Fine di una bella giornata

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-Questo vestito è perfetto. Scorpius non riuscirà a credere ai suoi occhi!- disse Lily guardandomi.
Io mi guardai allo specchio. Non mi piacevano molto gli specchi. Mi ricordavano molte difficoltà passate. Diciamo che ogni volta che ne vedevo uno avevo voglia di romperlo.
Comunque guardai il vestito che indossavo.
L'aveva scelto Lily per farmelo indossare. Ed ero così felice che si fosse ripresa che non ero riuscita a dirgli che non avevo per niente voglia di indossare altri vestiti.
Anche se quello non era poi così brutto. Anzi, mi imbarazzava un po' indossarlo. Quella ragazza davanti a me che mi guardava non sembravo io.
Uscì dal camerino e vidi Ginny che mi guardava felice.
-ti stà proprio bene Rose. Sei un incanto! E tu Lily, non hai trovato niente che ti piace?- domandò.
Lei si guardò intorno.
-per ora no. Ma troverò qualcosa che mi piace!- disse convinta.
E iniziò a girare per il negozio. Io mi guardai un'altra volta allo specchio. E pensai a Scorpius.
Chissà come se la stava cavando....

****************

Ed eccomi qui, di nuovo sul lago con la canna in mano. La parte noiosa è arrivata. Anche se non so se è meglio o peggio...
Dopo aver mangiato i panini siamo risaliti sulla barca sperando in un colpo di fortuna.
Ma dopo dieci minuti sento già che mi stò addormentando. E anche quelli accanto a me stanno facendo lo stesso.
Ma a svegliarci, dopo mezz'ora, pensò un pesce.
Un colpo deciso alla lenza di Ron e tutti saltammo subito.
-papà mi raccomando non fartelo sfuggire!- diceva Hugo.
-Ron tira piano!- suggeriva Harry.
-il primo pesce della giornata!- esclamava Albus.
Io non sapevo che dire. Niente di spontaneo uscì fuori in mio aiuto, tranne quando Ron tirò dentro la barca il primo pesce della giornata! Allora scoppiai a ridere seguito da tutti.
-è il pesce più piccolo che abbia mai visto!- ridevo tra le lacrime.
-sembra una formica!- rise Ron.
E infatti aveva le dimensioni poco più grandi di una formica. Ron non smettendo di ridere tolse l'amo dalla minuscola bocca del pesce e lo rimise in acqua.
Lo guardai incerto. Lui si strinse tra le spalle ma non disse nient'altro. Lanciò semplicemente l'amo. E tornammo tutti a osservare la lenza che affondava tra i flutti.

-ma da dove ci è venuta questa idea?- chiese Hugo sbuffando dopo un'ora di calma piatta.
Ron lo guardò accigliato
-guarda che pescare è uno sport bellissimo. Diciamo solo che oggi non siamo fortunati. E poi comunque la nostra giornata ha potuto dare libero gioco ad un'altra, vero?- disse guardando Harry.
Lui divenne serio e annuì.
-spero davvero che Lily si riprenda. Non so più che fare con lei. Vorrei aiutarla ma sembra che non serva a nulla. Spero che questa giornata solo donne gli faccia bene!- poi accigliandosi guardò Ron
-immagino che sai quanta voglia avrei di andare in Cina e dire due cosette a una persona!-
Ron annuì.
-ti capisco. Chi fa soffrire le nostre figlie non ha il diritto di andare in giro vivo. Se vuole però sotto forma di polvere. Tu che ne pensi Scorpius?- mi chiese guardandomi.
Io deglutì annuendo. Il tono di Ron era divertito ma sarei stato davvero stupido se non avessi capito l'antifona.
Ma mi sorprese un altro strappo alla canna. La tenni forte con entrambe le mani mentre guardavo in cerca d'aiuto gli altri. Ron mi si affiancò subito.
-allora innanzitutto calmo. Iniziai molto piano a riavvolgere la lenza. Molto piano, tenendo bene la canna, mi raccomando!- spiegò. Io tentai di fare come mi diceva. E alla fine, dopo un tempo che mi sembrò interminabile pescai un pesciolino.
Era piccolino ma non troppo, quanto un palmo di mano.
-bravissimo. È una carpa!- si congratulò Ron dandomi una pacca sulla spalla. Io guardai quel pesce incredulo. Avevo pescato il mio primo pesce. Per me sembrava incredibile!
Da quel momento parve che la fortuna fosse girata dalla nostra parte. I pesci abboccavano uno dopo l'altro. Tutti felici chiacchieravano finalmente soddisfatti.
-vedete, basta avere pazienza e i risultati poi si vedono!- esclamò Ron quando ormai stava calando la sera. Stavamo andando verso la riva quando però iniziammo a imbarcare acqua.
-non ci credo!- esclamai io.
Provammo di tutto, tranne la magia, l'unica cosa che ci avrebbe davvero aiutato. Ma eravamo circondati da babbani, non potevamo usarla.
Tentammo di tappare il buco ma l'unica cosa che riuscimmo a fare era ammassarci e bagnarci sempre di più.
-proviamo a mettere questo!- disse Ron sporgendosi per mettere un'altra pezza nel buco.
-no- gridammo tutti. Ma fu troppo tardi. Eravamo tutti sporti verso una parte della barca. E naturalmente ci ribaltammo. Secondo bagno! E due a zero per i pesci, tutti ormai liberi di scappare!
Arrivammo nuotando a riva mentre i nostri cari vicini di barca ridevano. Noi avevamo le facce da assassini evidentemente, perchè smisero subito appena ci guardarono. Arrivammo al parcheggio senza dire neanche una parola. Poi, Albus iniziò per primo a ridere. Io lo imitai subito e anche gli altri. Ridevamo come idioti ma tutta la rabbia per la giornata sprecata e per la perdita del pesce se ne andò.
Visto che il parcheggio era abbastanza vuoto riuscimmo ad asciugarci con la magia a che se io ormai non facevo altro che starnutire. E poi Ron aprì la portiera dalla parte del guidatore e mi fece segno di salire.
-avanti, una guida ti spetta!- mi disse.
Io lo guardai incerto.
-non sono affatto sicuro che sia una buona idea. E se la rompo?- chiesi.
-io la prima volta ho distrutto tutta la parte d'avanti andando contro un albero. Ma come vedi la magia è pur sempre magia!- mi rassicurò Albus sedendosi dietro. E quindi mi sedetti sul sedile, con Ron accanto. Ormai sembrava essere diventato il mio maestro. La cosa mi divertì ma mi preoccupò anche. Anche se non sapevo esattamente il perchè.
-allora quei pedali sono da sinistra verso destra: la frizione, l'acceleratore e il freno!- iniziò Ron.
Albus rise mentre Harry lo correggeva.
-prima il freno e poi l'acceleratore!-
-giusto. Quello in mezzo è il freno. Quindi tu usi il piede sinistro solo per la frizione mentre quello destro lo alterni per il freno e l'acceleratore.
Poi questo è il cambio- e mi spiegò altre mille cose. Io cercai di capire tutto.
Poi cercai di accenderla.
E ci riuscì, solo che si spense subito dopo.
-non ti preoccupare, è normale all'inizio. Anzi, io ho qualche problema anche ora!- mi consolò Ron.
Riprovai e alla terza volta riuscì ad accenderla. Misi la prima con una certa difficoltà e cercai di premere poco l'acceleratore. Ma evidentemente non ci riuscì perchè parti veloce e tutti gridarono -frena- prima che potessi farci caso. Il freno era in mezzo, avevano detto quindi lo premetti con forza lasciando tutti gli altri pedali. E la macchina si fermò di botto prima di andare salire sul marciapiede ma si spense. Rimanemmo in silenzio per un attimo che mi sembrò eterno, mentre il cuore mi batteva forte per lo spavento. Avevo quasi timore a guardare gli altri. Ma poi loro scoppiarono a ridere e io mi sentì sollevato.
-adesso riprovaci, ma devi partire con la retromarcia. Devi accendere la macchina e poi ingranare la retromarcia. Ti aiutiamo noi, non ti preoccupare!- disse Harry. Allora accesi la macchina e ingranai la retromarcia. Poi guardai indietro come avevo visto che aveva fatto Albus per uscire dal parcheggio a casa. Premetti piano l'acceleratore e questa volta partì più piano, ma talmente piano che quando staccai la frizione si spense di nuovo. Sbuffando la riaccesi. Iniziavo ad arrabbiarmi.

Il Destino pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora