Capitolo 70

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POV Virgi
Sono appena arrivata a Catania e ci sono i miei genitori che mi aspettano in areoporto.
Non appena li vedo corro da loro, sembro un po' una bambina, e li abbraccio come non ho mai fatto in vita mia, dire che mi sono mancati è dire veramente poco.
Loro sono tutto per me e la loro mancanza si sente parecchio specialmente quando sei "costretta" ad andare in un'altra città sin da piccola per inseguire il tuo sogno.
Mi ricordo ancora che dopo il primo anno passato a Roma, quando ritornai a Catania per le vacanze, mio padre non voleva che stessi più lì e che ritornassi giù con loro. Io, stranita, lo guardai e gli chiesi il perchè mi avesse fatta andare lì e mi avesse fatto costruire qualcosa per poi dirmi di ritornare giù a Catania. E lui mi disse semplicemente "perchè tu sei forte solo quando balli".
Io questa frase me la porto sempre con me e ogni tanto ci ripenso...
Matteo«tuppolina, come stai?»
V«auguri papà! Mi mancate»
Anto«amore, anche tu ci manchi!»
Matt«qui a casa siamo soli soletti senza te»
Anto«Sofia? L'hai lasciata con Cri?»
V«no, lei è in America...»
Matt«ma io la volevo per festeggiare!»
V«eh lo sapevo che ti avrebbe fatto piacere ma purtroppo non ha potuto fare altrimenti...»
Dopo esserci salutati in abbondanza andiamo con la macchina di mio padre nel luogo in cui devo fare lo stage.
Una volta arrivata mi cambio e mi posizioni su un palco aspettando che tutti arrivino per incominciare la lezione.
[...]
Sono in un piccolo locale dove abbiamo mangiato ed ora stiamo per mangiare la torta.
Mi squilla il cellulare ed io rispondo.
*V«pronto?»
S«mamma, guarda che noi siamo appena arrivate in aeroporto, voi a che punto state?»
V«noi stiamo per mangiare la torta comunque dì a Vittoria che le ho mandato un messaggio con le indicazioni per arrivare al locale»
S«si, si l'ha visto! Però ma' aspettatemi per la torta, trova una scusa per non mangiarla fino a che non arrivo io!»
V«ai suoi ordini principessa»*
Attacco la chiamata e ritorno a parlare con mia madre.
Anto«chi era?»
V«Francensca- mi invento- voleva sapere dove avessi messo una sua maglietta» quella di Sofia, vuole essere una sorpresa per i nonni quindi mento sulla telefonata
Anto«ah...»
Matt«beh allora possiamo mangiare la torta?»
V«no! Papà aspettiamo, ho ancora il sapore di ciò che abbiamo mangiato in bocca..»
Matt«come vuoi...»

