Perché aveva accettato? Quella domanda le frullava in testa da quando si erano salutati quel pomeriggio. Era una follia. Tornare in quel posto, come le era venuto in mente? Doveva essere davvero impazzita, era l'unica spiegazione plausibile.
Quella stessa mattina aveva detto alla dottoressa Wilson che voleva dimenticare, lasciarsi dietro le spalle tutta quella storia e andare avanti con la sua vita.
Invece, quando Miles le aveva chiesto di accompagnarlo nel bosco, nel punto in cui aveva trovato il cadavere della sorella. E lei aveva acconsentito, come una stupida. Il ragazzo non aveva nemmeno sfoderato il suo sorriso micidiale per cercare di convincerla, gli era bastato guardarla. I suoi occhi erano così pieni di dolore, velati da una patina di tristezza così profonda da essere quasi palpabile. E lei era rimasta fregata, non poteva dirgli di no. Non se lui la guarda in quel modo, come se avesse il peso del mondo sulle sue spalle.
E oramai, non aveva senso rimuginarci sopra più di tanto, sarebbe stato esattamente come piangere sul latte versato: inutile e inconcludente.
Girò intorno all'edificio e raggiunse le scale sul retro. Salì in fretta gli scalini con le braccia strette intorno al corpo, nel vano tentativo di cercare di scaldarsi.
Aprì la porta, che stranamente era aperta, ed entrò in casa. Richiuse rapidamente per non far entrare l'aria gelida e pungente del crepuscolo. Si sfilò il capotto e tolse le scarpe sporche di fango, abbandonandole vicino all'ingresso. Doveva ricordarsi di toglierle prima che sua madre tornasse a casa, o si sarebbe infuriata trovandole lì.
«Luce?» la chiamò sua madre. Strano, di solito non era mai a casa a quell'ora.
«Mamma?» si accertò lei.
Difficilmente poteva trattarsi di qualcun altro, visto che a chiamarla era stata la voce di sua madre. Ma visto le cose strane che le erano successe ultimamente, tutto era possibile.
«In cucina.» rispose Bonnie.
Anche questa era una novità. Sua madre non cucinava, mai.
La ragazza si chiese se sapesse farlo, probabilmente non era in grado di accendere nemmeno un fornello.
Seguendo le indicazioni della donna, si diresse verso la cucina. Varcò la soglia e trovò suo padre in piedi davanti ai fornelli, ovviamente. Anche a casa, di solito, era Joe a preparare i pasti per la famiglia. La moglie era in piedi dietro di lui, e da sopra la spalla del marito, studiava quello che stava preparando.Era vestita elegantemente, come al solito, giusto per non smentirsi mai. Indossava un tubino color tortora senza maniche, sopra calze color carne, e ai piedi delle scarpe con il tacco. Sembravano delle Manolo Blahnik, ma quel dettaglio era di poca importanza. Era bello vederli così, insieme e rilassati. Le labbra le si aprirono in un sorriso.
«Tesoro, ti va di preparare la tavola?» le chiese sua madre, voltandosi per guardarla.
«Certo. Vado solo a cambiarmi e arrivò subito.» acconsentì, prima di lasciare la stanza.
Si precipitò in camera sua, posò la borsa. Poi scivolò fuori dalla divisa, che ripose ordinatamente sulla sedia davanti alla scrivania, e la sostituì con un caldo pigiama di flanella.
Aveva freddo. Non era più tempo di trascorre i pomeriggi all'aperto, oramai erano nel pieno dell'autunno, e le temperature erano calate.
L'aria fredda e umida le si era infilata sotto i vestiti, per entrarle nelle ossa, lasciandosi dietro una strana sensazione di intorpidimento. E l'idea che non sarebbe mai riuscita ad allontanare quel gelo.
Tornò in cucina, e sorprese i suoi genitori a sussurrarsi parole dolci. Era da un bel po' di tempo che non facevano una cena di famiglia come quella. A dire il vero, Luce non riusciva nemmeno a ricordare quando era stata l'ultima volta che avevano cenato tutti insieme. Di solito lei mangiava in cucina, mentre suo padre preparava la cena per gli ospiti e poi saliva al piano di sopra. Però, sapeva che sua madre aspettava sempre che il marito finisse di lavorare per poter cenare con lui.
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The Whispers
Paranormal[IN REVISIONE] Luce Robertson è una normale ragazza del liceo. Fa parte del giro giusto, è bella, popolare, ama andare alle feste e divertirsi. È un normale sabato sera quando la sua vita improvvisamente cambia. Mentre si trova ad un party organizz...