5.

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_____' POV

Finalmente arrivò domenica.

Ogni domenica del mese era riservata agli "incontri famigliari" su ordine del giudice. In questo modo Jason non avrebbe sentito la mancanza dell' unione che vi era tra noi tre. L' incontro era alle 10 della mattina, ma sempre dovevamo aspettare un' ora o un' ora e mezza Justin.

«Mami»

Lasciai il libro che stavo leggendo da parte. «Che succede amore?»

Protese le sue braccine verso di me e lo presi felicemente in braccio. Si accomodò sul mio grembo e parlò: «Papi arriverà sempre in ritardo?»

Alzai le sopracciglia. Erano passati già dodici minuti dalle 10 e dalla considerazione di Jason si poteva chiaramente capire che avesse ragione. «Tranquillo piccolino» lo presi meglio nelle mie braccia e accarezzai la sua testolina.

Amavo i suoi ciuffetti di capelli biondi, insieme ai suoi occhi verdi. «Ricordati che c'è traffico tutti i giorni. Papà sarà in ritardo per questo»

Lui annuì ed iniziò a giocare con una ciocca dei miei capelli sciolti. Per quell' occasione avevo deciso di indossare dei jeans abbinati ad un top e dei sandali. Per quanto riguarda i capelli li avevo legati, lasciando solo delle ciocche sciolte. Non ero di certo vestita in modo sexy, ne ostentato, poiché non dovevo attirare l' attenzione di nessuno in quel momento. Nessuno.

«Mami, e quest' uomo?»

Corrugai le sopracciglia. «Che uomo, amore?»

«Quello con il sorriso bello»

Risi, amando moltissimo l' innocenza che possedeva Jason.

«Ti riferisce all' uomo che porta la giacca e la cravatta e ha un auto che piace tanto a te?»

Annuì, mettendosi sulle mie gambe. «Sì, lui» applaudì. «Il suoi occhi sono del colore del cielo quando è brutto tempo (grigi), è anche il colore della sua macchina. Lui mi piace, Mami. Però mi piacciono di più i tuoi di occhi. Sempre, mami»

«Però un giorno incontrerai altri occhi che ti piaceranno, tesoro. Quando avrai una fidanzata per esempio»

«No» negò con la testa. «Mi piaceranno sempre i tuoi. Anche quelli di papi»

Sorrisi malinconica. Justin in ogni occasione non perdeva l' opportunità di dirmi che amava il colore dei miei occhi.

Stavo per rispondere, quando dei colpi alla porta mi interruppero. Jason sospirò stanco mentre si alzò per stendersi a pancia in giù sul sofà.

Ultimamente c'erano dei comportamenti di Jason, che mi sembravano troppo strani.

Aprii la porta e vidi Justin.

Sorrisi lievemente. «Jason vieni, è arrivato papi»

Arrivò, per poi starmi accanto ed attaccarsi alla mia gamba. «Ciao papi» disse.

Jason non si era mai comportato così con Justin; lo stava trattando come un estraneo.

«Ciao a tutti e due» Justin si avvicinò e mi lasciò un bacio sulla guancia. Sentii solo una scarica elettrica; di farfalle non ce ne erano più.

Cercò di battere il pugno con suo figlio, ma quest' ultimo non lo fece. Lo presi nelle mie braccia. «Ti senti bene amore?» Gli accarezzai la guancia mentre lui sorrise lievemente.

«Si mami, sto bene» ritornò a sorridere, ma i suoi occhi verdi non erano brillanti come il solito.

L' uscita consisteva nell' andare al parco, al centro commerciale, mangiare in un ristorante, andare in un parco zoologico ed infine, cenare insieme.

In nessun modo cercai di attirare l' attenzione di Justin, o toccarlo: Jason era sempre in mezzo o nelle mie braccia. Capitava che mi abbracciava senza accorgersene, per poi scusarsi.

Scesi dall' auto con Jason che dormiva, grazie all' aiuto di Justin che mi aprii la porta.

«Venerdì vengo a riprenderlo» disse.

«Puoi farmi un favore? Potresti sforzarti di arrivare in tempo? A Jason da fastidio che arrivi in ritardo»

«Mi dispiace» muoveva la testa in segno di nervosismo. «Sono stato...»

Il parcheggiarsi di un auto, lo interruppe.

Jason si muovette nelle mie braccia fino a svegliarsi ed ammirare la Audi R8 grigia che tanto gli piaceva.

«Mami, mami» affermò con entusiasmo mentre l' uomo scese dalla sua auto.

Justin guardò solamente, stranito, la scena.

Le farfalle si fecero strada nel mio stomaco.

I suoi occhi grigi si incontrarono con i miei verdi. Era l' uomo che avevo da poco conosciuto. Lui, dallo sguardo ipnotizzante. L' uomo a cui pensavo giorno e notte.

Si avvicinò a noi e sorrise. Jason continuava a chiamarlo "L' uomo dal sorriso bello", visto che quando sorrideva non mostrava mai i denti, ma solo curvava le labbra.

«Buona sera» guardò Justin, il quale alzò le sopracciglia. «Sono Jamie Dornan»

Pensai di morire non appena mi rivolse un sorriso.

il divorzio dei bieber ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora