Joyful's POV
Due giorni fa ho terminato il contratto con la Eaton. Niente di che, a parte che mi si incrociavano gli occhi ogni due parole, ma bene o male me la sono cavata. Niente di nuovo, tutto regolare. 'I paparazzi vengono regolarmente chiamati una volta alla settimana per incrementare la modest' o 'il rispettivo cliente è affiancato dalla seguente cosa discografica..." ecc... . Che si aspettava. Prima o poi anche Mads avrà il suo momento di gloria, non come la sottoscritta. Fred è una persona fantastica, ma è completamente diverso da Rocky. Lui è poco intuitivo, ama programmarsi le cose, mentre Rocky avrebbe fatto quello che pensava fosse giusto senza nemmeno pensarci. E dovrei farlo anch'io, ma ho sempre da ripensarci sopra. Che devo fare? Meno cerco di pensarci e più mi vaga nella testa come un miraggio. Ho fatto la più grande cazzata della mia vita. Ma che ci posso fare ora? Vado da Fred, lo lascio e ci riprovo con Rocky? Mi prenderebbero per una cogliona entrambi. Ma che ci posso fare se non riesco a dimenticarmi di lui? È tutto sbagliato, lo so. Ma non devo cedere o gli farei del male. Sono stata una stupida.
Scendo le scale con solo una felpa addosso e dei pantaloncini: qualcuno ha suonato. Mi avvicino alla porta e controllo dallo spioncino. Okay Joy. Tranquilla. È solo Rocky. Non vi vedete da solo tre settimane, infondo. Tanto presa dai miei monologhi interiori che non mi sono nemmeno resa conto che ho aspettato un po' troppo tempo, ed ha suonato ancora. Mi sistemo i capelli rosa al meglio e apro la porta. È...stupendamente figo, anche se non ho idea di cosa lui voglia da me. Magari deve parlarmi, parlare di noi. No, non lo farebbe mai. Avrebbe incominciato con tutt'altro modo.
"Ehi..." dico io appoggiata alla porta con uno sguardo perso e la bocca semiaperta, cercando di far arrivare più aria possibile nei polmoni. A questo punto mi saluta con un cenno del capo, sempre tenendo le mani in tasca e lo sguardo serio fisso al mio. "Il contratto. Devo riportarlo a Madison, me lo ha chiesto lei" dice con voce roca sistemandosi la camicia mezza aperta. Oh. È qui per il contratto. Certo, che stupida. "Si" rientro dentro prendendo il plico sul tavolo in cucina con i sui occhi fantasticamente verdi addosso che mi trapassavano. Torno davanti alla porta con passo svelto e gli do il plico di fogli con una mano semi tremolate. Ho cercato di sfiorargli la mano mentre glielo passavo ma non ci sono riuscita. "Non ho trovato niente di compromettente. Questa parte è pulita" dico io, lui inizia a sfogliarlo per qualche secondo e poi lo chiude. "Mh. Va bene. Ciao" dice infine ruotando i tacchi delle sue meravigliose sneakers nere e bianche. Tutto qui? Ce l'ha davvero così tanto con me? Ho fatto io tutto questo casino? Non sopporto di vederlo in quel modo. Voglio parlare con lui, ridere, scherzare, voglio sentire i suoi doppi sensi nelle frasi, litigare ancora e fare pace. Di nuovo. Dove si è cacciato il vecchio lui?
"Noi..." inizio a parlare prima che finisse la rampa di scale. Lo vedo ruotare la testa con una faccia scazzata ma interessata, come il suo solito e questo mi tranquillizza assai. "...noi quindi non parliamo proprio più?" Sussurro io cercando di essere ragionevole e non far schioccare in lui quella scintilla che nessuno avrebbe mai il coraggio di accendere. Si mette le mani nella tasca e mi guarda stupito. "Hai da dirmi qualcosa? Hai ancora da dirmi qualcosa, Joyful?" Mi domanda. Quelle parole mi mi fanno sussultare appena. Sono uscite dalla sua bocca come lame e si sono tutte inficcate nel mio petto, provocandomi un dolore lancinante. "No, perché se hai ancora qualcosa da dire, dilla pure. Avanti. Fammi ancora del male, andiamo" mi incita con uno sguardo che su di lui non donava proprio. Sentivo già qualcosa colare sulle mie guance involontariamente. "Io...non volevo. Pensavo che fosse la cosa giusta da fare..." dico io a bassa voce. Passerà alle maniere forti, me lo sento. "La cosa giusta da fare? Da un giorno all'altro? Lo sai che per colpa tua io adesso sto una merda?" Avevo chiuso la porta alle mie spalle e mi ero appoggiata su di essa per trovare un punto stabile su cui appoggiarmi mentre lacrimavo silenziosamente. "Come se io non lo fossi..." sussurro abbassando lo sguardo. Lo sento poi avvicinarsi e tirare un pugno sulla porta talmente forte che probabilmente avrebbe potuto aprirla. Ha la faccia di fronte alla mia e mi tiene il viso con una mano, anche questa con una tale forza che sentivo il bruciore sulle mie gote. Volevi il contatto, Joyful? Eccotelo qui. "È tutta colpa tua se siamo in questo casino, okay!? Chi cazzo è Fred per prendersi tutta la mia fottuta vita?!" Mi grida contro con rabbia a poci centimetri dalla mia faccia mentre io piangevo e piangevo. Mi guarda per qualche secondo e poi si stacca velocemente ricomponendosi come meglio poteva. Giuro di aver visto in lui due occhioni verdi lucidi. "Scusa...io non so che mi sia preso" si passa una mano tra i capelli e si avvicina ancora prendendomi il braccio. Io mi allontano spaventata. E se mi volesse fare ancora del male? "Non mi toccare" dico io togliendomi da lui. "Joy, ti prego, io non-" mi prende per i fianchi ma inizio a dimenarmi urlando e cercando di tornare in casa. "Toglimi le mani di dosso!" Piango. Quelle mani con cui avevamo fatto di tutto, mi hanno fatto del male. E io non voglio che succeda ancora. "Scusami!" Urla lui e io, in preda al panico, gli sgancio un ceffone sulla gota sinistra che ci zittisce entrambi. Io con le mani sulla bocca, lui con il volto ancora in direzione destra per lo schiaffo appena subito. Non lo avevo mai fatto da quando stavamo insieme. Senza dire nulla inizia a camminare via da me. Mi sento uno schifo. Nel vero senso della parola.S/A
Ehilaaa
Come va?
Spero bene!
8 commentiniiii
Bacioni,
Ele♡
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Mad 4 || R5 FanFiction
FanficEd eccoci al quarto capitolo di questo intricato libro. Riusciranno Mads e Ross a mandare avanti la famiglia, ora che hanno un nuovo lavoro e tanti problemi in vista? Rydel ed Ellington se la caveranno come genitori? La battaglia legale tre Riker, S...