Capitolo 15 - Sad surprise

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Madison's POV

"Avanti" urlo alla porta del mio ufficio mentre qualcuno bussa. Entra Courtney, chiudendosi la porta alle sue spalle. Aveva una camicia a quadri e dei jeans che si sitemò prima di sedersi. "Ciao" dico io sistemando un po' i fogli sul mio tavolo. Dovevo incontrarla per discutere della canzone, sul lavoro che ha fatto Ross con lei. "Ciao" mi risponde lei con disinvoltura. "Allora. Facciamo il punto della situazione: con la canzone siamo a buon punto, giusto?" Le domando, lei accavalla le gambe e mi guarda. "Mh. Certo, buon punto. Insomma se non ci fosse Ross a quest'ora...!" Dice con un pizzico di ironia che mi urta assai. Il mio ragazzo era esposto a lei ore e ore consecutive e già questo mi dava fastidio. In più, ricomincia con questi irritanti monologhi pallosi. Che palle. Lo fa solo per farmi ingelosire, ma non cedo, so che non è successo nulla. "Mh. La base ti piace?" Chiedo io ignorandola altamente e soffermandomi di più sul mio lavoro. "Molto carina. Ross è un mago con gli strumenti, sai? Scommetto che non hai idea di ciò che sia capace di fare" dice con un tono prettamente vomitevole. "È per questo che l'ho assunto. Se non sapessi cosa è capace di fare non sarebbe nemmeno qui" ammetto scocciata. Mi serve solo una cazzo di risposta! Perché la mette così sul lungo? "Ah...io pensavo che...no, niente" fa la vaga. Fa sul serio? Mi piglia per il culo? Ma quando finisce questa giornata? "A cosa stavi pensando, Courtney? Sentiamo? Dimmi tutto quello che devi dirmi di non attinente che almeno la finiamo qui con questa pagliacciata" dico esausta. Non mi prende così per i fondelli, non con me. Ho bisogno di questo fottuto contratto o non ricevo lo stipendio. "Non mi parlare così, Madison!" Ridacchia "O vuoi che ne parli con il direttore? Sai, adesso che tra me e Ross la faccenda è chiusa, mi sento veramente sollevata, sai?" Dice. Come? La faccenda è chiusa? Non può essere. Dio mio, Ross non mi farebbe mai una cosa del genere. "Cosa?" Domando io. Lei ride di gusto davanti alla mia faccia sconvolta. "Sì, hai sentito bene! Ahaha, è un ragazzo veramente interessante. Sai, mi ha offerto un panino l'altra volta...ma per legge non posso avere relazioni con i miei collaboratori..." che troia. Chissà cosa cazzo gli avrà detto per convincerlo di una cosa del genere. "...quindi evita di far vedere in giro i filmati di videosorveglianza o te la faccio pagare" sorride beffarda. "Era una minaccia, Eaton?" Le domando. "Chiamala come vuoi" dice lei. "Quindi tu esci apposta col mio ragazzo e poi mi dici pure di pararti il culo? Forse non hai ben capito come gira il mondo, qui" faccio una faccia disgustata a ciò che hanno appena sentito le mie orecchie. A parte che Ross non è uscito proprio con nessuno, in più mi istiga a farle del male in modi assurdi. "Oh, l'ho capito eccome, cara! E se provi anche solo a spargere voce, il tuo lavoro e quello della tua amichettina ossigenata finisce qui. Mh, stavo pensando di tenere Ross..." ride alzandosi dalla postazione e minacciandomi, sbattendo i palmi sul legno della scrivania. Dovevo chiarire con Ross e dovevo farlo subito.

Joyful's POV

"Ehi" entro in negozio per il mio primo giorno di 'lavoro' da Fred. Sono veramente felice che Rocky abbia capito e che non si sia arrabbiato. È un ragazzo così dolce...ma ora bando alle ciance, devo guadagnarmi un posto di lavoro. "Ehilà bellezza, come stai?" Dice lui abbracciandomi calorosamente. Va bene..."Molto bene e tu?" Chiedo io sistemando a modo mio i capelli sulla mia spalla, coperti solo da un cappellino girato al contrario. "Benissimo! Posa pure la tua roba in un armadietto che cominciamo" mi sorride e raggiunge il bancone dove ormai una donna sulla quarantina era entrata, desiderando l'ennesimo disegno sulla sua pelle. Mi fa segno di avvicinarsi, io sorrido alla donna. "Allora...lei è la mia collaboratrice, Joyful. È qui solo come stagista e deve imparare. Mi chieda pure" si siede al tavolo e la donna inizia con la sua spiegazione. "Beh, io ero inizialmente partita con l'idea di una tigre sul polpaccio, molto particolareggiata, con una rosa in bocca, arrotolata in un nastro azzurro con la scritta 'Noah', mio figlio" mi appoggio alla sua sedia guardandolo abbozzare un disegno. Era strabiliante come riuscisse a fare uno schizzo così complicato in così poco tempo. La tigre stava prendendo forma, così come la rosa e il nastro. La sua matita scorreva sul foglio e in meno di venti minuti aveva fatto un capolavoro. Mi sembrava talmente reale che non credevo nemmeno lo avesse fatto lui, benché lo avessi seguito tutto il tempo. "Ecco fatto. Questa è la mia idea. Guardatelo pure in sala d'aspetto e se vuoi poi cambiare qualcosa dimmi pure" Fred le sorride dandole il foglio e lei fa lo stesso, guardandolo con meraviglia e spostandosi nella stanza affianco. Dopodiché si alza dalla postazione e mi fa segno di accomodarmi. "Prego!" Mi siedo confusa alla scrivania e trovo una marea di colori, pennarelli, pastelli, matite, gomme, cancellini, forbici che se solo mi fosse un briciolo importato di arte, a quest'ora mi sarei fiondata a capofitto su di essi. "Hai sentito no, la richiesta della cliente?" Mi domanda, io annuisco. "Bene. Prova a trasferire su quel foglietto, tutto ciò che hai immaginato mentre lei spiegava il disegno. Le proporzioni, il colore e le forme le guardiamo dopo. Tu adesso hai solo il compito di disegnare quello che stai pensando" dice tranquillamente. Fosse facile...prendo una matita qualsiasi e inizio a disegnare la tigre, poi la rosa, e il nastro con scritto il nome di suo figlio. Dell'idea sono veramente soddisfatta. Come è venuto fuori invece...io lascerei stare. "Ehm...non ridere, ti scongiuro" dico ridacchiando e guardando quell'obrobrio sul mio foglio. "Perché dovrei ridere? Nemmeno a me piaceva il mio disegno, ma la tipa mi ha riso in faccia? Non mi pare" sorride. Prende poi la bozza che ho fatto e se la rigira in mano. "Ti dirò che da come me ne hai parlato, pensavo che seriamente tu fossi negata nel disegno" inizia lui, prendendo una matita a sua volta e iniziando a sistemarlo. "Che vuoi dire?" Domando io. "Riesci ad esprimerti bene, sono serio" mi dice lui inziando a fissarmi un po' per poi tornare al mio bozzetto. "Ed è difficile?" Gli chiedo. Lui continua a fissarmi, lo faccio anche io. Sentivo il suo respiro sul mio zigomo. Era...strano. "Forse un pochino..." si avvicina ancora un po' per poi congiungere le nostre labbra.

S/A

Ehilà!!!

Come va?!?

Spero benoooone!

Vi ricordo sempre che se volete qualche piccolo spoileruccio, potete tranquillamente scrivermi in chat che soddisferò le vostre curiosità!

Posso mettere un piccolo obiettivo? 10 stelline e 12 commenti per questo capitolo che vi voglio vedere sclerare.

Un bacione,

Ele

Mad 4 || R5 FanFictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora