POV Virginia
Abbiamo appena finito le prove e la lezione, io e Sofia stiamo nello spogliatoio a cambiarci così possiamo rientrare a casa e quando le sue amichette se ne vanno lei viene da me ed incomincia a tempestarmi di domande, tutte quelle che la stanchezza di stamattina l'hanno trattenuta.
S«mamma, come mai questa mattina eri a casa di papà?»
V«mi sono fermata lì...»
S«ma ora vivremo dinuovo insieme?»
V«non lo so, Sofia...»
S«ma tu e papà avete dormito nello stesso letto?»
V«quante domande...»
S«ho il diritto di sapere come procede la relazione tra i miei genitori!»
V«no...tu hai solo il dovere di essere felice e di farti gli affari tuoi, noi siamo adulti e ce la vediamo tra adulti!» rispondo con calma e facendole capire che non può sempre impicciarsi di tutto.
S«ma mamma....»
V«amore mio, io mi metto mai in mezzo se tu e una tua amica avete litigato?»
S«quindi tu e papà avete litigato?» è come il padre, non si può discutere con lei tranquillamente.
V«rispondi»
S«no...»
V«perchè?»
S«perchè dici che sono cose tra bambini e si devono risolvere tra bambini...» sbuffa.
V«per lo stesso motivo, tu non ti devi intromettere in ciò che succede tra i grandi. Ok?»
S«o-ok...» vedo che si asciuga qualche lacrima.
La prendo in braccio e le dico
V«amore, perchè piangi?»
S«è solo che io non voglio che tu e papà separiate...»
Beh è difficile separarsi quando non si è ancora sposati...
V«piccola, tu non ti devi preoccupare di queste cose, ok? Sappi solo che io e papà ti vorremmo bene sempre e comunque.»
S«ok...»
Io odio farle questi discorsi perchè la voglio tenere ancora in una campana di vetro, ancora per un po' almeno... Mi sembra così di metterle addosso il carico pesante delle sofferenze che esistono al mondo e che io vorrei che lei mai conoscesse, anche perchè ne ha conosciute fin troppe in questi pochi anni di vita, e non è giusto.
Però deve capire che le cose da adulti si risolvono tra adulti e lei non deve per forza conoscere tutti i minimi dettagli. Stessa cosa di quando due persone più grandi parlano e lei si intrufola nella conversazione senza capire che questo potrebbe dare fastidio.
Devo dire che è molto difficile avere un figlio, ed è ancora più difficile educarlo. Hai sempre la paura di non essere abbastanza in grado di potergli insegnare determinate cose, hai paura di non dargli il buon esempio, hai paura che non capiscano che certe scelte le fai per il loro bene, anche se sembrano brutte.
Ora posso capire mia mamma quando mi rimproverava e le do così tanta ragione, mi sto pentendo di averle risposto male in alcune situazioni perchè so che non è bello per una mamma sentirsi dire, dopo tutto quello che fa per te, delle parole scortesi oppure dover affrontare i tuoi atteggiamenti indispettiti e burrascosi.
Appena finiamo di vestirci salutiamo tutti ed incominciamo ad andare verso casa.
S«mamma ho fame!»
V«ce la fai a resistere ancora un po'? Guarda, siamo quasi arrivate»
S«mamma posso venire in braccio?»
V«vieni»
La prendo in braccio e lei si accascia a me, mi sembra un po' strano, ma sarà la stanchezza delle prove di oggi che la portano ad essere così.
S«mamma mi fa male un po' la testa...»
V«siamo quasi arrivate piccola...»
Ci avviciniamo sempre di più al portone ed inizio a scorgere una figura familiare maschile che, concitata, cammina avanti e dietro sul marciapiede.
V«Cri, che ci fai qui?» la mia voce è alquanto sorpresa.
C«che ci faccio qui? Virginia ma lo sai il colpo che mi hai fatto venire? Te ne sei andata così senza avvisare, hai preso mia figlia e mi hai lasciato!» è agitato ed arrabbiato.
V«nostra figlia -lo correggo- volevo lasciarti un bigliettino ma poi era troppo tardi e non ho fatto in tempo, comunque li sai i mei impegni quali sono se me ne ero andata c'era un motivo...»
C«ma io cosa ne potevo sapere?!»
Lascio la bambina a terra perchè mi sto innervosendo, sta facendo una scenata per niente.
V«anzitutto abbassa la voce che qui la gente ci abita... Poi Cristian, scusami, ragiona, cosa avrebbe potuto esserci successo?! Ci sono venute a rapire i ladri? Ed hanno lasciato te, i soldi e tutti gli oggetti di valore...»
C«Virgi io ho avuto tutto il diritto di agitarmi quando mi sono svegliato e non vi ho viste, ho avuto tutto il diritto di preoccuparmi quando non mi avete risposto al telefono, ho avuto tutto il diritto di incazzarmi quando sono venuto qui per chiedere a Francy se sapeva dove eravate e con mia grande sorpresa ho scoperto che state traslocando» alza la tonalità della voce ad ogni frase.
V«tu hai sempre il diritto di fare tutto! Mentre io sono sempre in torto!» urlo.
Sono ancora meravigliata di come la gente non sia uscita sul balcone.
C«potevi avvisarmi!»
V«te lo avrei detto! E comunque non mi sembra il caso di discutere in mezzo alla strada e davanti alla bambina!»
S«io...»
C«Sofia non adesso!-rivolge uno sguardo alla bambina per poi ritornare a me- me lo potevi dire ieri quando abbiamo parlato di cosa avevamo fatto durante la settimana!»
V«non ci ho pensato!»
S«mamma, io...»
V«Sofia ti ho detto mille volte di non intrometterti quando due adulti stanno parlando!» dico arrabbiata pentendomi subito di ciò che ho fatto.
C«rimane il fatto che potevi dirmelo in qualche modo!»
S«ma...»
V&C«Sofia basta!»
V«come facevo a dirtelo Cristian?! Ci eravamo lasciati!»
Appena finisco la frase la bambina vomita.
Ci affrettiamo a raccoglierle i capelli e ad aiutarla per quanto possiamo.
Quando finisce praticamente il suo volto è di un colore non ben definito tra il verde e il giallognolo.
Senza che me ne renda conto mia madre scende.
A«che è successo alla bambina?»
V«durante il tragitto di ritorno l'ho vista che stava già un po' moscia, ma pensavo fosse a causa di una discussione che abbiamo avuto, poi siamo arrivate qui e io e Cristian abbiamo iniziato a discutere, lui ha alzato la voce, la bambina si è agitata ed ha vomitato» le spiego.
C«quindi ora la colpa è la mia se la bambina non si è sentita bene...»
V«non ho detto questo...»
C«si l'hai fatto! E se c'è una persona che l'ha fatta agitare quella sei tu!»
V«io volevo proteggerla, da noi, dalle nostre problematiche...e ti te ne sei fregato continuando a discutere!»
A«basta! -ci riprende mia madre- Ormai siete gradi, vi pare il caso di litigare come due ragazzini per una sciocchezza?! Rendetevi conto che tutte le vostre azioni e i vostri sbagli poi ricadono su sta povera bambina che non ha fatto nulla per meritarsi tutto questo! Prima di pensare a voi e alle vostre necessità dovete pensare alle sue, ed anche se siete arrabbiati, se siete delusi o tristi dovete mettere tutto da parte ed andare d'accordo per il suo bene! Dovete mettere la bambina ed i suoi bisogni a capo e poi i vostri problemi!» è arrabbiata con noi per come ci stiano comportando con la piccola, ed ha ragione.
Prende la bambina in braccio e la porta sopra, lasciando me e Cristian da soli.
C«Vi...mi dispiace...»
V«anche a me dispiace...»
Si avvicina per abbracciarmi ma io faccio un passo indietro.
V«...dispiace di essere stata stupida e di essermi bevuta tutte le tue promesse di ieri sera. Mi avevi detto che saresti stato un uomo e che avresti uscito i cosiddetti per il bene di Sofia e il nostro come famiglia. E oggi, solo poche ore dopo, ti presenti qui a fare una scenata in presenza della bambina su cose futili che potevamo benissimo risolvere tra noi»
C«Vi, lo sai come sono fatto... E sai anche di avere più palle di me...»
V«no Cri... Io le palle le ho uscite per la bambina e dovresti fare lo stesso anche tu..»
C«ma Virgi...»
V«devo andare... Sofia ha bisogno di me...»
Apro il portone e lo lascio lì fuori. Perchè deve essere sempre così complicato con lui?
Dopo ieri sera pensavo avesse finalmente capito, invece non ha capito un cazzo.
Appena arrivo di sopra trovo la bambina a letto di un colorito che non mi piace per niente.
V«hai messo il termometro tesoro?»
S«mh mh»
Le tolgo il termometro per vedere che temperatura ha e noto che purtroppo ha 39 di febbre.
A«quanto ha la piccina?»
V«39» dico semplicemente a testa bassa.
Vado in cucina e riempio un contenitore di acqua fredda poi recupero un panno e lo bagno. Porto tutto nella camera della bambina e le metto il panno bagnato sulla fronte per farle calare la temperatura.
I suoi occhi verdi sono iniettati di sangue, le sue guance sono rosse ma il viso in generale si è impallidito.
Mentre ripeto l'operazione della pezza imbevuta di acqua fredda più volte, chiamo la pediatra.*V«pronto, sono Virginia Tomarchio, la mamma di Sofia, volevo sapere se era possibile che venisse a casa a controllare la bambina che ha la febbre alta a 39 ed ha rimesso...»*
*«quante volte nelle ultime 24h?»*
*V«per ora una...»*
*«per lei va bene se passo tra 10 minuti?»*
V«certo... A tra poco allora! Arrivederci!»A«cosa ha detto?»
V«che è qui tra 10 minuti»
S«no...mamma...no...»
V«shh...amore non ti preoccupare, non ti fa niente...ti dovrà solo visitare, ok?»
S«mamma...»
V«dimmi cucciola» le accarezzo il pancino
S«voglio papà...»
V«certo...»mi rattristo «poi vediamo se può venire anche papà...» cerco di sorriderle
Suonano il citofono ed è la pediatra che è già qui.
La facciamo salire e con lei c'è anche Cristian.
C«posso?» mi chiede, ed io mi sposto per farlo entrare.
Ci accomodiamo tutti nella cameretta della bambina.
D«ciao piccola! Allora cos'hai?»
S«mi fa male la pancia, ho vomitato ed ho la febbre a 39»
D«oh...poveretta! Vediamo un po' il pancino allora...»
Inizia a tastarle la pancia e lei ha dolore in tutte le zone dove la dottoressa applica un po' di pressione.
D«mhh...vediamo un po' come respiri e sentiamo il tuo cuoricino»
S«mamma...»
V«sono qui...» le do la mano e lei fa dei respiri profondi
D«ha un po' di tachicardia ma è dovuta alla febbre, per fortuna i bronchi stanno bene... Senti un po' Sofia, me la fai una linguaccia grande grande?»
Sofia esegue subito ed ha un altro conato di vomito quando lo stecchetto della pediatra preme sulla sua lingua per abbassarla e poter vedere meglio.
D«ha un po' di placchette ma nulla di che...ora misuriamo la pressione»
Sofia le porge il braccio ed il medico fa un'espressione un po' interdetta quando vede che la pressione è bassina.
D«allora... I sintomi sembrerebbero quelli di una normale influenza da virus, deve mangiare per almeno 3 giorni solo riso in bianco o al massimo brodo vegetale, quando ha la febbre le metta la tachipirina e per il mal di gola le consiglio le caramelle benagol, per il resto non voglio riempirla di antibiotici che la butterebbero ancora di più giù e le abbasserebbero le difese immunitarie, ok?»
V«certo...grazie mille dottoressa!»
D«non si preoccupi, è stato un piacere! Ciao Sofia!»
S«ciao!»
Accompagno la dottoressa alla porta e con lei fa per andarsene anche Cristian ma lo fermo.
V«rimani...la bambina ci vuole entrambi...» ho la testa bassa
C«o-ok grazie...»
V«è per la bambina, no?»
C«si...certo...»
Ritorniamo in camera da lei è mia madre esce subito da lì per lasciarci da soli.
S«quindi...vi siete lasciati?»
V«Sofia...»
S«okok...non mi devo impicciare, ho capito»
Cristian mi guarda e sorridiamo.
Stiamo bene quando stiamo così, come una famiglia ma purtroppo ci deve essere sempre qualcosa ad interrompere tutto ciò...
C«piccola, io volevo scusarmi con te...non dovevi assistere a quella..discussione e mi dispiace tanto...»
S«papà non ti preoccupare...tu mi vuoi bene, vero?»
C«tantissimo»
S«e mi vorrai sempre bene, vero?»
C«certo»
S«e anche tu mamma, vero?»
V«certamente amore mio»
S«allora sono contenta così perchè so che mi miei genitori mi vogliono bene e me ne vorranno sempre e comunque» lo dice guardandomi negli occhi e quasi mi viene da piangere perchè sento di aver fatto il mio dovere di mamma e mi sento ripagata da lei e da questo suo gesto di ogni singolo sacrificio che faccio per questo piccolo amore di bambina.
****************
Ciaooo, sono tornata!!
Spero vi piaccia questo nuovo capitolo un po' più lungo del solito e ovviamente commentate, ci tengo!!
Cosa pensate o vorreste che succeda nei prossimi capitoli?
Un bacio😘
Juana🎀
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Cristian e Virginia❤️~ la storia ~
FanfictionQuesta storia parla di Virgi e Cri e del percorso che hanno fatto insieme ad amici questa storia è per metà inventata e per metà ho preso spunto dalle puntate del programma Amici. Ci sono nuovi personaggi e diciamo che la scuola di Amici è leggermen...