Dubbi e incertezze

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Fu incredibile come dopo capodanno il tempo passò senza che me ne accorgessi.
Forse perchè passai dei momenti bellissimi.
E il tempo passa velocemente quando uno si diverte, dice il detto babbano.
Quindi ci ritrovammo a dover fare le valigie prima che me ne rendessi davvero conto.
Ero nella mia stanza a sistemare i bagagli quando entrò Rose.
Inutile dire che la sua entrata mi rese tutto meraviglioso.
-a che punto sei?- mi chiese. Io indicai il baule aperto e desolatamente vuoto.
-allora ti aiuto- disse lei iniziando a prendere vestiti che trovava in giro.
Io mi sedetti sul letto e appena passò lì vicino la presi abbracciandola e la stesi sul letto.
-come ti posso aiutare così?- mi chiese divertita.
-troverò un modo- gli sussurrai prima di baciargli il collo.
Iniziai a sbottonargli la camicia mentre percorrevo dolcemente ogni sua porzione di pelle.
Ma qualcuno bussò alla porta e mi alzai subito, mentre Rose si sistemò in pochi secondi. Non era il caso che entrassero i suoi genitori e ci trovassero in... be per essere sicuri era meglio che ci allontanassimo.
Aprì la porta e mi trovai davanti degli occhi di ghiaccio.
-possiamo parlare?- chiese.
Mi voltai un attimo verso Rose.
-torno subito!- gli dissi per poi seguirlo.

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Volevo sapere cosa si dicevano.
Sapevo che non avrei dovuto farlo.
Non ero il tipo che spiava, non l'avevo mai fatto.
Ma avevo bisogno di sapere qualcosa di più su quell'uomo.
Volevo assicurarmi che non gli facesse del male.
E visto che Scorpius non mi diceva niente mi stava costringendo a spiare.
-Rose, ti posso parlare?- chiese Lily facendomi venire un colpo.
-io onestamente... ora non posso. Devo andare un attimo in biblioteca- dissi. Lei mi guardò curiosa.
-cosa stai facendo?-
-io... vedi voglio sentire cosa si dicono Scorpius e quell'uomo- dissi sincera. Lei mi guardò per un attimo e proprio quando mi aspettavo che dicesse qualcosa tipo
"da te non me lo sarei mai aspettato" , annuì e si guardò intorno.
-entriamo dall'altra entrata- mi disse prendendomi per mano e trascinandomi verso una porta piccolina che non avevo mai scoperto dove portasse.
-queste sono l'entrate di servizio penso.
E sono piccole perchè le usa solo Oregon.
Ed in pratica è un tunnel che porta in tutte le stanze, più o meno- mi spiegò.
-le case dei maghi sono fatte in modo che ci la servitù possa entrare e uscire in modo veloce e senza farsi notare.
E smaterializzarsi non è sempre possibile.
Ma tu quando ci sei entrata?- chiesi curiosa. Anche se c'era poca luce e neanche una indicazione lei andava sicura e tranquilla.
-un po' di tempo fa... diciamo forse il secondo giorno che siamo arrivati. Non avevo niente da fare ed ero ancora in tormento per Geremy- mi spiegò.
E in poco tempo arrivammo nella biblioteca, dietro ad uno scaffale in ombra. Uscimmo piano senza farci notare e poi
ci appostammo vicino al tavolo dove Skin e Scorpius erano seduti.
Scorpius stava guardando dei fogli.
-vedi, ancora non mi è chiaro cosa devo fare io!- disse Scorpius.
-quello lo capirai dopo. Intanto tu non ti devi preoccupare.
Tieni questo e non perderlo. Quando sarà il momento verrò io da te- rispose lui freddo.
Scorpius sospirò.
-possibile che ogni volta che parliamo me ne vado con sempre più dubbi di prima. Non ti preoccupare, me lo hai già detto. Vorrei però sapere qualcosa di più- sbraitò Scorpius.
-comprendere non ti aiuterebbe, anzi, ti complicherebbe tutto. Sarà meglio per te non sapere, così che almeno potrai dire che non sapevi niente- e si alzò.
-vuoi dire che mi stai mettendo nei guai? Con gli auror?-
-no, intendevo con la tua coscienza. Così non ti tormenterà all'infinito- e uscì lasciando Scorpius seduto sulla sedia incredulo. Io esitai. Non volevo che si arrabbiasse, scoprendomi. E allo stesso tempo volevo scoprire cosa avesse dato a Scorpius.
Guardai Lily che guardava la porta senza davvero guardarla. Preoccupata gli misi la mano sulla spalla e lei si voltò verso di me.
-tu hai capito qualcosa?- mi chiese.
Io scossi il capo. Poi la tirai di nuovo dentro il lungo tunnel.
-Lily tu hai parlato con quell'uomo vero? Ti ha mai detto qualcosa, oppure ti ha mai fatto qualcosa.
Perchè ogni volta che c'è diventi come... sembri incantata da lui- tentai di spiegarmi.
Lily non rispose per un po'. Pensavo che non volesse rispondermi quando invece guardai i suoi occhi e lei parlò.
-secondo te esistono davvero persone cattive?-
rimasi interdetta per un po' ma poi risposi.
-io penso di si. Cioè ci sono certe persone che provano piacere a fare del male. O che hanno una visione distorta della realtà, così distorta che quello che fanno diventa bene e qualunque cosa contraria è il male-
lei annuì.
-quindi non esistono cattivi, solo persone confuse, a cui sono stati dati degli ideali e dei concetti sbagliati- concluse lei.
-be... .... penso tu abbia ragione ma dipende dai casi, comunque!- tentai di dire io.
Lei incrinò la testa sorridendomi.
-secondo me è lo stesso in tutti i casi. I "cattivi" non penseranno mai di fare cose cattive, secondo loro stanno facendo del bene, oppure fanno delle cose ma per il bene comune, o il bene assoluto, ci sono un milione di modi per chiamarlo, ma alla fine è sempre lo stesso-
-dove vuoi arrivare?- chiesi confusa.
-al fatto che secondo me bisogno trattare queste persone non con odio perchè loro conoscono solo quello. Si devono trattare con amore, in modo da mostrargli un'altra via.
Comunque adesso è meglio andarcene, io devo ancora sistemare il baule- disse lei incamminandosi per la via. Io la seguì ma non sapevo cosa dire. La sua logica era così schiacciante che mi aveva confuso tutto il mio punto di vista.
Parlai solo quando arrivammo nella sua stanza e mi sedetti sul suo letto. E parlai perchè notai una macchia scura sul suo collo, mentre si cambiava la maglietta.
-poi non mi hai raccontato com'è andata con Geremy.
Dal tuo sguardo avevo capito che era andato tutto bene, ma hai voglia di raccontarmi qualcosa?-
la vidi arrossire vistosamente.
-diciamo che è andata davvero bene.
È preoccupato per i suoi, stanno divorziando.
E mi ama. Quindi va tutto benissimo. Mentre tu e Scorpius avete fatto pace?- mi domandò. Io annuì.
-e domani saremo di nuovo a scuola. Sai che mi mancherà questo posto? A te cosa mancherà di più?- mi domandò.
-tante cose- dissi malinconica.
Una di quelle cose era il fatto che non solo non avevamo le stanze vicine io e Scorpius come qui, ma la sua stanza era in un altro dormitorio, nei sotterranei mentre io ero in una delle torri più alte.
Perfino dormire sarebbe stata dura senza di lui.
Eppure dovevamo tornare.

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-ritornerai vero?- chiese mia madre tremando.
Io la strinsi in un forte abbraccio.
-certi che torno. Prima di quanto te ne possa accorgere.
Dopo le vacanze di natale il tempo vola. E quando torno non sarò libero dalla scuola!- la confortai.
-intanto qui si prenderanno cura di te come al solito.
Sono bravi, vero?- gli domandai e lei annuì.
-non mi lasciare- sussurrò lei mentre mi voltavo.
-io non ti lascerò. Ma tu promettimi che farai lo stesso, ok?- e con un bacio sulla sua fronte me ne andai.

Il treno partì veloce dalla stazione e incredibile quanto odiai gli addì. Gli unici addii che fino ad ora era stato difficile sopportare erano quelli con Rose.
E non solo il saluto di mia madre mi aveva stretto il cuore ma anche il saluto con i parenti di Rose.
Erano stati così gentile, così pronti ad accogliermi nella loro famiglia che non potevo fare altro che essere triste nel lasciarli.
Ma sedermi in solitudine con Rose naturalmente mi fece perdere tutta la tristezza. Lei stava studiando ma io non ne avevo voglia. E la osservai allungo, fino a quando la stanchezza non prevalse.

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Chiusi il libro di artimanzia posto accanto a me e guardai il volto di Scorpius, profondamente addormentato sulle mie gambe.
Era sdraiato sui sedili e ed era così sereno che mi sarebbe dispiaciuto svegliarlo. E poi stavo bene in quel momentaneo silenzio.
Ero stata preoccupata per così tante cose che adesso mi sentivo quasi come se stessi sognando.
Le mie attuali preoccupazioni, perchè sembravano così vitali che la mia mente correva sempre a cercarle subito, erano meno preoccupanti di quelle che mi attanagliavano prima. Quella più vicina era "come avrei fatto a non dormire stanotte tra le braccia di Scorpius, quando ormai mi sembrava così naturale dormire in quel modo?".
Un'altra preoccupazione pressante era la fine della scuola... la fine di tutto quello che era certo.
Davanti a me non riuscivo a vedere che un grande punto interrogativo.
Un enorme, immenso, grandioso, colossale punto interrogativo.
Non mi ero mai ritrovata in questo modo. Avevo sempre avuto degli obiettivi. Avevo sempre saputo che volevo imparare, volevo andare a scuola, volevo studiare.
Avevo sempre saputo cosa volevo fare, non sempre per vie logiche ma anche guidata dal cuore, ma aveva affrontato sempre i bivi della mia vita convinta della mia scelta e senza preoccuparmi di guardarmi indietro chiedendomi se avevo imboccato la via sbagliata.
Non mi ero mai ritrovata senza sapere cosa fare.
E adesso invece non sapevo cosa fare. Oltre la scuola un baratro. E se mi fossi fatta bocciare? Ricordavo le risate che ci eravamo fatti all'inizio dell'anno con Scorpius, proprio sul treno, per il fatto che abbandonare Hogwarts sarebbe stato difficile. L'idea noi due, con i nostri voti alti, potessimo essere bocciati era sembrata proprio ridicola all'inizio, ma adesso mi ritrovai a rivalutare l'opportunità.
Forse un anno in più mi avrebbe aiutata a scegliere.
Sbuffai, che cose stupide che immaginavo... come se fosse davvero possibile che smettessi di studiare e mi facessi bocciare...

L'arrivo a Hogwarts fu tranquillo. La scuola ci accolse felice e immensa come sempre. Sedermi lontana da Scorpius fu bruttissimo e io mi preoccupai davvero.
Non potevamo andare avanti così. Insomma, non potevamo soffrire così tanto ogni volta che ci separavamo...
se fossi stata all'esterno di questa situazione, una semplice spettatrice avrei detto che fosse impossibile.
Non ci avrei creduto molto al fatto che si poteva soffrire solo con una distanza così minima. Eppure era così.
E la cosa mi sembrava da ricovero.
Scuotendo il capo mangiai, circondata dai miei cugini, abituati alla mia mancanza di chiacchiere.
Loro invece parlavano di tutto.
Lily era seduta accanto a me e a Geremy col quale non finiva più di parlare.
Gli descriveva casa di Scorpius, il lago, i fuochi d'artificio che aveva acceso. Notai che non gli aveva accennato neanche un po' di Skin e sorrisi. Di certo non voleva che Geremy si ingelosisse.
Dall'altro mio lato c'era Albus che chiacchierava con i suoi amici. Era sereno, tranquillo, anche distante da Amber, che era al suo tavolo. E allora perchè io dovevo essere così invece? Non lo trovavo giusto...

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Stavo accompagnando Rose nella sua sala comune quando passammo lungo il corridoio del settimo piano.
E dalla porta della stanza delle necessità. E quella si aprì lasciando uscire una figura che si mise davanti a noi.

Il Destino pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora