Notte prima degli esami pt.2

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-mi stai portando nella foresta proibita?- mi chiese con ansia. Io annuì. Virai la scopa e volai un po' più basso, proprio sulle cime dei grandi alberi. Sentivo Amber che si stringeva forte a me. A lei non gli piaceva la foresta proibita. Lo sapevo da anni, da quando mi aveva raccontato di quell'orribile pomeriggio che aveva passato da piccola, in mezzo a un bosco come quello. Ora però avevo deciso che avrebbe dovuto cambiare idea. Perchè dentro quel posto che a lei faceva tanta paura non c'era altro che un posto meraviglioso.

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Mi fidavo di lui. Ma ciò non mi fermò dal tremare dalla paura. Albus era stato sempre grandioso, mi aveva da sempre aiutata ed era riuscito, passo per volta ad aiutarmi a superare tutte le mie paure.
Ricordavo ancora la paura che avevo prima quando una persona provava a sfiorarmi. Ci erano voluti mesi per convincermi che Albus non mi avrebbe fatto del male e che gli potevo prendere la mano. E mi ero sorpresa di quanto potesse essere bello un contatto così semplice.
Ripensandoci ricordavo perfettamente la sua pazienza. Mi c'era voluto quasi un anno e mezzo per riuscire ad accettare un suo abbraccio e dall'ora non avrei voluto lasciarlo mai più. Avrei voluto stare tra le sue braccia per sempre perchè mi sentivo sempre protetta. Perchè stò pensando a questo? Per non pensare a momenti terribili.
Per non far riaffiorare il ricordo di quella giornata nel bosco. Per potermi concentrare solo a nascondere il viso nella camicia di Albus e sentire il suo profumo.
Così chiusi gli occhi e mi fidai di lui.
Quando atterrammo aprì gli occhi e prima di tutto vidi il viso sorridente di Albus. Lui mi prese il viso tra le mani guardandomi negli occhi.
-so cosa stai provando. Ma tu fidati di me. Il discorso sulla paura te l'ho fatto molto tempo fa, vero? Quindi ora stai tranquilla e guardati intorno. Dimmi se non è un posto meraviglioso!- e mi lasciò andare il viso. E io obbedì. Davanti a me si aprì uno spettacolo da fiaba.

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Guardai il sole e sorrisi. Avremmo avuto ancora due o tre ora al massimo di sole, ma a me andava benissimo.
Rose mi seguiva ancora curiosa. Io tirai fuori dalla cartella un foulard.
-ti devo bendare!- spiegai. Lei si accigliò.
-e perchè mai?- mi chiese. Io sbuffai iniziando a legargli la benda sugli occhi.
-troppe domande. Perchè, dove andiamo... basta, oppure ti tappo anche la bocca oltre che gli occhi!- la minacciai divertito. Lei sorrise. Poi io l'abbracciai da dietro, stringendomi al lei. Rimasi un po' così, sentendo il suo profumo.
-abbiamo intenzione di stare tutta la vita qui?- mi domandò dopo un po'. Io risi. Poi mi smaterializzai insieme a lei.

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La prima cosa che sentì fu un odore che non sentivo da tanto. L'odore del mare. Un venticello appena percettibile portava al naso quell'odore buonissimo. E la mia pelle avvertiva anche il calore del sole. I miei piedi sprofondavano anche un po' in quella che ci avrei messo la mano sul fuoco era sabbia. Scorpius si allontanò un po' giusto in modo da trovarsi di fronte a me per prendermi le mani.
-adesso ti tolgo la benda. Solo un attimo. Tu stai ferma qua!- e mi lasciò le mani. I suoi passi erano quasi del tutto impercettibili visto che eravamo sulla sabbia. E io mi chiesi cosa stesse facendo. Poi pensai al sole. Non mi sarei bruciata a quell'ora, vero? Non mi sarebbe piaciuto per niente trovarmi agli esami rossa come i miei capelli.
E poi lui mi si avvicinò di nuovo. Lo sentì mentre mi liberava gli occhi. E io li aprì sbattendoli un paio di volte per abituarmi alla luce del sole.
Eravamo una spiaggia deserta. Accanto a noi c'era una piccola catapecchia che sembrava reggersi per miracolo. Mi ricordò la casetta dove viveva Scorpius prime della morte del padre. Guardai il mare. Era bellissimo, rispecchiava il cielo limpido e senza una nuvola che c'era quel giorno. Poi mi rivoltai verso Scorpius che aveva una cosa in mano. Una cosa che riconobbi sorpresa.
-quello è il mio costume!- esclamai.
Lui annuì.
-gli ho chiesto a Lily di prendertelo. E ora ci cambiamo e ci facciamo un bel bagno, vero?- mi domandò contento.
Io lo guardai incerta. Poi annuì sorridendo. Mi sarebbe davvero piaciuto fare un bel bagno in mare. L'avevo un po' sognato per tutto l'inverno, che odiavo molto appunto perchè non si poteva andare a mare!
Entrammo nella casa disabitata.
-ho scoperto questo posto tre anni fa. Avevo litigato con mio padre e avevo voglia di mare. E allora ho preso un treno e sono venuto qui. Ho camminato molto e ho trovato questa catapecchia. Mi sono fermato e ho visto che qui il mare è bellissimo!- mi raccontò. Poi io entrai in quello che avrebbe dovuto essere il bagno e iniziai a mettermi il costume.

Il Destino pt. 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora