Il destino decide per noi

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Il correre dei medici era un qualcosa di raccapricciante. L'ultima volta che sono stato in un'ospedale è stato a causa di mia madre e Kayla mi è stata vicino per rincuorarmi e cercare di tirarmi su il morale. Adesso sono solo e senza nessuno che mi tenga la mano per dirmi che tutto andrà bene.

I minuti sembravano ore e da quella stanza uscivano solo persone che correvano a chiamare altra gente. Se sarebbe capitato qualcosa, avrei probabilmente ucciso Tara, a costo di farmi l'ergastolo in cella. Tanto se perdo lei perdo tutto.

I medici uscirono a passo lento ed io non trovavo la forza per muovere un singolo muscolo. Incrocio le mani per pregare e sperare che tutto vada per il verso giusto.

<<Lei è il ragazzo che ha accompagnato la signorina Robinson?>>

<<S...si>> dico schiarendomi la voce.

<<E' il fratello?>>

<<Sono il fidanzato>> le mie mani diventarono rosse a causa dello sfregamento e del nervosismo.

<<Un parente non c'è?>>

<<Senta, mi dica immediatamente come sta la mia ragazza. I suoi genitori sono ad ore di distanza da qui>>

<<Ok ok... il colpo è stato forte ma non ha creato danni permanenti. La cosa che ci preoccupava era la bambina...>> il mio cuore perse un battito e ringraziavo il cielo di trovarmi seduto perché sarei probabilmente svenuto <<Il battito inizialmente era debole ma ora sembra tutto regolare, l'unica cosa è non farla agitare e lasciarla in assoluto riposo fino al parto. Questo è molto importante>>

Presi un lungo respiro e appoggiai la testa al muro.

<<Grazie>>

Forse era la prima volta dopo la morte di mia madre che piangevo come un bambino per la meravigliosa notizia. Stavano bene.

Non mi fecero entrare, dicevano che doveva riposare e mi diedero il semplice consenso di aspettare fuori e in silenzio.

Le ore erano interminabili e le persone passavano e ripassavano nel corridoio.

<<Tieni figliolo>> un caffè si piazzò davanti ai miei occhi che stavano per chiudersi dalla stanchezza.

<<La ringrazio>>

Rimase fermo nel posto accanto al mio fino a quando si voltò per incominciare una conversazione.

<<Sai ragazzo, non devi preoccuparti così tanto per la tua donna. I medici dicono che è fuori pericolo>>

Non preoccuparmi? In realtà erano molte le mie preoccupazioni, tra cui la paura che a causa di Tara lei mi lasciasse per sempre.

<<In realtà la mia vita è un casino>>

Raccontai a quell'uomo la mia vita travagliata e il mio amore per quell'unica ragazza che si era offerta di conoscermi per quello che sono e non per quello che la gente diceva di me. Ho combattuto per averla e lei ha combattuto per riavermi. La nostra felicità era sempre interrotta da qualcosa o qualcuno che non voleva vederci felici.

<<Anche la mia vita è stata un disastro, ma vedi...dentro quella stanza c'è la donna che amo da ben 50 anni ed io sono qui a combattere con lei. L'unica cosa che ho capito in tutto questo tempo è che il nostro intervento è relativo nella nostra vita perché è il destino che comanda per noi. Trova sempre la sua strada per far sì che le cose vadano secondo i suoi piani>>

<<Il destino allora vuole che noi soffriamo per sempre>>

<<Ragazzo? le cose succedono sempre per un motivo ricordalo>>

Tutto secondo il destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora