Capitolo 77

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Pov Virgi
Cristian è fuori per un workshop, quindi tocca a me gestire tutto. In quest'ultimo periodo siamo stati spesso e volentieri a Catania dai nonni che volevano godersi un po' i bambini, e sicuramente lì con loro era molto più facile perché davano una grande mano.
Ora c'è Vittoria che è una santa, non so cosa farei se lei non ci fosse, che perlomeno mi da una mano in casa.
Oggi è domenica e come tutte le domeniche, quando è possibile, andiamo a messa anche perchè ora si sta avvicinando la data del battesimo dei bambini. In realtà il battesimo si fa quando i bambini sono molto piccoli però io e Cristian abbiamo deciso che non gli vogliamo imporre nessun tipo di religione ai nostri figli. Sofia si è interessata alla religione grazie alla mia mamma: ogni volta che la bambina rimaneva da lei, la portava a messa perché da sola a casa non la poteva lasciare e lei mano a mano si è incuriosita sempre più. Ora frequenta il catechismo e vorrebbe tanto fare la comunione e la confessione ma prima dovrebbe battezzarsi. Per quanto riguarda i gemelli, abbiamo comprato dei libri per bambini che spiegassero la religione cristiana. In più loro sono cresciuti sapendo che la sorella maggiore una volta a settimana va a catechismo e volevano andarci insieme a lei.
Sono le otto e mezza e comincio a sentire dei rumori provenienti dalla camera di Josef. Deduco che si sia svegliato infatti poco dopo lo vedo entrare in camera mia.
«Ma buongiorno, amore!» gli dico aprendo le braccia ed invitandolo a sdraiarsi insieme a me nel letto. Lui si accoccola sul mio petto ed io lo stringo a me accarezzandogli piano i capelli. Lui non è di molte parole la mattina appena sveglio esattamente come Sofia ed anche il loro papà, mentre io e Yasmín siamo più loquaci. Certo, lei la mattina ha un'energia che non saprei veramente da dove riesce a prenderla, ma anche io non scherzo. Ci sono dei giorni in cui rimarrei nel letto tutta la giornata perché sono sfinita, ma devo comunque mandare avanti la baracca.
Io adoro i miei bambini ma a volte, ho bisogno dei miei momenti di pausa dove devo stare un po' per i fatti miei e devo ammettere che Josef è molto sensibile in questo. Capisce subito quando ho questi momenti e, da solo, cerca di aiutarmi mettendo a posto dei giochi che aveva tirato fuori e che io avevo chiesto di rimettere in ordine o comunque compie dei gesti che mi fanno capire che lui ha inteso perfettamente il mio stato d'animo in quel preciso istante.
Dopo una mezz'oretta passata a coccolare Josef {il suo nome si legge Giosef} mi alzo prendendolo in braccio e vado a controllare le bambine nella loro camera. Apro la porta e noto che il letto di Yasmín {si legge Iasmín} è vuoto e che lei è nel letto di Sofia. Questa storia non mi piace perché deve imparare a dormire da sola esattamente come fa Josef; mi fa piacere che abbiano un bel rapporto ma ognuno deve dormire nel proprio letto! In realtà già da quando erano molto piccoli si addormentavano in culla da soli, gli lasciavo solo il biberon e prima di andare a dormire andavo a controllarli. È un metodo che mi ha insegnato Vittoria, che è americana, e che mi ha fatto notare che i bambini lí, si addormentano così in modo tale che si abituano già da piccoli a stare nel proprio letto.
Prima di andare a svegliarle decido di portare Josef in cucina e preparargli la colazione. Messo nel seggiolone e datagli la colazione vado da quelle due monelle.
Mi siedo sul letto e comincio ad accarezzarle sul volto chiamandole. Loro fanno finta di non sentire quindi le scuoto dolcemente continuando sempre a chiamarle, ma loro nulla. Ieri sera sono rimaste a letto fino a tardi, come al solito, ed ora non ne vogliono sapere di svegliarsi.
«Sofia! Su, svegliati! Dobbiamo andare a messa!» continuo a ripetere fino a quando non iniziano ad aprire gli occhi. Io mi alzo dal letto, apro le tapparelle e le tende illuminano la stanza rigorosamente fucsia.

«Buongiorno!» esordisco.

«Bongionno, mamma!» mi dice la piccola Yasmín mentre Sofia si limina ad un cenno della testa e a farmi segno di abbassarmi. Mi siedo suo letto e lei mi abbraccia, seguita poi dalla sorellina.
«Dai bimbe, che oggi si va a messa!» esclamo alzandomi.
«A proposito...Yasmín perché stai nel letto di Sofia?» chiedo ancora.

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