22.

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_____'s POV

Mi fermai davanti all'ospedale facendo una brusca frenata.

La gente mi guardava come se fossi pazza e siamo sinceri, spesso lo ero. Corsi rapidamente ed andai verso la receptionist. «Buongiorno, sto cercando la stanza di Jason Bieber. L'ultima volta che l'ho visto era in terapia intensiva»

La giovane sorrise e poi cercò nel computer. «Signora, il reparto è sempre quello ma gli hanno cambiato la stanza, ora ha la numero 16»

Annuii rapidamente. «Grazie» corsi verso l'ascensore. Toccai mille volte il bottone ma nulla, non arrivava. Presi i capelli con la mano, li spostai da un lato e respirai profondamente per calmarmi.

Finalmente l'ascensore era arrivato.

Primo piano. Secondo. Terzo.

Quarto. Quinto. Sento. Settimo.

Ottavo. Nono. Decimo. Undicesimo.

Dodicesimo, Quattordicesimo, Quindicesimo.

Giuro che stavo per diventare pazza da un momento all'altro. Chiudevo e riaprivo gli occhi guardando i numeri che cambiavano. «Dai, su, forza» mormorai impaziente.

Ventuno. Ventidue.

Finalmente ero quasi arrivata.

Ventitré.

Grazie Dio.

Aprii la porta con tutte e due le mie mani ed uscii dall'ascensore come una disperata.

Stanza 11.

Stanza 12.

Stanza 13.

Stanza 14.

Quando arrivai credetti di morire sul colpo. Mi portai una mano alla bocca e singhiozzai.

Qualcuno mi toccò la spalla e mi girai. «Jaime» sussurrai mentre mi stava travolgendo con i suoi occhi grigi.

Mi accarezzò la schiena e mi diede dei baci sulla testa. «Calmati amore, ora possiamo vederlo. Non ti preoccupare»

Mi allontanai dal suo petto ed annuii.

«Su forza, fammi vedere il bellissimo sorriso che hai. So che Jason vorrebbe vederti felice» disse dandomi un fazzoletto, facendomi ridere.

Mi sorrise e non potei non ricambiare il gesto. Mi avvicinai alla porta ed abbassai la maniglia senza fare rumore ed entrai.

L'immagine del mio piccolino sul letto mi sconvolse, ma sorrisi sollevata poiché stava meglio. Aveva solo la testa fasciata.

Gli accarezzai le dita e poi la fronte, sulla quale aveva ancora alcune ferite. Con l'indice ne passai il contorno.

Mi sentivo come se fossi la peggior madre del mondo. Io dovevo proteggerlo e non ci sono riuscita. Non ho potuto.

Jason alzò un sopracciglio e piano piano aprì gli occhi. Fui lieta di vedere di nuovo il verde dei suoi occhi. «Mami» disse con voce roca e spenta.

Sorrisi lievemente. Ero felice come quando mi chiamò "mami" per la prima volta.

Mi avvicinai e gli baciai la testa. «Il mio principe» sussurrai.

Il mio bambino mi esaminò il volto e poi strinse di più la mia mano. «Ti amo mami, ti amo tantissimo» mi sorrise ed il mio cuore si riempì di amore e calore.

«E io ti amo di più, tesoro» risposi mettendo alcune ciocche dei suoi biondi capelli sulla fascia che aveva alla testa.

Jamie, che era dall'altra parte della stanza, rise davanti alla scena.

Jason si girò e lo guardò. Aggrottò la fronte ma poi sorrise. «Ciao Jaime»

Jaime camminò verso il suo letto e gli accarezzò una guancia. «Come stai campione?»

«Tu mi ami come mi ama la mia mami, vero?» disse prendendogli la mano.

Vidi gli occhi di Jason luccicare.

«Certo che ti amo anzi, ti amo più della tua mami» Jaime sorrise.

«Allora ti amo Jaime»

Jason's POV

Apro gli occhi quando sento qualcuno toccarmi la mano. C'è qualcuno che mi sorride. Io conosco quel sorriso. È il sorriso più bello che io abbia mai visto nel mondo. È quello della mia mami.

La guardo e questo mi ricorda la mia nonna. Era bella come la mia mami e mi diceva sempre che mi amava.

Dove è il mio papà? Perché non è qui? Lui non c'è mai stato per me.

il divorzio dei bieber ➳ jbDove le storie prendono vita. Scoprilo ora