Quella mattina, Bonnie, entrò in cucina e posò un flacone vicino alla tazza della figlia. Luce lo prese e se lo rigirò tra le mani: era un tubicino di plastica, arancione e traslucida, che le permetteva di vedere il contenuto interno. Lesse l'etichetta blu, e riconobbe il nome di uno dei farmaci che la Wilson le aveva prescritto qualche settimana prima: un anti psicotico.
Si chiese che fine avesse fatto la ricetta che la donna le aveva consegnato poco prima che lasciasse lo studio: era ancora in fondo alla sua borsa?
«Te l'ha prescritto la dottoressa Wilson», la informò.
Fino a lì c'era arrivata anche lei, non bisognava essere particolarmente brillanti, per giungere a quella stessa conclusione.
Me li ha prescritti, o tu le hai chiesto di farlo?, stava per chiederle. Ma si morse la lingua per impedirsi di porre quella domanda. Non era il caso di farla arrabbiare.
Dopo altri due giorni di assenza, Luce, era finalmente riuscita a convincere i suoi genitori a farla tornare a scuola. Anche se, Bonnie, continuava ad opporsi all'idea con tutta sé stessa . Non credeva che la figlia fosse pronta ad affrontare quello che l'attendeva, al di fuori delle mura sicure in cui l'avevano rinchiusa. E, per quanto la figlia provasse a convincerla del contrario, ovvero, che si era pienamente ripresa, che era giunto il momento e soprattutto, che era abbastanza forte per affrontare qualsiasi cosa le si sarebbe parato davanti, la donna non sembrava ancora convinta.
Al contrario, secondo lei le serviva altro tempo: infondo, cos'era un altro paio di giorni? Era brava, avrebbe sicuramente trovato qualcuno disposto a passarle gli appunti delle lezioni che aveva perso. E i professori avrebbero chiuso un occhio per lei.
Per Luce, invece, quei pochi giorni erano tutto.
La giovane non riusciva più a stare chiusa in casa, sotto lo sguardo vigile e attento della madre, che non smetteva mai di seguirla.
Le sembrava di vivere in una prigione: aveva tutto l'aspetto di un bel castello, ma in realtà era solo una bella gabbia dalle sbarre dorate, e senza una facile via d'uscita.
Nessun principe sarebbe corso in suo aiuto, per salvarla e per portala lontano dalle cure apprensive di sua madre. Anche se le sarebbe piaciuto affacciarsi e trovare Miles sotto la sua finestra, in sella alla sua moto, pronto a soccorrerla, come aveva fatto quel giorno al Tatler. Ma ogni volta che guardava al di fuori dalla finestra, l'unica cosa ad attenderla erano gli alberi, con i loro rami spogli e nodosi si intrecciavano, come dita di una mano. Sopra di loro il cielo terso e grigio, dello stesso colore del ferro.
Se voleva salvarsi, doveva farlo da sola.
Così alla fine aveva puntato i piedi. E dopo tante discussioni, Joe, era riuscito a convincere la moglie: ad un patto. Luce non sarebbe più uscita di casa da sola, né per andare a scuola, né per recarsi da nessun'altra parte. Uno dei due l'avrebbe accompagnata alla Northampton Prep al mattino, per poi andare a riprenderla il pomeriggio, una volta finite le lezioni.
La giovane aveva accettato a malincuore: quella era la sua unica via di fuga. Ed era disposta ad accettare tutto, pur di poter uscire fuori di lì. Anche se solo per qualche ora.
Era praticamente in libertà vigilata, un solo segno di negligenza e le avrebbero tolto quel poco di autonomia che le era stata concessa. Così, invece di dire a sua madre che non avrebbe preso quelle pillole, se le infilò in tasca e mandò giù un altro sorso del suo caffè e latte. Sperò solo che il suo gesto fosse passato inosservato alla donna.
Non avrebbe preso un farmaco di cui non sapeva niente, e del quale non conosceva gli effetti, non prima di aver fatto una lunga e approfondita ricerca su internet. Era ora che iniziasse a prendere il controllo della sua vita. Poteva accettare le restrizioni a cui veniva costretta, ma non avrebbe permesso a nessuno di somministrarle quelle droghe contro la sua volontà. Era stanca di tutte quelle pillole.
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The Whispers
Paranormal[IN REVISIONE] Luce Robertson è una normale ragazza del liceo. Fa parte del giro giusto, è bella, popolare, ama andare alle feste e divertirsi. È un normale sabato sera quando la sua vita improvvisamente cambia. Mentre si trova ad un party organizz...