Ho passato tutta la notte a pensare a Jace. Il modo con cui mi aveva urlato contro, quell'urlo mi aveva spaventata. Il suo sguardo, i suoi occhi, quelle iridi verdi sembravano ardere. In quel momento mi sentivo vuota e come se tutto intorno a me non ci fosse stato, il mio cervello si era disconnesso. Vedevo e sentivo solo quelle urla. Un miscuglio di paura e umiliazione hanno fatto scendere le mie lacrime.
-Ehi Clary, scendi a fare colazione?- chiede mio padre facendo capolino dalla porta della mia camera. Lui entra e chiude la porta. Sono ancora a letto, non ho molta voglia di vedere Jace.
-Cosa succede?- chiede mentre si siede ai piedi del letto. Mio padre capisce subito.
-Ho fatto un casino.- dico guardandolo.
-Di che tipo?- chiede aggrottando la fronte.Dopo avergli raccontato il fatto accaduto il giorno precedente, mi aveva baciata sulla fronte e abbracciata.
-Rimani a casa va bene? Facciamo un patto? Tu fai finta di stare male e io ti reggo il gioco con la mamma.- dice lui padre mostrandomi un sorriso.
-Va bene.- rispondo ricambiamo il sorriso.
Mia madre è un po' fissata con la scuola, dice che è alle fondamenta del mio futuro. Mi farebbe andare a scuola anche anche con la febbre.-Quando escono tutti, scendi giù a far colazione. Ti metto da parte delle uova strapazzate e del bacon.- dice lui facendomi l'occhiolino. Mio padre sa quanto amo quella pietanza.
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Non so se mandare un messaggio a Jace. Ho paura che non voglia più parlarmi. Ho paura di come potrebbe reagire, ma devo chiedergli scusa.
Prendo il telefono e scrivo un massaggio.Da: Clary
A: Jace"Scusami. Sono stata invadente."
Leggo il messaggio e poi lo cancello. È banale e poi non credo sia una buona idea.
Riprendo a scrivere."Scusa se ti ho tradito in qualche modo...
Scusa se sono stata invadente...
Scusa se non sono l'amica che avresti desiderato...
Scusa se non sono quella che vorresti...
Scusa per tutto..."Rileggo il messaggio. Tengo gli occhi fissi su quello che ho scritto. Sposto il sito su "invia".
Adesso o mai più. Premo e spero in una risposta.Dalla finestra della mia stanza si vede la camera di Jace. Di solito quando piove forte, mi siedo sul divanetto vicino ad essa e scrivo a lui. Lui si affaccia dalla sua finestra e passiamo ore intere a scriverci e a guardarci. È un po' come se fossimo insieme.
Questo succede sempre quando è brutto tempo, credo che infondo sia il nostro punto di incontro.Oggi piove e Jace non è dalla finestra, al suo posto ci sono delle tende.
L'ho chiamato varie volte ma lui non ha mai risposto.
La macchina di Jace è appena arrivata. Scende sbatte la portiera ed entra in casa, Isabelle gli urla qualcosa e lo segue.
Le tende di camera sua si muovono, mi sposto velocemente al lato della finestra. Con la cosa dell'occhio intravedo Jace che guarda verso la mia stanza. Si è ricordato del "nostro" momento.
Poco dopo lo vedo uscire, sta andando a fare jogging.
Infilo le scrape ad esco. Sta correndo lungo il viale, lo raggiungo.
-Jace.- urlo. Lui si ferma e si gira a guardarmi.
-Torna a casa Clary! Prenderai freddo.- risponde. La pioggia è sempre più forte.
-No! Non puoi fare così!- dico avvicinandomi a lui.
Si gira e comincia a camminare.
Oh bene, ha intenzione di ignorarmi!
Cammino in fretta per raggiungerlo.
-Non puoi ignorarmi come hai fatto con il messaggio e le chiamate che ti ho fatto!- urlo. Lui fa come se non ci fossi.
-Odio non riuscire a capirti.
Odio quando un giorno fai il carino e il giorno dopo sei uno stronzo.
È sempre tutto poco chiaro con te e detesto questa cosa.
Il mio problema è che, anche se tu riesci a farti odiare, appena mi sorridi dimentico tutto.- urlo e lui si ferma. Ecco l'ho detto.
Si avvicina, sempre di più, poi si blocca a pochi centimetri dal mio naso. Alza il mio mento per potermi guardare negli occhi.
-Ho riflettuto molto, questa notte. E la sai una cosa? Non ho capito niente. Non capisco perché vorrei restare a guardarti per ore quando sorridi.
Non capisco perché sento una sensazione strana quando la causa del tuo sorriso sono io.
Non capisco perché il tuo sguardo mi ipnotizza, cosa mi hai fatto?- dice a voce bassa.
Il suo sguardo cade sulle mie labbra.
Improvvisamente le mie mani cominciano a pulsare, sento il battito del mio cuore perso in ogni singolo millimetro del mio corpo, le mie mani iniziano a sudare, sono agitata, tremo. Mi sento il cuore a mille, mi sento la testa girare, non capisco più nulla.
È come se la strada sotto di me non ci sia più, è come se nulla intorno a me esista, c'è solo lui.
Poi iniziano a tremarmi le ginocchia, non riesco a farle smettere, dei brividi gelidi mi percorrono tutto il corpo, sento freddo poi ho caldo, sudo e treno.
La testa continua a giarare.
I miei pensieri prima si fermano di colpo e poi riprendono a girare, non hanno logica ne senso compiuto.
Non riesco controllare nessuna parte di me stessa, è come se la mia mente e il mio corpo si fossero staccate una dall'altra.
Le sue labbra si posano sulle mie, mi sento come non sono mai stata prima.
Sento battere il mio cuore mentre le nostre labbra giocano l'una con l'altra.
Quando le nostre bocche si disconnettono, Jace sfiora la mia guancia rossa e bollente.
Guardiamo entrambi sorridendo verso l'alto, la pioggia bagna i nostri visi.
Lui mi sorride e poi avvicina le mie labbra alle sue, accompagnandole con una carezza, le nostre bocche si uniscono nuovamente e sento di nuovo quel brivido prima freddo poi caldo attraversare ogni cellula del mio corpo.
È bello sentire le nostre labbra giocare, è fantastico sentire le nostre lingue sfiorarsi gentilmente, è come se tutto in questo momento sia dannatamente perfetto.~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Spazio autrice:
Eccomi! Sono tornata, chiedo scusa se non ho aggiornato per tantissimo tempo. La scuola mi ha sommerso di compiti e studio.
Spero vi sia piaciuto, mettete le stelline ☆ e commentateeeee.Roby❤
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Proprio lui.
RomanceSTORIA IN REVISIONE Clary è una brava ragazza, timida e fredda. Dentro ha un meraviglioso mondo da scoprire, ma solo alcuni potranno vederlo. Fuori è dura come la roccia ma all'interno è fragile come un pezzo di vetro. Jace è un ragazzo misterioso...