Capitolo 20

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L'orologio sul mio comodino segnava le undici di sera e nonostante la giornata piena e la stanchezza addosso non riuscii ad addormentarmi.

Ripensai al vestito scelto quel pomeriggio insieme a mio padre. Nero, lungo con le spalline fine, elegante e di classe. Proprio come voleva lui. Ero alquanto soddisfatta in realtà. Voleva che scegliessi qualcosa di adatto ma che comunque non mi avrebbe fatto sentire a disagio.

Mi alzai decisa ed entrai in bagno. Forse una bella doccia calda mi avrebbe fatto rilassare abbastanza. Chiusi la porta di vetro dietro di me e mi misi subito sotto il getto bollente, respirando il vapore che si era formato intorno a me. La mia pelle diventò subito rossa per il troppo calore, ma non mi importava. Mi lasciai scivolare a terra raccolsi le ginocchia al petto facendomi piccola, quasi invisibile nell'angolo della doccia, come per scappare da tutto e tutti.

Mio padre era molto agitato per l'evento di sabato e sapere che mi avrebbe portato lì con lo scopo di farmi conoscere gente a lui fedele nel caso in cui avessi avuto bisogno non mi faceva stare tranquilla. Era solo un preludio alla catastrofe che sarebbe avvenuta. Lui sapeva che non ero al sicuro, e voleva tutelarmi.

Appena uscii l'aria fredda mi investì e rabbrividii. Avvolsi attorno al mio corpo l'accappatoio e presi un asciugamano più piccolo per tamponare i capelli. Mi sentii già meglio dopo la doccia e uscii dal bagno per buttarmi a letto.

<< Ciao Hana >>

Quasi urlai appena vidi la figura di Jimin distesa sul mio letto, le gambe a penzoloni. Rimasi incredula. Cosa ci faceva in camera mia? E sopratutto come era entrato in casa mia?

<< Che fai? Rimani lì a fissarmi o vieni qui? >> chiese innocente e io lo fissai per qualche secondo per poi scoppiare.

<< Si può sapere che ci fai qui? >> cercai di non urlare per non farmi sentire e gli lanciai l'asciugamano in faccia facendolo ridere.

<< Anch'io sono contento di vederti>> ridacchiò appena e questo mi fece infuriare ancora di più. Ripresi possesso del mio asciugamano che era nelle sue mani e glielo rilanciai addosso. La sua risata si fece più sonora e gli tappai la bocca con una mano, intimandolo di stare zitto.

Scossi la testa. Cosa dovevo fare con lui?

<< Dovresti asciugarti o prenderai il raffreddore >> sollevai lo sguardo sulla sua figura e lo vidi improvvisamente in piedi di fronte a me, intento a guardare i miei capelli bagnati.

<<Si asciugano da soli >> dissi una volta ritrovata la voce. Solo la sua presenza mi faceva dimenticare come si respirava.

<<Non ti senti in imbarazzo così? >> la sua domanda mi fece notare che addosso avevo un semplice accappatoio.

<< No >> risposi sicura e lui fissò il mio corpo mordendosi il labbro inferiore.

<< Prima ho parlato con Taehyung >> il suo tono improvvisamente serio mi bloccò, riportando i suoi occhi nei miei.
Sussultai appena realizzai quello che aveva detto e inconsciamente indietreggiai, scostandomi dal calore che il suo corpo emanava.

<< So cosa ti ha fatto >> continuò senza scomporsi di un millimetro.

Arrossii appena al pensiero di quel momento intimo che avevo passato con Taehyung. Non riuscii asostenere lo sguardo di Jimin. Abbassai la testa e fissai il pavimento, sentendomi in colpa per qualcosa a cui non seppi dare un nome, mentre trovai un certo interesse nelle mie mani.

<<Non abbassare lo sguardo, voglio che mi guardi >> sentii una punta di rabbia, gelosia nella sua voce e non ebbi il coraggio di guardarlo.

RUN I - BTS (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora