragazza più dolce e allo stesso tempo decisa che io abbia mai conosciuto,mi mancherà ridere con lei e mi mancheranno le nostre serate.
Erano serate passate davanti alla TV con un film scadente a rimpizzarci di pizza,ma con lei era semplice divertirsi.Poi tutta la comitiva,tutta "l'allegra comitiva",come li chiamai il primo giorni che li conobbi,le nostre mangiate in stile romano,le serate in discoteca,le ubriacature di Lorenzo,gli scherzi di Francesco e la dolcezza di Davide,la simpatia delle altre ragazze e i loro consigli e poi,la persona che mi mancherà più di tutto e tutti,Mattia.
Al suo ritorno non mi troverà ed io non potrò perdermi fra le sue braccia,non potrò sorbirmi le sue battute squallide e il suo narcisismo e non potrò più sentire la sua voce,guardare i suoi magnifici occhi e vedere il suo splendido sorriso.
Si,mi mancherà la sua autostima di ferro,forse non l'avrei mai ammesso se non fosse arrivato questo giorno,mi mancheranno i suoi sguardi,la sua risata e i suoi sorrisetti,il modo in cui mi metteva in imbarazzo e il modo in cui riusciva a sistemare tutto e farmi sentire a casa.Mi mancherà tutto di lui.

Chiudo la valigia ormai piena dei vestiti e dei miei affetti personali e mi siedo sul letto per cercare di rimettermi in sesto e decido di scrivere una lettera a Francesca per spiegarle tutto.
Prendo carta e penna e comincio a scrivere,quando finisco la piego a metà ,ci scrivo sopra "Per Francesca" e vado a portarla in camera sua.
Quando torno in camera vedo Tyson accucciato sopra la valigia che miagola.
Sorrido amaramente,vado vicino a lui e lo prendo in braccio.

" Si,mi mancherai anche tu"

Sussurro.

"Ma Francesca si prenderà cura di te,non preoccuparti"

Lo accarezzo e gli faccio le coccole per qualche minuto,poi lo lascio sul letto,prendo la mia valigia e vado in salotto.
Mio padre mi guarda con sguardo duro ed io non voglio neanche guardarlo negli occhi,lui è l'uomo che mi sta rovinando la vita.
Usciamo da casa e ci infiliamo in un taxi che mio padre aveva già chiamato precedentemente per farci portare in stazione.

Il taxi parte ed io comincio a fissare quella che è stata la mia casa per così poco tempo,finché non svoltiamo l'angolo e capisco che non la rivedrò mai più.

|Se io ti amo,tu zitta|-Mattia Briga-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora