Mi ritrovai a coltivare un orto di mele con Minho.
Ero felice di dover lavorare con lui: con me, fin ora, era stato sempre gentile.
Mi faceva ridere e poi, devo ammetterlo: era il mio preferito.
Era sorprendente come dei ragazzi come loro si davano da fare, io in confronto ero una scansafatiche.
Però ero anche molto giovane: 14 anni.
Alby aveva l'aria di essere il più grande oltre che il capo, avrà avuto 17, 18 anni.
Io dovevo essere la più piccola lí.
-Allora- disse Minho:- Quanti anni hai?-
Che faceva, leggeva nel pensiero?
-14- risposi.
-Ragazzina- mi disse...
Sul serio... Ragazzina?!
Ora ero in modalità "se ti azzardi ad aggiungere qualcosa ti sparo".
Scoppiò a ridere:- Non hai idea della faccia che hai fatto!- mi disse. Dopodiché rise ancora più forte e finì con il prendersi la pancia e buttarsi per terra.
Era così contagioso che cominciai a ridere forte anch'io.
Meno male che dovevamo lavorare.
Ne ero sempre più convinta: adoravo Minho.
Passammo il resto della giornata lavorando, parlando e ridendo molto forte.
Dovevamo sembrare degli psicopatici perché, ogni tanto Newt ci passava davanti con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata.
Bhe, non lo biasimavo, in fondo neanche mezza giornata prima io stavo tenendo un coltello contro di loro! Ma mi pentii di averlo fatto ed ero sempre più convinta del fatto che, con loro, mi sarei trovata benissimo.Purtroppo i momenti di allegria con Minho finirono presto, perché mentre andavamo a prendere da mangiare, lui mi disse che eravamo circondati da mura che si aprivano all'alba e si chiudevano a tramonto. E non era finita: al di fuori di quelle mura c'era un labirinto e noi eravamo intrappolati lì.
Inoltre c'erano i guardiani del labirinto, Dolenti li chiamavano loro, erano una specie di rettile gigante tecnologico che, di certo, non era amichevole.
Alla fine mi era venuto mal di testa: troppe informazioni in una volta sola... Per fortuna che i ragazzi mi fecero sedere dopo avermi raccontato tutto altrimenti sarei di sicuro svenuta.
Non facevo a meno di pensare a come avremmo fatto a uscire da quella specie di trappola mortale ma, come mi avevano ripetuto Alby e Newt, eravamo in quel casino insieme e insieme ne saremmo usciti... O almeno era quello che speravo.A cena ero seduta di fianco a Newt davanti a Minho e Alby.
Naturalmente non stavamo mangiando in un caldo soggiorno con un' atmosfera rustica ma eravamo tutti seduti per terra al centro della Radura fuori dalle capanne, quelle servivano solo per dormire o per accudire i malati.
I ragazzi stavano mangiando frutta su frutta mentre io non facevo che rigirarmi fra le mani la mia mela rossa. Avevo fame ma prima di cominciare il lavoro con Minho avevo mangiato: 3 mele, 6 albicocche e un intero grappolo d'uva... Dovevo recuperare le energie ma non volevo rischiare di finire tutte le scorte.
Durante la cena ero stata abbastanza silenziosa, più che altro li ascoltavo mentre decidevano chi doveva esaminare il labirinto per trovare qualche indizio.
Io non me la sentivo di dare opinioni primo perché ero l'ultima arrivata, e secondo perché non avrei permesso a nessuno di loro di rischiare la vita.
Ma non ero io il capo.
Continuando ad ascoltarli mi accorsi che era giunto il tramonto.
Di colpo sentii un fortissimo rumore metallico e mi alzai in piedi di scatto, i ragazzi sembravano più calmi invece.
Newt mi mise una mano sulla spalla per tranquillizzarmi e mi indicò i muri, poi mi ricordai ciò che mi avevano detto prima.
Si stavano per chiudere.
STAI LEGGENDO
Maze Runner- #IGiveYouMyHeart
Fiksi PenggemarAriana è la primissima ragazza ad entrare nel labirinto. Deve convivere con degli sconosciuti senza nemmeno conoscere sé stessa. Sembra fragile all'inizio, sempre pronta ad essere protetta da Minho o da Newt ma le cose cambieranno e diventerà uno d...