Notte di natale

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... dieci.. undici... dodici!
-Buon natale!- disse un voce proveniente dalla porta.
Ci girammo tutti verso la porta giusto in tempo per vedere un uomo entrare nella stanza.
Era alto, aveva lunghi capelli bianchi legati in una coda ma non dimostrava più di trentanni.
Aveva una lunga veste da mago nera e un bastone bianco, di avorio con fari intagli dalle forme particolari.
Il suo viso era di una perfezione mai vista, ma gli occhi facevano paura.
Ricordavano per certi versi quelli di Scorpius, ma allo stesso tempo non potevano essere così diversi.
Gli occhi di Scorpius erano un azzurro chiaro che molte volte ricordava il ghiaccio.
Quelli di quell'uomo gelavano in un attimo.
Ed erano quasi bianchi.
Le pupille nere risaltavano su quel quasi bianco donandogli uno sguardo degno di un fantasma.

******

-ho gelato l'atmosfera?- disse facendo scorrere lo sguardo,
fino al mio.
Sapevo che l'avevo già visto da qualche parte.
Ma il mio ricordo era molto sfogato.
-Scorpius, guardati come sei cresciuto. Assomigli così tanto a tuo padre!- proseguì avvicinandosi a me.
Gli stavo per chiedere chi fosse quando lui voltò lo sguardo verso mia madre, che lo guardava con gli occhi sbarrati.
-Astoria! Tu ti ricordi di me, vero?- domandò.
La sua voce fredda e monocorde sembrò molto una minaccia.
-mi scusi ma lei chi è?- chiese Harry.
Notai gli sguardi dei presenti, tutti accigliati e seri.
L'uomo lo guardò e rispose sempre con lo stesso tono.
-sono Stone Skin. Il padrino di Scorpius- spiegò tornando a guardarmi.
-e vorrei tanto parlare con il mio figlioccio in privato, ve lo terrò impegnato solo per un po'. Intanto continuate a festeggiare, non volevo di certo rovinarvi la festa- e s'incammino come se fosse stato a casa sua, facendo strada sicuro verso la biblioteca.
Io non guardai nessuno, ma lo seguì subito.
La sua camminata mi ricordò come camminava mio nonno.
Lui spalancò la porta precedendomi.
Lo seguì chiudendo la porta.
-ti ricordi di me, Scorpius?- chiese.
E quel tono di voce mi ricordò di lui.
Fu come un flash back.

I suoi occhi e la sua voce gelida.
E anche le sue mani fredde. Ricordavo di averle sentite gelate mentre mi sfiorava la testa.
E guardava mio padre che aveva un'espressione spaventata.
-hai fatto la scelta giusta. Vedrai che non ci saranno più problemi, anzi, tutto andrà per il meglio- sussurrò gelido.
Ricordavo mio padre che balbettava
-non farai del male...-
-tu fai la tua parte, io farò la mia!- concluse lui e si voltò, sempre col suo mantello nero sulle spalle, sempre col suo bastone che batteva sul pavimento di legno.
Vidi mio padre accasciarsi sulla poltrona, nascondendo il viso tra le mani.
E una risata fredda e stridula.

Lui si sedette sulla sedia dietro la scrivania, come se fosse il padrone di casa e mi gelò con lo sguardo.
-dobbiamo parlare!-

********

-chi è?- gli chiesi alla signora Malfoy.
Lei non mi guardò ma rispose.
-è un amico di famiglia Malfoy.
Draco mi ha detto che era un amico di suo nonno e che ci teneva ad essere il padrino di Scorpius.
L'ho incontrato poche volte, ogni volta parlava con Draco per ore, poi spariva e arrivava solo qualche sua lettera.
Non è mai cambiato. È sempre uguale a 10 anni fa...- sussurrò sconvolta.
Guardai mio padre spaventata.
Avevo paura, una vera paura incredibile che mi divorava da dentro.
Avevo voglia di correre di là e mettermi tra Scorpius e quell'uomo. Non sapevo cosa avrebbe fatto, cosa sarebbe successo, ma sapevo che non sarebbe stato niente di buono.

****************

Rimasi un attimo a pensare a cosa dire o fare.
Poi aprì la porta e mi trovai davanti Rose.
La vidi preoccupata, in agitazione e subito gli sorrisi per rassicurarla.
-va tutto bene. Il signor Skin rimarrà qui da noi per queste vacanze.
Ma non dovremmo scambiarci i regali?- chiesi tornando in salone.
-Tutto bene Scorpius?- chiese Ron. Mi avevano circondato tutti.
Io annuì.
-tutto bene. Semplicemente si è scusato per non essere venuto al funerale di mio padre, e mi ha chiesto se potevo ospitarlo, che ha un problema economico.
Ma entro questa settimana dovrebbe risolvere tutto.
Quindi non c'è niente di cui preoccuparsi- strinsi la mano di Rose felice di trovare il suo calore.
-va bene. Allora iniziamo gli scambi di regali!- esclamò Rose, capendo che non avrei voluto parlarne.
Ringraziai la perspicacia di Rose e tirai un sospiro di sollievo.
Potevo dirmi salvo per un po'.

****************

-secondo te chi è quel tizio?- mi chiese Hermione.
-non lo so. Però lo terremo d'occhio- risposi serio.
Poi la guardai mentre si guardava allo specchio, osservando la collana che gli avevo appena regalato.
L'abbracciai da dietro e gli baciai il collo.
-allora ti piace il mio regalo?- domandai al suo orecchio.
-certo. E non per quanti soldi costa o per la bellezza della forma e colori, ma perchè me lo hai regalato tu!- ribadì girandosi a baciandomi.
E la nostra preoccupazione fu scacciata velocemente.

**************

Bussai alla porta e aspettai.
Ma la voce di Scorpius uscì dalla porta.
-entra!- e io entrai.
Lui era sdraiato sul letto a pancia in sopra, con il braccio sugli occhi.
Mi sedetti sul letto accanto a lui, pronta ad aspettare.
Ma visto che lui non si muoveva gli accarezzai la guancia scoperta dal braccio e sospirai.
-Scorpius- lo chiamai.
-cosa c'è?- chiese lui freddo.
Io rimasi sorpresa dal suo tono.
-non vuoi parlarne- dissi capendo.
-non c'è niente da dire. Niente di niente, chiaro?- proseguì lui sempre freddamente.
-va bene!- dissi seria.
Calò un silenzio insopportabile, non uno dei nostri soliti silenzi armoniosi o al limite imbarazzati che però erano piacevoli. Niente del genere. Mi sembrava di essere accanto ad un iceberg. Nessuna speranza di scongelarlo, forse solo il buco dell'ozono mi avrebbe aiutato.
Però sapevo che andarmene sarebbe stato un errore.
Del resto io volevo stare lì con lui.
Quindi mi sedetti meglio sul letto, appoggiando la schiena alla spalliera, e aspettai.

-hai il maglione che ti ho regalato- esclamò all'improvviso lui sedendosi.
Era passato molto tempo, almeno un'ora di quel silenzio terribile. Ma adesso il tono della sua voce prometteva bene.
Gli sorrisi, allargando le braccia per mostrargli il maglione addosso a me.
Era color panna, morbido e profumato, e aveva una R e una S intrecciate ricamate a sinistra, sul cuore.
-certo che l'ho messo. Anche tu hai la mia sciarpa!- dissi guardandola sul suo collo.
-è bellissima, non potevo non tenerla. E la cosa che mi piace di più è che ha il tuo profumo- mi disse accarezzandomi la guancia.
-bellissima... diciamo che si vede che l'ho fatta io.
Sembra una fisarmonica.
E c'è anche qualche buco... non sono un granché con i ferri....- mi imbronciai.
-be.. sei umana e finalmente abbiamo trovato qualcosa che non sai fare alla meraviglia!- mi sussurrò mentre si avvicinava per baciarmi.
E poi tutta quella serata scomparve.
Tutta quella interminabile ora si dileguò, e non rimase altro che amore.
E appena sciogliemmo quel bacio in cerca di aria gli dissi quello che ancora non ero riuscita a dirgli per bene.
-buon natale amore!-

Il Destino pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora