Non ho dormito quasi per tutta la notte.
Siamo rimasti tutti a dormire a casa di Allison e nonostante fosse molto tardi quando abbiamo deciso di spegnere le luci, io non riuscivo a chiudere occhio.
Odio Eleanor e soprattutto odio Jaydon perché si è comportato da persona immatura lasciandomi senza spiegazioni e trovando conforto da lei."Kris...?" Sento bisbigliare Alex vicino all'orecchio.
"Dimmi."
"Hai dormito stanotte? Ti muovevi sempre." Afferma circondandomi con le sue braccia da dietro.
"Scusa... e comunque no."
"Dovresti chiamarlo."
"Non preoccuparti Alex, ora zitto perché gli altri stanno dormendo."
"Siamo svegli!" Esclamano in coro Matt, Arnold ed Allison.
Di conseguenza mi allontano velocemente dal suo corpo per non destare sospetti e mi metto a sedere sul bordo del materasso, dato che abbiamo dormito tutti insieme per terra.
Durante la notte ho controllato il telefono tutte le volte che mi aggrappavo al briciolo di speranza che Jay mi avrebbe cercata.
Ma nulla. Non gli interessa.
È quasi ora di pranzo perciò decidiamo di mangiare qualcosa di buono, ma non troppo pesante."Matt?" Lo chiamo da debita distanza vedendolo sul terrazzo, quello più grande.
"Cosa stai facendo?" Aggiungo vedendo il pacchetto di sigarette e l'accendino pronto all'uso.
"Quello che fai tu ogni tanto."
"Posso?" Chiedo aprendo il pacchetto con l'intenzione di prenderne una.
Fa cenno di sì e mi lascia fare.
Arnold è tornato a casa, quindi siamo rimasti solo noi tre.
"Ne vuoi parlare, Kris?"
"Non sopporto le persone che reagiscono in quel modo, ma so che è colpa mia. Ora sono confusa perché non capisco più cosa voglio veramente, mi fa andare fuori di testa."
"Che cosa intendi?"
Gli spiego tutto e un po' mi sento in colpa perché solitamente è Allison a cui racconto per prima gli avvenimenti che mi accadono.
"Risolverai tutto..." dice con espressione sconfitta "a me è successo di peggio e no...ancora non te ne parlerò."*****
"Ti accompagno, se vuoi."
"Grazie Alex, ma no. Voglio fare una passeggiata." Rispondo sfoderando un sorriso timido.
Abbraccio gli altri due e me ne vado.Odio come l'umore di una persona possa dipendere da un'altra. Secondo me è la cosa più sbagliata farsi condizionare da qualcuno a tal punto da non riuscire a pensare ad altro, ad essere serena.
Cammino sulle strade di San Francisco che, come ogni domenica, sono desolate.
Rientro a casa mezz'ora dopo, e con mia grande sorpresa, mi ritrovo davanti ad una persona che non mi sarei mai aspettata di vedere.
Mamma.
"Buongiorno..." esito inizialmente a parlare, ma infine li saluto.
"Kristen!" Mamma si avvicina e mi abbraccia forte.
Effettivamente mi mancava.
"Posso sapere cosa succede? Perché sei qui?" Domando.
"Le mie teorie erano giuste..." inizia a dire papà "Kate mi tradisce. Con Raymond."
Rispondo con un sonoro "Cosa?!" e sono veramente scioccata.
"Divorzieremo questo mese e forse verremo a trovarvi più spesso..." Ribatte mamma.
"Insieme ad Erik..." Aggiunge papà e gli s'illuminano gli occhi.
Probabilmente mentre non c'ero io ne hanno parlato perché non esisteva una minima tensione tra loro due.Circa due ore dopo, tempo durante il quale non ho pensato a niente e nessuno, arriva un messaggio.
"Solito bar. Ho bisogno di parlarti. Jay."
Mi fa sorridere il fatto che ha messo il suo nome alla fine, come se avesse paura che avessi cancellato il numero.
Cambio i vestiti velocemente e in poco tempo sono fuori casa.Intravedo la sua Audi e lui appoggiato ad essa.
"Ciao...grazie di essere venuta."
"Ciao, Jay" rispondo cercando di sembrare distaccata.
"Non doveva andare così..."
"Ti sei comportato come un bambino!" Esclamo interrompendolo.
"Fammi finire" Aggiunge posizionandosi davanti a me.
"Non so gestire certe emozioni, situazioni, ma soprattutto già è tanto se riesco a gestire me stesso. Ho un brutto carattere e certe volte non mi rendo conto che potrei ferire gli altri. Non sono andata a letto con Eleanor e non ti farò domande su Alex finchè tu non vorrai parlarmene."
"Sei un bipolare del cazzo!"
"Mi dispiace."
"Non m'interessa. Torno a casa."
Mi giro alla velocità della luce, ma riesce ad afferrarmi il polso.
Appoggia le mani sui miei fianchi alzandomi in alto e facendomi sedere sulla macchina.
Prende il mio viso tra le mani e mi bacia.
"Ho detto che mi dispiace. Per favore, resta." Dice poco dopo che si stacca dalle mie labbra.
"Mi fai andare fuori di testa! Che cazzo ti è passato per la mente?" Urlo scendendo dall'auto nera.
"Stiamo facendo progressi.,.ancora non ho ricevuto nessuno schiaffo." Ridacchia divertito.
"Fanculo, Jay."
"Torni a casa, allora?"
"No, resto. Ricordati però che sono ancora incazzata con te."
"Ti passerà. L'importante è che stai con me." Ribatte continuando a sorridere.🌹🌹🌹🌹🌹🌹
HEEI, MI DISPIACE PER IL RITARDO, MA PURTROPPO GLI ULTIMI MESI DI SCUOLA SONO I PIÙ IMPEGNATIVI E NON HO TROPPO TEMPO LIBERO.
AL PROSSIMO CAPITOLO💖
STAI LEGGENDO
Like a tattoo
RomanceKristen Pierce, una ragazza diciottenne che vive a San Francisco insieme al padre e alla sua compagna, Kate. All'apparenza tutto è tranquillo, ma dall'incontro casuale con una persona, tutto cambierà e le verità del passato usciranno a galla.