Perchè hai un appuntamento!

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Guardarla mentre studiava mi piaceva sempre di più.
Non riuscivo a crederci che anche solo guardarla mi rendesse così felice.
Rose alzò lo sguardo e notò che la stavo guardando.
Io distolsi subito lo sguardo e lo puntai sul mio libro.
-Scorpius tutto bene?- bisbigliò. Eravamo in biblioteca e quindi eravamo costretti a parlare a bassa voce.
Annuì, prendendo a leggere veloce il capitolo.
Era passata la prima settimana di scuola e tutto era tornato come consuetudine.
Difesa contro le arti oscure era diventata la materia più amata e dovevo ammettere che spiegava molto bene.
Era paziente e divertente, e riusciva a conquistare più o meno tutti. Tranne i miei compagni di casa.
Molti dei quali avevano genitori come mio padre, che avevano da sempre parlato male di lui e rivelato il fatto che le cose sarebbero andate meglio se lui non fosse esistito. Io grazie a Rose avevo capito la verità ma per loro era quasi impossibile fare lo stesso.
Comunque tornai a scrutare Rose. Dovevo chiedergli di andare insieme a Hogsmead. L'uscita sarebbe stata il pomeriggio dopo e avrei dovuto proporglielo molto prima, visto che altrimenti avrebbe preso impegni con altri. C'era la possibilità che l'avesse già fatto.
Questa volta ci sarei riuscito.
-Rose- la richiamai. Lei mi guardò e io deglutì per poi aprire la bocca per parlare.
Ma l'irruzione di sua cugina mi interruppe. Si sedette accanto a me guardando solo Rose.
-Rose ti posso parlare?- chiese. Io la guardai scocciato.
Ci doveva essere qualcuno che voleva mettermi i bastoni tra le ruote (ihihihihihihihihihi by autrice).
-certo!- rispose subito lei e mi sorrise.
-tu aspetti qua?- mi domandò.
Annuì infastidito e la guardai triste uscire.

********************

Non pensavo fosse possibile. Guardai mia cugina come se fosse pazza.
-stai scherzando, vero?- sbottai.
-no. Avanti, tu riesci sempre ad aiutare tutti. Sono davvero preoccupata. Mia madre è partita per l'Italia senza dirci niente. Non l'avrebbe mai fatto se non fosse successo niente. E onestamente anche la scelta di venire qua di mio padre è impensabile. Loro non riescono a stare un giorno intero senza vedersi. Quando mio padre deve andare in giro per lavoro mia madre lo segue sempre e lo stesso fa quando capita il contrario. In tutta la mia vita non li ho mai visti tenersi il broncio per più di cinque ore invece quando siamo partiti era da due giorni che quasi non si parlavano. A me ed a Albus non vuole dire niente.
Secondo me invece con te mio padre si confiderebbe. Provaci soltanto... ti supplico- mi pregò lei.
E io rimasi interdetta. Come potevo iniziare una conversazione del genere con mio zio?
Mi sembrava ridicolo e improbabile che si confidasse davvero con me.....
-se capita potrei accennare l'argomento- gli dissi sperando che mi lasciasse stare. Lily mi abbracciò contenta.
-grazie mille- e poi se ne andò.

Ritornai un po' abbattuta da Scorpius, che mi guardò serio.
Sembrava pronto ad affrontare un leone.
-Rose ti devo chiedere una cosa- mi disse.
Lo guardai seria, e non seppi precisamente il perché ma anche un po' tesa. Il cuore prese a battermi veloce.
-domani pomeriggio...- iniziò ma qualcuno lo interruppe.
Mi voltai verso il colpevoli e mi trovai davanti un ragazzo di corvonero con cui frequentavo qualche lezione.
Ed era l'idolo di molte ragazze perché era il capitano della squadra di quidditch.
-ciao Rose. Ti andrebbe di venire con me a Hogsmead domani?- mi domandò.
(che fate con quei forconi? Aiuto!!!!!!! autrice che scappa dalle lettrici armate di forcone XD)
Io lo guardai incredula.
Nessuno me lo aveva mai chiesto. Lo fissai a lungo stupita e quando notai che ancora aspettava una risposta mi guardai intorno in cerca di una risposta. E trovai gli occhi di Scorpius.
-mi dispiace ma ci vado già con Scorpius. Grazie per avermelo chiesto però! - gli dissi educata sorridendo.
-va bene..... ci vediamo in giro....- e se ne andò sconsolato.
Arrossì violentemente prima di guardare Scorpius.
-non dobbiamo davvero uscire insieme come un appuntamento. Onestamente non sapevo cosa dire ed ho detto la prima cosa che mi è venuta in testa. Se non vuoi non importa. Non penso si metterà a pedinarci per controllare se davvero..- ma interruppe per fortuna il mio delirio mettendomi un dito sulla bocca.
Incredibile come quel contatto mi fece quasi impazzire.
Il respiro si fermò e il mio cuore sembrò volermi uscire dal petto.
Lui allontanò il viso guardandomi serio.
-per me va bene uscire. Anzi, era quello che stavo per chiederti- rivelò.
Io arrossì di nuovo.
-va bene. Allora usciamo insieme....- suonava così strano.... e mi sorprese il fatto di quanto la cosa mi andasse bene.
E per la prima volta tra di noi ci fu un silenzio imbarazzante. Però che non era terribile. Anzi, quasi divertente. Mi ritrovai a sorridergli quando incrociammo gli sguardi.
-va bene, continuiamo a studiare- dissi riaprendo il libro.

-arrivo subito. Devo solo portare questo tema al professore- salutai Scorpius e bussai alla porta di mio zio.
-avanti- lo sentii dire. Entrai e lo vidi seduto dietro la sua scrivania.
-hai portato il tema?- mi chiese notando il foglietto.
-si. Sono rimasta l'ultima?- domandai mentre glielo porgevo.
-no, devo portarmelo ancora Albus. Se lo vedi ricordaglielo.
Mi chiedo come mai voi due siate stati gli ultimi a presentarmeli... è strano...- era confuso.
Io sorrisi.
-forse perché non vogliamo fare brutta figura.
Quindi lo abbiamo scritto più volte e controllato tutto nei minimi particolari. E poi la scadenza ancora è domani, giusto?- chiesi. Lui annuì mentre metteva il mio tema in mezzo agli altri.
-le cose sono difficili per loro, vero?- mi chiese stupendomi.
Non ero completamente sicura di cosa stesse parlando ma optai che si riferisse al fatto che ora era loro professore.
-la maggior parte degli amici di Albus e Lily sono persone che non si lasciano influenzare dal fatto che sei arrivato. Non giudicano loro perché sono tuoi figli.
Il problema riguarda la gelosia degli altri.
Alcune volte è difficile ammettere che esistono persone più brave di te. Sia se non ti impegni sia se ti impegni con tutto te stesso esiste sempre qualcuno più bravo di te.
È stupido pensare il contrario. Ma in quei casi è più facile pensare che ci siano favoritismi, è come prendere una scorciatoia. E visto che ne tu, ne loro possono fare altro che ignorare quegli stupidi, è meglio non pensarci. O sbaglio?- lo guardai sorridere e stropicciarsi il viso.
-hai ragione. È incredibile quanto sei matura. Mi ricordi così tanto tua madre....- sussurrò tra se.
Esitai.... ricordai la supplica di Lily e la mia promessa.
Ma non volevo far domande. Mi sedetti di fronte a lui e aspettai che aprisse gli occhi.
-hai mai pensato di fare la psichiatra?- mi domandò.
Io sorrisi.
-onestamente no. Ma non sarebbe male. Dici che mi viene naturale?- lo guardai negli occhi. Caspita quanto Albus gli assomigliava.
-si.......... Rose.... cosa ne pensi del destino?-.
La domanda mi sorprese. Ci riflettei prima di rispondere.
-il destino è un bisogno creato dagli uomini.
Dalla necessità di non sentirsi persi-.
-quindi tu non ci credi?- domandò di nuovo.
-no. Secondo me è meglio pensare che la vita è nelle tue mani, e non che qualcuno scelga per te. Ma in momenti di confusione e insicurezza mi ritrovo sempre a pensare al destino. Quindi forse alla fine un po' ci vorrei credere....- dissi sinceramente.
-e dell'amore che pensi? Non credendo al destino non dovresti neanche pensare che due persone siano destinate a stare insieme...- mi scrutava in cerca di una risposta.
-Platone pensava che un tempo eravamo un solo essere che fu diviso in due per invidia.
Così dall'ora si ricerca la propria metà, per essere completi.
Ci sono molte altre teorie sull'amore ma secondo me ha ragione Platone. Se poi è collegato al destino non so.
Però so che di certo l'amore non è solo rose e fiori.
L'importante è capire se davvero si è trovata la metà, poi i conflitti sono naturali e anche più difficili.
Con chi si hanno i discorsi più difficili? Con se stessi.
E se l'altra parte è te stesso diventa complicato scontrarsi- lo vidi riflettere sulle mie parole.
-si deve essere sinceri, è impossibile bluffare con se stessi, e si devono affrontare i problemi. E ci si deve ricordare che l'unito creatore dei tuoi problemi non è il destino ma se stessi. Adesso vado a mangiare. Se hai bisogno sai dove trovarmi-.
E me ne andai.

La mattina dopo scoprii Lily nella mia stanza.
-cosa c'è?- Gli chiesi.
Lei mi sorrise felice.
-sono venuta ad aiutarti per scegliere i vestiti-
la guardai come se fosse pazza.
-vestiti? E perché?-
-perché hai un appuntamento!- sorrise lei.

Il Destino pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora