Capitolo 21

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<E quindi vai a una festa senza di me? Bene mi sono offeso>

Sorrisi al messaggio di Jungkook.

<Idiota è una festa formale, di certo non inviterei uno come te>

<Punto primo: a me idiota non lo dici.
Punto secondo: potevi dirmelo anche prima, idiota>

<Non chiamarmi idiota>

<Ah, Non so più cosa fare con te>

<Ora devo andare, smettila di rompere e non scrivermi più>

Chiusi la conversazione con un sorriso stampato in faccia. Quel diavoletto trovava ogni volta una scusa per infastidirmi.

<< Tutto bene Hana? >> mi chiese mio padre guardandomi di profilo e portai la mia attenzione su di lui.

<< Sì, certo >> risposi ancora sorridendo e sistemai la gonna del lungo vestito nera, speravo non si sgualcisse troppo.

Ci stavamo dirigendo verso la zona più esclusiva di Incheon e si potevano già intravedere persone eleganti uscire dai ristoranti ed entrare in macchine altrettanto costose. Il luogo in cui stavamo andando era uno dei più grandi grattacieli della città. Le lunghe vetrate riflettevano le luci notturne della città e facevano sembrare il luogo ancora più magico.

<< Ci saranno molte persone. Tu parla solo con chi ti presento o con chi si presenta a te, non prendere l'iniziativa, capito? >> il tono di voce di mio padre era serio, non ammetteva repliche. Sapevo che dovevo seguire completamente le sue direttive.

<< Hana, io entrerò per primo, appena ti mando un messaggio entrerai anche tu >> si sistemò la cravatta un'ultima volta e uscì dal veicolo dopo che Pier gli ebbe aperto la portella.

<< Ti prometto che andrà tutto bene>> mi lanciò l'ultimo sguardo e indugiò un attimo prima di andarsene.

<< Sei uguale a tua madre >> la portella si chiuse alle sue spalle e con quello si diresse verso l'entrata dell'edificio dove un signore apparentemente più giovane lo stava aspettando.

Guardai il mio riflesso sul finestrino dell'auto; i miei occhi più accentuati dalla fina linea di eyeliner nero, gli zigomi rosei e le labbra colorate da un velo di rossetto neutro. Per un momento mi sembrò di rivedere mia madre nei miei lineamenti e sorrisi al suo ricordo.

Il nervosismo iniziò a farsi strada nella mia testa. Sapevo che qualcuno mi avrebbe aspettato per accompagnarmi ma, ironia della sorte forse, mi sarei sentita più sicura ad entrare con mio padre. Sapevo che mi avrebbe protetta in caso di necessità. L'ultima cosa che volevo era essere al centro dell'attenzione, ed essere la figlia del capo non era d'aiuto
Riaccesi il telefono, trovandomi la chat di Jungkook intasata.

<Sei tu che mi hai scritto per prima>
<Poi sono io l'idiota>

<Ora mi ignori?>

<Non dirmi che ti sei offesa veramente perché mi incazzo>

<Che palle che sei>

RUN I - BTS (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora