Erik si poggia alla porta d'ingresso con le mani incrociate mentre una donna dietro di lui si avvicina lentamente fissando un telefono che ha in mano.
"Mamma, c'è questa ragazza...Kristen..." dice continuando a fissarmi.
Sento improvvisamente che le gambe non riescono a reggere il peso del mio corpo appena sento quel nominativo con cui solo io la chiamavo.
Quella donna minuta dai capelli biondi come i miei si posiziona vicino al figlio facendo poi un piccolo passo verso di me.
Nessuno di noi tre dice una parola per un tempo che sembra l'eternità.
"Erik...questa è la nostra Kristen..." inizia a rispondergli sfiorando delicatamente con la mano la mia guancia.
"...tua sorella."
Sono immobilizzata e non sapevo come reagire, ma la mancanza prende il sopravvento e mi fiondo nelle braccia di mamma lasciandomi cullare come solo lei sa fare.
La abbraccio forte come se dovesse scomparire da un momento all'altro mentre le lacrime di felicità s'impadroniscono sui nostri visi.
Mi tiene stretta a sé accarezzandomi i capelli per poi darmi un piccolo bacio sulla fronte.Dopo un po' mi allontano dall'abbraccio e rivolgo lo sguardo verso Erik.
"Ciao...Erik..." lo saluto rivolgendogli il sorriso più sincero.
"Finalmente...." riesce solo a dire.
Mia madre notando l'evidente imbarazzo della situazione mi invita in casa.
"Andiamo a sederci in sala." Afferma guardando entrambi.
È enorme e moderna come d'altronde il resto della casa.
"Purtroppo Raymond, mio marito, è al lavoro...gli sarebbe piaciuto molto incontrarti." Aggiunge mentre ci sediamo sul divano nero di pelle.
"Kristen perché sei qui?" Domanda improvvisamente Erik.È un ragazzo alto, capelli neri, occhi verdi e sicuramente più piccolo di me, anche se ne dimostra quanto me.
"Diciamo che qualcuno mi ha spronato a farlo..."
"Ma non avevi preso il mio numero dal telefono di tuo padre, Kris..?" c'interrompe mia madre.
"Sì, ma prima sono successi altri avvenimenti che mi hanno dato il coraggio di farlo."
Erik alza il sopracciglio perché ovviamente non capiva.Poco dopo suona il campanello e la mamma si alza per andare a controllare chi c'è.
Non riesco a distinguere bene la voce fin quando entrambi entrano in sala.Ci mancava solo lui, penso appena lo vedo.
Si toglie la giacca e punta gli occhi nella mia direzione.
Abbasso lo sguardo e sento di essere arrossita.
"Kris ti senti bene? Sei tutta rossa!" Mi chiede passando la mano sulla mia fronte.Grazie, mamma.
"Kristen? Perché sei qui?"
"Ma che cavolo succede qua? Jay come fai a conoscerla?"Non dovevano saperlo così, diamine.
"Ci siamo conosciuti un paio di giorni fa...era a San Francisco..."prendo coraggio rispondendo.."..per un tatuaggio."
"Cosa c'entra ciò?" Domanda più confuso di prima.
"Lei abita lì." Taglia corto mamma sentendo la leggera tensione che si era creata.
Jaydon si avvicina al divano dove si siede tra me ed Erik."In verità le cose non sono andate proprio così...ero arrivato a San Francisco un giorno prima e la stessa sera mi sono infiltrato a una festa dove c'era Kris. Non ero sobrio ed ero stanco di sentirti sempre parlare di lei, Erik. Volevo che finalmente tu la conoscessi e lei sapesse della tua esistenza, anche se credo che ciò non sarebbe successo se non avessi bevuto un po' troppo..." racconta e gli spunta un mezzo sorriso.
"Ma come sapevi che era lei?" Gli chiede Erik.Non avevo mai pensato di fargli questa domanda e mi ha resa curiosa.
"In verità non lo sapevo...avevo un'immagine in testa di lei che coincideva con la ragazza che mi sono ritrovato quella sera davanti e l'effetto dell'alcool ha fatto il resto." Risponde e questa volta sorride probabilmente pensando al gesto folle.
"E poi cosa é successo?" Chiede mamma che stava ascoltando tutto.
"In seguito ci siamo scontrati casualmente altre due volte e in uno di questi incontri mi ha fatto domande riguardo Erik e ho anche visto il tatuaggio con la scritta 'Emily'..." continua guardando di sfuggita il suo migliore amico.
"...ed è così che ho scoperto che era veramente lei." Aggiunge Jaydon.
"Tutto questo cosa c'entra con il fatto che mi hai cercata?" Chiede mamma.
"Non ha risposto a nessuna delle mie innumerevoli domande." Rispondo e un piccolo sorriso mi sfugge.
"Allora credo che è meglio se vi lasciamo un po' a parlare...io e Jay andiamo in camera mia." Dice Erik cercando la conferma di mamma tramite gli sguardi.
I ragazzi vanno al piano di sopra e restiamo da sole.
Le racconto di tutto: dei miei tatuaggi, facendole vedere quello per lei, delle mie passioni di ora e dei miei amici."È la migliore amica che potesse mai capitarmi."
"Sono felice tu abbia incontrato Allison."
Annuisco e non so più cosa dire.
"Tuo padre invece, come sta?"
"Bene...si è risposato con Kate 4 anni fa."
Abbasso lo sguardo perché ho paura di farle la domanda per cui sono venuta principalmente qua.
Mi mordo il labbro inferiore e chiedo:"Mamma...perché te ne sei andata?"
"Papà cosa ti ha raccontato?"
"Mi ha detto che l'hai tradito e che poco dopo ha saputo che fossi...incinta."Sembra delusa dalla mia risposta e si avvicina ancora di più a me.
Mi spiega tutto: per filo e per segno.Non posso crederci.
Mi alzo improvvisamente dal divano e decido che è ora di tornare a casa.
Erik e Jaydon proprio in quel istante scendono al piano di sotto e mi vedono intenta ad andarmene.
"Dove pensi di andare?" Mi chiede Erik."Devo tornare a casa."
"Non te ne vai senza averti abbracciata!"
Si avvicina e circonda le sue braccia intorno a me.
Quando si sposta per lasciarmi andare vado da mamma e abbraccio anche lei per poi salutarla."Ti accompagno io...alla stazione." Si offre Jaydon.
"Va bene, grazie."Siamo in macchina e non ci rivolgiamo più di tanto la parola: sono troppo colpita da quel che mamma mi ha detto.
Pochi minuti dopo arriviamo e prima di scendere e ringraziarlo mi porge un foglietto con il suo numero.
"In caso tu abbia bisogno di parlare."
Lo prendo infilandolo nella tasca e dopo aver un po' esitato gli do un piccolo bacio sulla guancia.
"Grazie Jaydon...di tutto."
"A presto Kris."Sono le tre del pomeriggio e sto tornando a San Francisco in treno.
Non ho mangiato niente e sono esausta.
Controllo il cellulare e trovo chiamate perse e molti messaggi da parte di tutti, incluso mio padre.
Decido di non rispondere a nessuno e mi metto a dormire un po'.
*****5.30 pm
Apro la porta di casa ed entro in cucina senza fare troppo rumore.
Kate e papà appena mi vedono si alzano in piedi.
"Dove sei stata Kris?! Perché non eri a scuola?" Mi domanda furioso.
"Da mamma." Rispondo brevemente guardandolo negli occhi.
Si calma e si rimette a sedere.
"Dovresti essere fiero di te stesso..."aggiungo.
"Di cosa stai parlando?"
"Porca puttana papà, è tuo il figlio di cui mamma è rimasta incinta quella volta!"🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹🌹
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Like a tattoo
RomanceKristen Pierce, una ragazza diciottenne che vive a San Francisco insieme al padre e alla sua compagna, Kate. All'apparenza tutto è tranquillo, ma dall'incontro casuale con una persona, tutto cambierà e le verità del passato usciranno a galla.