40.

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_____'s POV

Deglutii a fatica sentendo le parole di Justin.

Alzai lo sguardo e lo vidi piangere. «Non so se riuscirò ad accettare il fatto che ti ho buttato nelle braccia di un altro...E adesso questo bambino. Non so se potrò essere in grado di occuparmene»

Feci un profondo respiro e mi allontanai in silenzio. Con lo sguardo percorsi la stanza; i poliziotti stavano controllando la casa in cerca di prove contro Brenda.

Quella stessa casa che tempo fa chiamavo la mia casa e ora non è che un posto qualsiasi. È pazzesco come cambiano le cose...

Aprii la porta di una stanza e mi ritrovai nello studio di Justin. Sorrisi leggermente. Non aveva spostato nulla, era rimasto a come lo avevo lasciato io. Ancora mi ricordo l'ultimo giorno passato qui.

Mi girai un'ultima volta osservando la piccola stanza. L'ufficio. Il quale abbiamo usato per varie sessioni di baci appassionati e sesso.

Le sue braccia si posarono suoi miei fianchi. «Che succede, piccola?»

Negai con la testa sospirando leggermente. Mi girai posando la testa sulla sua spalla. «Nulla, volevo vedere la casa e ho lasciato l'ufficio per ultimo»

Lui annuì. «La cosa migliore che sia successa qua è fare l'amore con te»

«Justin!» lo colpii sul braccio.

«Ma se è vero»

Risi e mi rifugiai nel suo petto. Le sue braccia mi cinsero facendomi sentire protetta. Ero felice.

Posai la mano sul tavolo e gemetti ricordando tutte le volte che avevamo fatto l'amore in quella stanza. Quante volte avevamo dormito lì? Quante volte ero arrivata all'orgasmo lì? Tante volte avevamo fatto sesso lì? La risposta è una sola ed è molte volte...

Justin's POV

La osservai entrare nel mio ufficio. Guardò le pareti, gli oggetti che c'erano negli scaffali e quelli sulla scrivania.

Chiuse gli occhi quando ne toccò la superficie. Ero sicuro del fatto che si fosse ricordata di tutto quello che avevamo fatto in quello piccolo spazio.

Anche se avevamo la nostra stanza, finivamo per fare l'amore sempre lì. Sempre. Sempre. Direi che divenne una brutta abitudine perché un giorno...

«Anche tu te lo ricordi?»

_____ sobbalzò e si girò immediatamente verso di me. Arrossì e tolse la mano dalla scrivania, per poi assentire con la testa.

Mi avvicinai a lei.

«Se parlo di quel giorno, sì me lo ricordo»

«Mi riferisco al giorno in cui ti ho fatto quasi diventare invalida»

_____ divenne rossa. «Justin!» gridò.

Tutte e due iniziammo a ridere ricordando il momento.

Ora o mai più, Bieber. «Sai cosa?»

«Cosa?»

Le presi il viso tra le mani. La guardai fisso negli occhi. Miele contro verdi, come sempre era stato.

«Mi manchi tantissimo...»

il divorzio dei bieber ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora