Capitolo 8

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Victoria's POV

Il mattino seguente mi sveglio di soprassalto a causa dell'orribile suono della sveglia. Odio le sveglie.

Mi metto seduta sul bordo del letto e una foto che lascerò qui, mi salta all'occhio. Io e broccolo. Mi ricordo quando all'età di sei anni, i miei hanno deciso di mettere me e mia sorella in camere diverse perchè facevamo troppo rumore. All'inizio ero gelosa della stanza di Dorrit ma poi, sistemata e decorata con piccoli dettagli che a me facevano impazzire, me ne sono innamorata. Ora è decisamente meglio di prima.

«Vic, cazzo muoviti, fra poco più di mezz'ora partiamo» la testa di mia sorella spunta dalla porta del bagno che accomuna le nostre camere. Detto ciò la richiude e io mi dirigo verso l'armadio a prendere qualcosa con cui cambiarmi. Beh, non ho l'imbarazzo della scelta, quasi tutto è in valigia.

Scelgo degli skinny jeans neri, con tagli su tutta la lunghezza della gamba, e una t-shirt bianca non troppo scollata ma che arriva poco più in alto dell'ombelico. Il tatuaggio è in bella vista così. Metterò poi una felpa, dato che so che in quella parte del paese c'è un tempo di merda.

Vado in bagno e mi preparo. Dopo circa una ventina di minuti sono lavata, profumata e pronta -più o meno- a lasciare New Castle.

Scendo di sotto e trovo tutti ad già pronti. Papà sta parlando al telefono, da quello che ho capito con zio Lenny. Dor e Niall si stanno prendendo a schiaffi. Dopo aver salutato nostro padre, che non ci può accompagnare perchè deve andare in qualche posto per ragioni lavorative, Niall ci accompagna all'aeroporto.

Quando arriviamo noto in lontananza due figure familiari. Ashton e Luke. Luke? Avranno fatto pace lui e mia sorella? Ci avviciniamo a loro e la tensione tra quei due si taglia con il coltello. Abbraccio forte il mio ragazzo e ci diamo un ultimo e triste bacio. Anche broccolo e Luke si danno un piccolo bacetto a stampo e poi scambiamo i ragazzi per i saluti, versando come al solito altre lacrime. Passo a mio fratello, che mi stringe forte e mi alza da terra facendomi fare una piccola giravolta. Mi da ripetuti baci sulla guancia e mi ripete che gli mancheremo da morire. Ora piango ancora di più, dannazione.

Saliamo in aereo e, ovviamente, abbiamo i posti in prima classe. 23 ore di viaggio. Davvero? Cosa diavolo faccio un giorno intero in aereo? L'hostess passa e ci offre da bere e da mangiare, mia sorella prende un thè caldo al limone, mentre io prendo un budino al cioccolato e una banana. A proposito: amo le banane.

Prendo le cuffiette e ascolto musica a tutto volume. Chris Brown - Anyway. Ho un'ossessione anche per lui, è il mio cantante preferito. Guardo fuori dal finestrino e quasi non mi viene un colpo. Quanto cazzo siamo in alto? Dio, soffro anche di vertigini, tanto per puntualizzare. Se non fosse per questo piccolo contrattempo apprezzerei anche il paesaggio: una distesa enorme di acqua, che ora fa sembrare la mia Australia un'isola sperduta in mezzo al nulla e altre piccole "filiali" come la Nuova Zelanda.

Mi addormento con la testa appoggiata al vetro e sulle note di Photograph - Ed Sheeran.

Dopo quelli che mi sembrano solamente dieci minuti, vengo svegliata da Dorrit che mi strattona, in modo poco delicato, per il braccio. «Cosa c'è?»

«Siamo arrivate, dai che ci aspetta un taxi fuori.»

Cosa? Ho dormito per tutto il tempo? Appena usciamo dall'aeroporto l'aria fresca di Londra è in netto contrasto con quella calda di New Castle. Mi stringo nella mia felpa, che fortunatamente ho deciso di mettere e ci avviamo verso la macchina.

Siamo entrambe piuttosto elettrizzate all'idea di vedere come questa specie di riformatorio sarà, anche se non lo ammetteremo mai. «Broccolo tu cos'hai fatto per tutto il volo?»

Ackworth ||1D - 5SOS||Where stories live. Discover now