Capitolo 19

2.9K 151 33
                                    

Hana POV

Non seppi perché volessi vedere Jimin con questa urgenza. Quella mattina, appena svegliata, avevo pensato subito a lui e avevo percepito quest'improvvisa voglia di vederlo.

Avevo dormito molto male, c'era qualcosa che mi tormentava. Sentivo che prima o poi sarebbe successo qualcosa di cattivo e non potevo che pensare a mio padre, alla possibilità di perderlo e rimanere senza una famiglia.

Forse avevo così tanta voglia di vedere Jimin perché sarebbe stata l'ultima volta in cui ci saremmo potuti comportare normalmente, comportarci da amici e scherzare assieme. E dimenticarci per un pó di tutto e tutti.

Guardai il telefono e notai un messaggio di Jimin. Era arrivato. Mi infilai velocemente il giubbotto e uscii di casa, avvicinandomi alla figura poco fuori il cancello.

<< Scusami Hana, ma c'era traffico e poi mi sono perso >> si passò una mano dietro il collo e mi sciolsi vedendo la sua espressione imbarazzata.

La cravatta della divisa scolastica era leggermente slacciata, la camicia fuori dai pantaloni e la giacca tra le sue mani.

<< Prenderai freddo >> furono queste le mie prime parole dopo giorni di silenzio tra me e lui. Mi guardò per qualche secondo e si infilò la giacca, seguendo le mie parole. I nostri sguardi si incrociarono e senza una parola in più lo abbracciai. Lo strinsi a me. Mi circondò la vita con le sue braccia e mi avvicinò a sé, affondando il viso sul mio collo. Lo sentii sospirare sulla mia spalla e iniziare a giocare con le ciocche dei miei capelli che ricadono sulla schiena, mentre io strofino il naso sul suo collo che purtroppo è nascosto dal colletto della camicia. A malincuore mi staccai leggermente. Non me la sentivo di lasciarlo andare completamente, e nemmeno lui mi allontanò. Tenne le mani sui miei fianchi e ci guardammo negli occhi senza dir niente.

<< Mi era mancato il tuo sorriso >> quelle parole mi fecero mancare il respiro. O forse era la vicinanza a lui. Era un qualcosa di indescrivibile. Era inspiegabile come solo la sua presenza fosse in grado di destabilizzarmi. Come inconsapevolmente ero dipendente dal suo tocco, dal suo profumo, dal suo sorriso, dalla sua presenza. Ogni volta che se ne andava e poi tornava io lo diventavo ancora di più. Non riuscivo a capire il perchè.

<< Possiamo andare via? >>chiesi speranzosa incrociando il suo sguardo.

<< Certo, vieni >> rispose facendomi segno di seguirlo verso la sua macchina.

<< Cosa vuoi? >> il suo tono di voce dolce mi fece sorridere. Fermò la macchina nel parcheggio di un bar e mi guardò.

<< Quello che prendi tu >> risposi semplicemente e lui annuì per poi uscire dalla macchina e dirigersi nel bar. Appoggiai la testa al sedile e guardai fuori dal finestrino. Mi piaceva la macchina di Jimin, aveva un buon odore ed era calda.

Passò poco prima che ritornasse con la colazione.

<<Ti ho preso un cappuccino, non ne ero sicuro >> mi porse il bicchiere di carta e lo strinsi sentendo il calore del liquido caldo.

<< Va benissimo, grazie >> un sorso fu sufficiente per scaldarmi e rilassarmi.
Ci fu qualche secondo di silenzio prima che io iniziassi a parlare.

<< Voglio solo dimenticarmi di tutta questa faccenda. Almeno per oggi ti prego >> quasi lo supplicai e lo vidi sospirare, passandosi una mano fra i capelli castani e scompigliandoli appena.

<< Sono d'accordo con te, sta diventando tutto troppo complicato >> il suo sguardo sembra perso nel vuoto, ma poi il suo viso si illuminò improvvisamente << allora, dove volevi portarmi? >>

RUN I - BTS (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora