Capitolo 13

28 3 1
                                    

Victoria's POV

«Barbie.»

«Ashton, sono le quattro del mattino, cosa vuoi?» mi alzo a sedere sbuffando.

«Oh, hai ragione piccola» ridacchia, «mi sono scordato del fusorario.»

Lo odio. Dio, stavo dormendo così bene. «Perchè mi hai chiamata?»

«Scusa tanto se voglio parlare con la mia fidanzata» dice con una punta di sarcasmo che mi fa solo irritare di più.

«Sì ma accertati che sia un'ora decente, io qui dormivo» mi passo una mano tra i capelli, spostandoli all'indietro, dato che mi erano ricaduto sul viso.

«Tu dormi tutto il giorno, perchè ti lamenti tanto?» anche lui è infastidito. Forse sto esagerando. Insomma, alla fine voleva solo sentirmi. Ma non è vero che dormo tutto il giorno, credo.

«Non mi sto lamentando, sto solo dicendo che mi hai svegliata nel bel mezzo della notte» alzo gli occhi al cielo.

«So che l'hai appena fatto.»

«Fatto cosa?» mi acciglio.

«Hai alzato gli occhi al cielo, ti conosco» come diavolo fa?

«Okay Ashton, hai altro da dirmi?»

«Ma cos'hai?» alza il tono di qualche ottava, «mi hai già rimpiazzato e non sai come dirmelo?» ora sta decisamente gridando. Ma che gli prende?

«Cosa stai blaterando Ash?» rispondo urlando a mia volta, «pensa prima di parlare!»

«Cazzo barbie, è che mi manchi così tanto ed è passato solo un fottuto giorno, ora due» sento un rumore dall'altro capo del telefono. Sicuramente avrà tirato un pugno a qualcosa.

«Lo so, manchi anche a me» sospiro abbattuta.

***

«Signorina Evans, lei è d'accordo?» la professoressa di letteratura inglese mi richiama, facendomi ritornare alla realtà.

«Ehm... sì, certo» affermo confusa. Una serie di risatine soffocate si alzano dagli angoli della classe, mentre la Robinson mi guarda con aria indignata. Cos'ho detto ora?

«Ah, quindi lei è d'accordo sul fatto di dover bruciare tutti i libri, privare tutti di un'accurata cultura e lasciare che i bambini restino analfabeti?» oh.

«No, certo che no» mi affretto a dire, «ecco, io ero solo distratta, non potrei mai essere d'accordo su una cosa del genere.»

«Bene, sono contenta che lei abbia riconosciuto il suo sbaglio ed abbia ammesso che non era attenta» giurerei di aver visto un sorriso combattere per spuntare sulle sue labbra.

«Ti sei appena inculata la prof» ghigna Melody, la mia compagna di banco, accanto a me.

«Già» concordo. Voglio davvero riuscire a diventare una figlia modello per papà e renderlo orgoglioso. Chissà cosa penserebbe la mamma di tutti i casini che io e mia sorella abbiamo combinato. Forse non avrebbe esagerato, come papà, a mandarci qui, ma una punizione pesante ce l'avrebbe comunque assegnata.

«Evans, psst» mi giro in direzione della voce e noto subito due bellissimi occhi blu, come quelli di Niall, che mi guardano divertiti.

«Cosa vuoi?»

«Hai qualcosa sulla schiena» ridacchia.

«Cosa?» corrugo la fronte, «Melody, cos'ho?» le do le spalle, in modo da farla controllare.

Ackworth ||1D - 5SOS||Where stories live. Discover now