Passano 20 minuti e le scuse per non mangiare la torta cominciano ad esaurirsi, in più sia io che Sofia abbiamo i tempi contati perchè in giornata stessa ritornaremo a Roma.
Anto«insomma, ora la possiamo mangiare sta benedetta torta?»
V«eh no! Devo andare in bagno, appena torno mamgiamo la torta!»
Mi dirigo verso il bagno e nel frattempo chiamo mia figlia per chiederle dove stiano, lei mi risponde che sono arrivate ed io ritorno dai miei genitori.
Mio padre sta di spalle all'entrata principale del locale insieme a mia madre, io vedo la piccola testa bionda di Sofia seguita da Vittoria entrare piano e raggiungerci.
Ad un certo punto quando gira attorno ad un tavolo per raggiungere il nostro inizia a correre urlando «tanti auguri nonnooo!»
Lui si gira e la prende in braccio facendola roteare, esattamente come faceva con me quando ero piccola. Poi la lascia alla mia mamma e lei se la abbraccia e bacia tutta.
Matt«ma che bella sorpresa di compleanno che mi hai fatto!»
S«mamma mi ha aiutata!»
Anto«già... Si è inventata le scuse più improbabili per non farci mangiare la torta!»
V«scimmietta e ma me non mi saluti?!»
S«certo che ti saluto!!» mi corre in braccio, io faccio una leggera smorfia per il suo peso: non mi convince affatto e mi sembra che ogni giorno diventi sempre più magra.
V«ti sono mancata?» le chiedo dolcemente scacciando il pensiero che mi offuscava poco prima.
S«abbastanza...»
V«abbastanza?! Che vuol dire abbastanza??»
Vitt«ricordo alla piccola monella, che non più tardi di ieri lei non voleva dormire, ha iniziato a piangere perchè voleva la mamma» dice mentre Sofia ride e diventa tutta rossa
V«quindi ti sono mancata...»
S«si»
Matt«beh, ora possiamo mangiare la torta?»
S«siiiiii»
Anto«Virgì quando ti decidi a prendere i biglietti per Pasqua?»
V«mamma non lo so...»
Anto«ma Vi che devi stare a fare lì a Roma?»
V«vabbè appena posso lo prendo»
Non appena mi mettono la torta nel piatto prendo una forchetta e inizio a mangiarla.
C'è qualcosa che mi dà fastidio e che mi fa venire un senso di nausea...penso sia la cioccolata ma non ne sono sicura.
Mi sforzo a mangiarla cercando di evitare di fare determinate smorfie, anche perchè loro non sanno nulla della gravidanza e così deve essere, perlomeno fino a quando non glielo dico a Cristian.
Quando sento di stare per scoppiare lascio la torta dandogliela a Sofi che nel frattempo sta giocando con il nonno.
Anto«Vi, allora...hai parlato con la dottoressa?»
V«che dottoressa?» chiedo agitandomi un po' per la domanda
Anto«per il problema di Sofi»
V«ahhh...- i miei battiti si regolarizzano- si, ha detto che dobbiamo tenerla sotto controllo e dobbiamo evitarle stress o traumi vari. Ovviamente con stress non intendeva il suo lavoro, perchè alla fine ormai fa parte di lei, ma qualsiasi cosa che potrebbe alterare la sua condizione psicologica, quindi spaventi forti, notizie che la potrebbero turbare, ecc...»
Anto«povera gioia»
V«già, non se lo merita proprio»
Anto«tu come stai invece?»
V«bene»
Anto«sicura?»
V«sicu...» vengo interrotta dallo squillo del mio telefono, ma vedendo il nome di chi mi chiama sulla schermata passo direttamente la chiamata alla bambina
S«ciao papà...si...sono tornata...si è stato bellissimo....ok....anche io....Sisi....va bene....ti passo mamma?.....ok ciao papi! - mi passa il telefono- vuole parlare con te»
*V«Pronto?»
C«Vi»
V«hai bisogno di qualcosa?»
C«di voi»
V«Cristian..»
C«dico semplicemente la verità!»
V«quindi volevi?»
C«nulla, volevo parlare con te e Sofi... Dove siete?»
V«io sono scesa per un evento, te l'ho detto, e Sofi mi ha raggiunta»
C«quanto state?»
V«ritorniamo tra due ore»
C«vi vengo a prendere?»
V«se non hai da fare, ok...»
C«va bene, a dopo allora! Fai gli auguri a tuo padre da parte mia»
V«te lo passo»
C«ok!»*
Passo il telefono a mio padre e lo sento parlare.
Matt«Ehi Cristian!....grazie...come stai?.....eh un po' soli senza la nostra piccolina-dice guardandomi mentre io abbasso la testa e sorrido amaramente, mi manca tanto non stare con loro- ma tutto sommato bene....ok...beh a presto allora!.... Si te la saluto...ciao Cri» mentre chiude la chiamata e mi passa il telefono, dice a mamma che Cristian la saluta tanto.
V«mamma noi dobbiamo incominciare ad andare verso l'aeroporto...»
Anto«vabbè allora vi accompagnamo dai»

Dopo 2 ore..

Non appena atterriamo, siamo tutte molto stanche per il volo. Mi dispiace solo che Sofi si sia addormentata perchè ci teneva a vedere il papà, dato che le è mancato parecchio: loro due hanno un legame molto forte, un po' come me con il mio di papà.
Io sto con la bambina in braccio e con l'altra mano porto una valigia, anche se non potrei farli determinati sforzi, mentre Vittoria porta il resto.
Appena Cristian ci vede viene subito ad aiutarci con le valigie.
C«ciao amore» mi dà un bacio sulla guancia
V«ciao» gli dico porgendogli la valigia
C«si è addormentata?»
V«si»
C«la vuoi dare a me?»
V«ok, dammi la valigia allora»
C«tieni»
Faccio per passargli la bambina cercando di non svegliarla e lui fa una smorfia che ormai mi è familiare.
C«non pesa nulla...»
V«lo so Cri...ho paura che possa peggiorare»
C«oggi abbiamo la seduta dalla psicologa?»
V«è vero, me ne ero totalmente dimenticata...»
Ci mettiamo in macchina e alla guida c'è Vittoria mentre Cristian sta dietro con la bambina ed io sono avanti e di tanto in tanto li guardo. Sono bellissimi i miei amori.
Non appena arriviamo mettiamo un po' in ordine le valigie di Sofia e nel frattempo parliamo.
C«beh? Com'è andato lo stage?»
V«bene, dai. A te com'è andata qui?»
C«bene, tra un po' iniziano le registrazioni di pequeños gigantes e Peparini vuole anche Sofia nel peogramma»
V«cosa dovrebbe fare lei?»
C«credo una specie di giudice o cose simili...»
V«mmh...»
C«Vi, -mi prende la mano- quando mi perdonerai? Mi manchi»
V«anche tu mi manchi Cri, ma ho bisogno dei miei tempi... Lo sai che io ti ho già perdonato da tempo ormai..»
C«e quindi?»
V«tempo al tempo, ricordi?»
C«lo sapevo che questa frase me l'avresti rifilata...»
V«ahah..che scemo che sei.... Non te la sto rifilando, è semplicemente ciò che penso.»
C«io penso che tu me la voglia far pagare per l'anno scorso...» dice sorridendo e tirandomi la mano per avvicinarmi a lui
V«tu pensi male...»sorrido a mia volta
C«no, no,fidati che è così.» si avvicina ancora di più.
Io lo guardo negli occhi mentre lui scende pian piano con lo sguardo fino alle mie labbra.
Mi sta stringendo a sè con una mano e con l'altra mi sfiora piano i capelli facendomi rilassare.
Ci dondoliamo un po' come se stessimo ballando un lento anche se la musica non c'è, lui poggia la sua fronte alla mia ed i nostri nasi si sfiorano dolcemente.
Sento qualcosa agitarsi nello stomaco ma non saprei distinguere cosa sia, tra il bambino o le farfalle.
Lui fa per avvicinarsi ancora e mi bacia dolcemente, assaporando ogni centimetro delle mie labbra con le sue e con la sua lingua.
Era da tanto che non provavo queste emozioni poiché era già da un bel po' che non sentivo il dolce sapore delle sue labbra sulle mie.
Mi stringe ancora di più a sè ed io avvolgo le mie mani attorno al suo collo accarezzandoglielo.
Resterei così in eterno, ma a rovinare il momento è Gessica che mi chiama.
V«è Gessica, rispondo un attimo» dico allontanandomi ed uscendo dalla stanza.
*G«ciao amo, disturbo?»
V«veramente...»
G«che è?»
V«ci stavamo baciando»
G«COSA?! -allontanò il telefono dal mio orecchio per quanto urla- ma quindi glielo hai detto finalmente...»
V«veramente...»
G«non lo hai ancora fatto?»
V«no.»
G«e cosa aspetti ancora?»
V«non lo so, non si è creata la situazione giusta...»
G«comunque sta cosa finirà male...»
V«grazie per la fiducia...»
G«Virgi, lo sai meglio di me come andrà a finire...»
V«vabbè ora devo andare, ho un appuntamento dalla psicologa»
G«come mai? Non stai bene?»
V«veramente...»
G«oddio Virgi con quel "veramente".... Cos'altro devo sapere?»
V«è per Sofia, stiamo avendo alcuni problemi...è a rischio di anoressia»
G«povera piccola... Salutamela tanto anche da parte di Asia che chiede sempre di lei.»
V«amore, anche Sofi la nomina spesso... Salutacela!»
G«senz'altro! E mi raccomando a te»
V«si, non ti preoccupare»
G«ecco, ed è proprio perchè mi hai detto così che mi preoccupo!»*
Una volta attaccato, ritorno da Cristian che mi accoglie con un sorriso.
Mi abbraccia e mi dà un bacio sulla testa.
C«ti amo»
V«anche io, tantissimo»
Ciao a tutti!! Scusate per la mia assenza.... Spero il capitolo vi piaccia, fatemi comunque sapere nei commenti cosa ne pensate e sopratutto cosa pensate/speriate che succeda.
Come sempre un bacione a tutti😘😘
•Juana🎀

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