Capitolo 25

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Hana POV

Sistemai le ultime cose e mi sedetti sul letto. Ormai avevo tutto pronto e presto sarei tornata da mio padre. Stare con i ragazzi mi aveva fatto ancora più bene di quello che immaginavo, ma non potevo ignorare per sempre quello che era successo qualche sera prima.

Qualcosa mi diceva che se solo Jinyoung non fosse stato interrotto non avrebbe esitato molto prima di fare del male a mio padre. Forse non potevo capire appieno il suo dolore, ma ero sicura che fosse solo estremamente ferito da quello che era successo. Dall'aver perso una persona a lui cara contro il suo volere.

Non sapevo se il semplice perdono avrebbe potuto aiutarlo; forse per persone come lui era necessaria la vendetta per mettersi il cuore in pace. Speravo con tutta me stessa che quella non fosse l'unica soluzione a tutta quella vicenda.

Sospirai e mi passai una mano sul viso. Ce l'avrei fatta.

Raggiunsi i ragazzi a tavola per pranzare, e iniziammo a mangiare parlando del più e del meno.

<< Quindi oggi te ne vai? >> la voce di Namjoon mi risvegliò dai miei pensieri e annuii assentemente.

<< Approposito Hana >> iniziò a parlare Jin << oggi devo andare da mia madre quindi non posso accompagnarti, magari potrebbe farlo- >>

<< Lo farò io >> lo interruppe Jimin senza alzare lo sguardo dal piatto. Mi strinsi nelle spalle e continuai a mangiare senza rispondere, scambiando una veloce occhiata con Jin e vedendolo annuire. Nel frattempo Taehyung, che era seduto vicino a me, strinse la presa sulla mia coscia dove aveva appoggiato poco prima la mano; appena me ne accorsi lo guardai e lui si scusò prontamente, togliendo la mano e facendola riposare sul suo addome.

Salutai i ragazzi ringraziandoli dell'aiuto che mi stavano dando, ero davvero fortunata non solo ad averli incontrati, ma anche a poterli chiamare amici.

<< Stai attenta >> la raccomandazione di Jungkook mi fece sorridere e gli scompigliai i capelli, facendogli alzare gli occhi. Mi sorrise a sua volta e mi lasciò andare.

Li salutai per l'ultima volta ed uscii insieme a Jimin.

Il tragitto fu silenzioso, la piccola conversazione avuta appena il giorno prima con lui mi aveva irritata. Ma avevo anche bisogno di risposte. Ero stanca di rimanere in questo limbo fatto di troppe domande.

<< Allora- >> iniziai cercando di interrompere il silenzio che si era creato <<posso chiederti perché ieri hai reagito così?>> mi girai e fissai il suo profilo. La mascella serrata delineava il suo viso, gli occhi scuri erano fissi sulla strada e le mani rilassate sul volante.

Non rispose alla mia domanda e non insistii ulteriormente. Fissai il paesaggio fuori dal finestrino e mi sistemai sul sedile del passeggero.
Arrivammo proprio davanti casa dei signori Choi e mi assicurai che l'indirizzo fosse quello giusto.

<< Scendi >> il tono freddo di Jimin mi fece rabbrividire e lo seguii fuori dall'auto. Chiusi la portiera alle mie spalle, e quando mi voltai lo vidi appoggiato al veicolo, il suo sguardo serio nel mio. Sembrava quasi privo di emozioni.

<< Che c'è? >> chiese alzando un sopracciglio e dovetti trattenermi dal roteare gli occhi al cielo.

<< Non mi accompagni alla porta? >> non volevo suonare speranzosa, ma il nodo che sentivo in gola non mi aiutò. Perchè era così distante? Perchè non poteva abbracciarmi e rassicurarmi com'era solito fare? Si staccò dalla macchina e mi seguì fino all'ingresso. Una volta arrivati mi girai verso di lui e scontrai i miei occhi nei suoi.

RUN I - BTS (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora