Mi sono spesso chiesta se il destino esistesse veramente.
Sono troppo testarda per soffermarmi alle risposte "è successo", "può capitare", "è stata solo fortuna".
Fortuna è prendere un sei in matematica, vincere alla super enalotto.
Incontrare certe persone non succede mai casualmente e Jaydon ne è la prova .Chissà se io avrei avuto coraggio di cercare la mamma e scoprire tutti quei avvenimenti.Poi ripenso ai giorni trascorsi, alla notte passata dormendo abbracciata a lui.
Mi ha scombussolato la vita e se il destino non dovesse esistere, sono la persona più fortunata."A cosa stai pensando?" Mi domanda mentre guida.
Nonostante le mie scarse abilità di orientamento siamo quasi arrivati a casa di mia madre.
"A nulla." Rispondo guardandolo di sfuggita.
"Non hai detto niente tutto il tragitto."
"Sono stanca." Ribatto afferrando il telefono dalla borsetta, giusto per non dar l'impressione che sono in pensiero.
Non dice altro e parcheggia l'auto."Kristen!" Grida Allison appena mi vede entrare.
"Finalmente! Ma come sei conciata? Hai dormito stanotte?" Aggiunge mamma dietro di lei.
"Ha dormito benissimo, invece...vero Kris?"chiede Jay.
"Sì..."
Devo essere rossa in viso dall'imbarazzo e dal modo in cui l'ha detto.
Allison mi fulmina con lo sguardo e afferra furtivamente il mio braccio.
"Cose tra migliori amiche..." Dice non appena vede che tutti ci stanno fissando quando ci dirigiamo verso il bagno.
O meglio, mi trascina."Che cosa intendeva Jaydon? Cosa sono tutti quei sguardi?" Inizia a tempestarmi di domande.
"Erik non vi ha detto nulla?"
"Sì, che vai a dormire da lui." Risponde sottolineando la parola 'dormire' come se si aspettasse che le dica la verità, secondo lei ovviamente.
"Un amico di Erik ieri sera mi ha offerto da bere...un po' troppo dato che già stavo bevendo per mia scelta, poi ho perso la lucidità e mi ha portata fuori locale..."
Mi ascolta con curiosità, ma soprattutto con preoccupazione.
"...non aveva buone intenzioni...insomma ha cercato di approffitarsi di me, ma Jay è arrivato nel momento giusto..." continuo.
"Che idiota! Perché mai tuo fratello doveva lasciarti sola con quello?"
"Non ne ho idea..." rispondo mentre mi vengono i brividi pensando a quelle mani su di me. Che schifo.
"Secondo me si è già vendicato...ecco perché era incazzato nero ieri..." dice riflettendo.
"Lui dov'è?"
"Sta dormendo ancora, siamo tornati molto tardi da lì..."
Annuisco e non so più cosa dire.
"...mi dispiace Kris ,noi ci stavamo divertendo mentre..."
Mi avvicino a lei appena vedo che sta per piangere e la interrompo.
"Non è colpa tua, né di Erik...non preoccuparti, ora sto bene."
Le racconto com'è andata con Jaydon.
Di come abbiamo dormito insieme, dei suoi gesti premurosi, del suo essere così attento a ogni mio cambiamento d'umore.
"Secondo me gli piaci." Afferma quando ho finito di spiegarle tutto.
"L'hai visto come baciava Eleanor? Non capisco, chi cavolo è quella? Perché si è comportato così quando un paio di ore fa infilava la lingua dentro la sua bocca?"
Sono arrabbiata perciò alzo la voce senza accorgermene.
"Tutto bene lì dentro...?"sento chiedere da dietro la porta.
D'istinto smetto di parlare ed esco dal bagno seguita da Allison.
Non ricevendo risposta Jaydon resta lì impallato senza capire cosa sta succedendo."Guarda chi si rivede..buon giorno Kristen!" Mi saluta Arnold sbadigliando.
Probabilmente si è appena svegliato.
"Giorno anche a te, vedi di svegliarti del tutto perché dobbiamo tornare a San Francisco."
"Di già?" Chiede Erik entrando in sala nello stesso momento di Jay.
Quest'ultimo appena lo vede s'irrigidisce completamente stringendo i pugni; sicuramente è incazzato con il suo migliore amico.
"Vi accompagno io...vi aspetto in macchina." Dice uscendo di casa sbattendo la porta.
"Cos'hai combinato?" Chiede mia madre ad Erik incrociando le braccia al petto.
Non sa che rispondere ed è evidente che non sa nulla dell'accaduto.
"Direi che sono affari loro, mamma...lascialo in pace."
Lo difendo e mi ringrazia con un sorriso.
"Andiamo? È già abbastanza tardi..." Arnold fa capolino dal bagno per poi uscire tutto pronto.
Ci salutiamo tra noi e prometto a mamma che l'avrei chiamata quando potevo.*****
Durante il breve tragitto nessuno ha parlato più di tanto e Jaydon continuava ad essere visibilmente irritato per prima.Quando scendiamo dall'auto la vista della stazione mi crea un vuoto nello stomaco, ma anche felicità perché rivedrò Alex e Matt che non sento da quando siamo partiti.
Arnold saluta Jay con una stretta di mano, mentre Alli fa un timido cenno con la mano."Ci rivedremo Jay, vedi di risolvere con Erik...ah e...ecco la felpa di quando siamo stati al mare, mi son dimenticata di ridartela." Dico mentre la tiro fuori dal grande bagaglio.
"Puoi tenerla se vuoi, così mi avrai in qualche modo vicino in caso dovessi...mancarti." Risponde e lo vedo pian piano calmarsi.
Lo abbraccio e lui ricambia stringendomi più forte.
Dopo gli ultimi saluti siamo in treno.
*****14:00.
L'aria affolata e l'atmosfera nebbiosa di San Francisco ci accoglie appena mettiamo piedi fuori dalle porte del treno.
Siamo tutti affamati nonché è l'ora del pranzo.
"Non vedo l'ora di mangiare!" Esclamo mentre entriamo nel taxi.
Arnold e Allison iniziano a ridere dopo la mia affermazione."Finalmente, allora sei viva!" Dice papà mentre mi abbraccia.
"Noi dovremo andare...ci sentiamo Kris, arrivederci Bryan!"
Si voltano verso la porta e se ne vanno mentre a me vengono i brividi sentendo quel nome.
"Alex ti sta aspettando in camera tua, ha bisogno di parlarti...era abbastanza agitato." Aggiunge dopo un po'.
Annuisco e mi dirigo verso la camera...chissà cos'ha da dirmi.🌹🌹🌹🌹🌹🌹
VOLEVO RINGRAZIARVI DELLE DUE MILA VISUALIZZAZIONI.
GRAZIE DEL VOSTRO SUPPORTO..AL PROSSIMO CAPITOLO.❤️
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Like a tattoo
RomanceKristen Pierce, una ragazza diciottenne che vive a San Francisco insieme al padre e alla sua compagna, Kate. All'apparenza tutto è tranquillo, ma dall'incontro casuale con una persona, tutto cambierà e le verità del passato usciranno a galla.