Notte prima degli esami pt1

801 54 11
                                    


Quella mattina quando aprì gli occhi avevo paura. Dovevo ammetterlo almeno con me stesso. Era arrivato il momento. Domani sarebbe stato il primo giorno degli esami. E io non avevo studiato abbastanza. Ero più sicuro su questo fatto che su qualsiasi altra cosa.
Mi alzai mentre i miei compagni di stanza dormivano ancora. Non riuscivo più a dormire.
Non facevo che pensare all'esame imminente.
Mentre mi mettevo la prima cosa che mi capitava a tiro non potei pensare a Rose. Lei sarebbe uscita con il massimo dei voti agli esami. Aveva studiato come una pazza e adesso avrebbe preso quello che meritava davvero.
Io quanto avrei preso invece?
Ripensai a quando James era uscito da Hogwarts. Aveva preso tutti i suoi M.A.G.O. Con il massimo dei voti, anche se lui non studiava quasi mai. Non sapevo come facesse, era snervante per me che fosse così bravo senza impegnarsi molto. Io invece dovevo uscire pazzo per fare tutto, e i miei voti non erano bassi ma neanche al livello di quelli di Rose. Scesi sotto innervosito soltanto.
Non era da me preoccuparmi. Era da tanto che cercavo di non pensare al macigno che avevo addosso.
Un macigno gigantesco con sopra scritto a lettere cubitali "aspettative".
Avere un padre famoso non era stato quasi mai una passeggiata. Si, ne ero da sempre orgoglioso, ma non riuscivo a sopportare le centinaia di persone che mi guardavano dicendo quanto assomigliavo a lui, quanto anch'io sarei stato bravo. E il fatto che suo fratello, anche se combinava un sacco di guai, fosse lo stesso bravissimo a scuola mi aveva aggravato di più il peso.
Già prendere il suo posto nella squadra di quidditch era stata un'impresa. Aveva avuto paura di non essere alla sua altezza in ogni partita. Ma dovevo ammettere che c'ero riuscito più che bene. E questo mi rincuorò, anche se per poco. Ma perchè non avevo studiato di più con Rose?
Cercai di sedermi sulla poltrona migliore ma la trovai occupata. Lily dormiva, con il libro di artimanzia aperto sulle gambe. La guardai sorridendo. La mia sorellina.
La vedevo ancora sorridermi come quando aveva sei anni, con la differenza che allora aveva perso i denti davanti e si vedevano le finestrelle.
Anche lei era preoccupata per gli esami. Eppure Rose aveva aiutato molto anche lei e Hugo. Hugo.
Mi guardai intorno e infatti lo vidi, sdraiato sul divano con anche lui il libro aperto di artimanzia.
Incredibile quanto non essere l'unico preoccupato e teso mi aiutasse a superare il terrore che avevo dentro. Guardai l'orologio. Mancavano più di due ore prima della colazione. E io non avevo sonno. Presi dalla tasca dei jeans la mia mappa e guardai e mi misi a cercarla.
E mi sorpresi a vedere il suo puntino che girava per i corridoi del settimo piano. Sorrisi correndo verso il ritratto.
Ed eccola lì, la mia stella. Gli sorrisi e lei mi guardò sorpresa e felice.
-certo che siamo proprio simbiotici!- dissi abbracciandola per la vita. Lei mi sorrise e mi baciò teneramente le labbra.
-Al sei preoccupato anche tu?- mi domandò.
-io? Scherzi? Io non sono preoccupato! Sono terrorizzato!- ironizzai. Lei mi sorrise abbracciandomi.
-sempre il solito... andiamo a ripassare?- mi domandò.
Io annuì prima di baciarla ancora. Poi andammo insieme in biblioteca. Studiare era la cosa migliore, in teoria.

************
Quel giorno non avevo intenzione di studiare minimamente. Mi posizionai accanto al ritratto della signora Grassa aspettando di vederla uscire.
Era fastidioso ogni mattina dover tornare ai nostri rispettivi dormitori fingendo di aver dormito nei nostri letti. Più che altro perchè dovevamo svegliarci presto per essere già in dormitorio quando gli altri erano svegli.
Dopo un poco la vidi uscire con una marea di libri in spalla. Guardai la sua cartella accigliato. Lei mi sorrise felice.
-buongiorno Scorpius- mi disse prima di baciarmi. Io l'attirai a me stringendola per la vita e accarezzandogli la schiena. Gli sfilai veloce la cartella a tracolla dalla spalla notando che era decisamente troppo pesante.
-hai tutti i libri del mondo in questa cartella?- gli domandai. Lei si strinse a me nascondendo il viso nell'incavo del mio collo.
-magari-
-vedrai che tra un paio di anni avrai davvero tutti i libri del mondo. Dovremmo solo comprare una casa abbastanza grandi da contenerli- la consolai. La vidi illuminarsi di felicità e mi chiesi se esisteva qualcosa di più bello nel mondo di lei così felice.
-quali sono i tuoi programmi per oggi?- gli chiesi.
Mano nella mano andammo verso la scalinata principale.
-studiare naturalmente. Con Albus mi sono messa d'accordo di ripassare tutto sommariamente questa mattina. L'ho visto nervoso, quindi se vuole possiamo studiare anche il pomeriggio. E poi volevo controllare anche come sono messi Hugo e Lily. Stamattina li ho trovati addormentati nella sala comune con i libri in mano- mi illustrò i suoi programmi.
Io gli arruffai i capelli e lei sbuffò.
-sei unica. Come fai a non essere nervosa? Come puoi pensare così tanto agli altri e non preoccuparti minimamente a te?- domandai.
Lei si risistemò il ciuffo che gli aveva gettato sul viso e sugli occhi. Poi mi guardò accigliata.
-guarda che io ho incluso te in tutto. Noi insieme studieremo tutto il giorno con Albus e Amber e poi con Hugo e Lily. Ripetendo tutto saremo anche più sicuri noi- mi disse. Io la guardai esasperato.
-io ho altri programmi comunque, per noi! Ma per stasera. Quindi non prendere impegni- la guardai serio.
Lei mi guardò stupita.
-è la notte prima degli esami! Cosa hai in mente?-
-lo vedrai stasera- risposi sorridendo e scendendo le scale.
Lei mi seguì correndo per starmi dietro.
-che cos'hai in mente?- chiese curiosa.
Mi piaceva quando era curiosa. E lo sarebbe stata per tutta la giornata, perchè io non avrei parlato se non fino a sera.

Il Destino pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora