Capitolo 33 - One day you'll be mine

422 42 7
                                    

Ryland's POV

"Rachel?! Che fine ha fatto?!" urla Savannah davanti a me. In effetti è da quando siamo entrati qui dentro che non la vedo. Non ci siamo più tanto parlati in questi ultimi tempi e non nego di voler sapere come stia. Vorrei recuperare almeno la Rachel migliore amica, quella che avevo una volta, prima di perderla per sempre. So che non tornerà più qui e manca poco. Manca veramente troppo poco tempo. "Non lo so! Sarà in giro, io vado un attimo fuori a prendere una boccata di aria sana!" la avverto. Lei annuisce e si avvicina a Darren mentre la porta sembra un traguardo irraggiungibile. Sono sfinito. Le giornate in cui non faccio il DJ non mi diverto nemmeno più. La musica è monotona, viene sempre gente nuova, mai nessuno che conosco. Apro il portone dal maniglione antipanico e una folata di aria fresca mista a sigaretta alla vaniglia finisce i miei polmoni. Tutto questo mi ricorda lei, ancora lei. Solo lei era capace di fumarsi questo tipo di sigarette. Infatti mezzo giro della testa e me la ritrovo davanti, seduta su un gradino rannicchiata con un pacchetto in mano e la sua solita sigaretta in bocca, ormai quasi terminata. Butta fuori il fumo dal naso e si appoggia con la tempia alla parete.
"Hai ricominciato..." dico in un sussurro sedendomi affianco a lei. Aveva smesso. Ricordo che è stata veramente male, ma c'ero io con lei. E Dio mio quanto stavamo bene in quei momenti. Prendo il pacchetto dalla sua mano rigirandomelo. Non voglio che si faccia del male ancora. Tommy la porterà sulla cattiva strada, ne sono certo.

Si limita a stare in silenzio buttando la sigaretta. Se solo piegasse un po' la sua testolina rossa verso sinistra, sarebbe appoggiata sulla mia spalla. Perché non lo fa? "Quante volte dovrò ripeterlo che ti fa male fumare?" La fisso ma non mi guarda proprio. È lì, immobile senza dire nulla. "Come mai sei qui tutta sola?" Le chiedo io avvicinandomi a lei, facendo toccare la parte esterna delle nostre braccia. "Voglio stare da sola" dice solo. So che non vuole. Nessuno ama stare tutto solo. "Da quando?" Ridacchio, ma lei non ricambia. "Da quando non ho voglia di stare con gli altri" risponde fredda. Quanto vorrei abbracciarla? Troppo. Tanto. "E Tommy? Non è qui stasera?" Le domando. Lei sbuffa rumorosamente alzandosi e salendo gli scalini, cerca di rientrare nel locale. "Rach!" La prendo per il braccio ma me lo leva immediatamente. "Vattene, voglio stare da sola" dice passandosi una mano tra i capelli. "C'è qualche problema? Vuoi parlarne?" Magari è per colpa mia, intendo qualcosa fatta dopo che ci siamo lasciati. Lei si gira verso di me chiudendosi la felpa grigia e incrociando le braccia al petto. "Non ho voglia di parlare. Sappi solo che fai veramente schifo come persona" aguzzo lo sguardo non capendo ciò che intendeva. "Che ho fatto ora?" Chiedo sfinito. Lei mi fissa scuotendo la testa. "Vaffanculo" si gira e continua a camminare. "Rachel! Ti prego..." Le prendo la mano. "Quindi era tutta una presa per il culo?" Inizia a lacrimare davanti a me "mi hai preso per i fondelli per tutto questo tempo? Se quello era il tuo obiettivo, perché mi hai messo in mezzo?" Di che cosa sta parlando? Io non l'ho messa in mezzo a nulla! "Cosa stai dicendo?" Le domando. "L'altra sera? Non ti ricorda nulla, Ryland?" Ecco cos'era...non pensavo sapesse qualcosa. Io e Alaska siamo solo buoni amici, nulla di più. Posso assicurarlo, perché abbiamo parlato ed è tutto come prima. Certo, non è una brutta ragazza e anzi, credo che un pochino mi fosse piaciuta al tempo, ma Rachel è l'unica che voglio. Lei mi piace da morire. "Ascolta, non sapevo nemmeno ci avessi visti" le annuncio mentre lei indietreggia verso il muro. "Con questo vorresti dire che se mi avessi visto non avresti fatto nulla con lei?" Mi domanda scocciata. "Tu lo avresti voluto?" Le chiedo sinceramente. "Sono stufa di stare al centro dell'attenzione, Ryland. Sono stufa di rendermi ridicola davanti al resto del mondo per te" mi confessa guardandomi negli occhi. "Rachel, se in qualche modo continuiamo a cercarci, vuol dire che tra noi c'è ancora qualcosa!" È orribile questa situazione. Sembra di essere ritornati ai vecchi tempi quando eravamo ancora troppo stupidi per parlarci. "Vedi? E da che pulpito poi! Ne parli proprio tu che talmente mi amavi da lasciarmi dopo che i miei si sono separati e sono stata costretta a trasferirmi!" Mi grida contro. "Ehi! L'ho fatto per noi due! So cosa ho passato e non voglio che capiti una seconda volta!" Ancora non intendo come faccia a non capire. "Dio mio Ryland, Savannah è stata via per tre anni consecutivi, io mi sono anche offerta di venirti a trovare tutti i weekend!" Mi dice toccandomi il petto con il dito. "Ma è una cosa improponibile!" Ridacchio frustrato. Cerco di immaginarmi lei che si prende questo impegno. Sarà crudele ma so che non si prenderebbe mai questo impegno. "Improponibile o no, io l'avrei fatta! Tutte le fottutissime settimane dei prossimi fottutissimi anni, Ryland!" Mi dice lei rimanendo a fissarmi per qualche secondo. Non avevo più nemmeno la minima idea di cosa rispondere. So che le sto solo facendo del male facendo così, ma sono sicuro che capirà, facendo in questo modo. Detto ciò mi scansa appena iniziando a camminare ma sono più svelto e le prendo il polso alzandole la manica della felpa. Okay, io non me ne intendo, in più siamo solo illuminati da un lampione e la vista è per lo più scarsa, ma sono sicuro di aver visto dei tagli rossi, sotto l'orologio. "Lasciami, voglio andarmene" dice con una faccia scocciata abbassando lo sguardo. Avvicino meglio il suo polso ma lo ritrae girandosi ma la costringo a voltarsi, questa volta più cautamente. Erano graffi. Tagli. Qualcosa con del sangue e non solo mi faceva schifo, avevo una gran paura che se li fosse fatti da sola. "Che sono questi?" Dico avvicinandomi a lei ma mette la mano in tasca. "Ho mal di testa Ryland, tra due minuti passa il bus per il mio quartiere" la prendo per i fianchi riportandola nella posizione di prima, con la schiena appoggiata al muro e il mio corpo appoggiato al suo. "Perché lo fai?" Dico sussurrando prendendo il suo braccio e guardandolo con distacco. Era seriamente il suo? Questo che ho in mano è il braccio di Rachel Parker? La mia Rachel Parker? "Voglio andare a casa..." sussurra solo con gli occhi lucidi. "Ti prego, non dirmi che lo hai fatto per colpa mia" mi passo una mano tra i capelli preoccupato. "Voi due lo avevate fatto in bagno...eravate felici..." dice solo iniziando a singhiozzare. "Come? Noi due? Io e Alaska? Non abbiamo fatto nulla" ecco. Dio mio, lei si è tagliata per colpa mia? "In bagno, Ryland..." piange. No, okay, poteva sembrare ma non è successo nulla. Dico davvero. "Abbiamo parlato in bagno. Le ho fatto capire che non me la sentivo di creare una nuova relazione, io non ero ancora pronto" le dico asciugandole le lacrime con i pollici. Lei inizia a piangere a dirotto. È bellissima anche quando fa così. "Sono u-una cogliona..." dice facendo dei respiri profondi. "No che non lo sei" a questo punto mi prende la stoffa della canotta e si avvicina a me appoggiandomi le braccia al collo, stringendomi in un abbraccio gracile quanto lei che io ricabio senza pensarci due volte. "Non farlo mai più" le sussurro ad un orecchio. "Mh mh..." dice lei. Io la costringo a fissarmi negli occhi. "Promettimelo" a questo punto si avvicina e congiunge le nostre labbra e cazzo, quanto aspettavo questo momento.








S/A

Ehilaaaaaa

Come state? Vi siete accorti che siamo ad un anno da Mad? Ceh, da amarvi, dico davvero.

Un bacione e scusate per il ritardo.

Ele

Mad 4 || R5 FanFictionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora