Capitolo 31

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Hana POV

<< Lo sai che puoi rimanere quanto vuoi vero? >> mi chiese Jin e io annuii non incontrando il suo sguardo. Al momento stare assieme a loro mi sembrava sicuro, anche se non sapevo quanto potevo fidarmi di Jimin. Sapevo che si era tirato fuori da tutta la questione ma niente mi diceva che suo zio mi avrebbe lasciato stare, soprattutto dopo quello che era successo a Shinhye.

<< Lo so, ma mi dispiace. Insomma stava andando tutto bene Jin, ero davvero felice. E adesso questo >> mi strofinai forte gli occhi, quasi sperando di poter cancellare tutte quelle sensazioni che stavo provando.

Il maggiore non aggiunse niente, e si avvicinò a me facendomi appoggiare il viso sulla sua spalla. Rimanemmo in silenzio per qualche minuto e cercai il più possibile di liberare la mente. Proprio davanti a me Jimin e Jungkook osservavano la scena in silenzio, non avendo il coraggio di parlare. Jin era il primo che avevo contattato e mi aveva suggerito di andare subito all'appartamento di Namjoon, dove potevo stare al sicuro. Jimin non aveva ancora commentato l'accaduto, ma potevo vedere la rabbia nei suoi occhi; in un certo senso questo mi confortava. Jungkook mi era stato accanto dal momento in cui ero arrivata, senza lasciarmi un secondo. Non potevo desiderare amico migliore.

Jin si staccò da me non appena il campanello suonò e lo osservai avvicinarsi alla porta. Appena incrociai lo sguardo con Taehyung mi alzai di scatto e lo abbracciai stringendolo a me. Respirai il suo profumo delicato e mi sciolsi fra le sue braccia, sentendomi subito a casa.

<< Stai bene? >> le sue mani si appoggiarono delicatamente sulle mie guance e annuii guardandolo negli occhi. I suoi dolci occhi.

<< Bene ora stai qui con me, non voglio ti accada nulla >> concluse dandomi lasciandomi un bacio sulla fronte e mi abbandonai al suo tocco, finchè non si scansò da me e mi sorrise.

<< Se voi piccioncini avete finito, possiamo mangiare che dite? >> chiese Jin interrompendoci e io annuii, non lasciando però la presa dal braccio di Taehyung.

Ero così sollevata fosse lì con me, non mi sarebbe accaduto niente accanto a lui. Presi lo zaino e andai nella camera degli ospiti, sistemando le poche cose che mi ero portata, per poi buttarmi sul letto. Fissai il soffitto per qualche secondo, liberando la mente da quello che era successo poche ore prima ma venni interrotta dalla suoneria del mio cellulare. Mi girai su un fianco e raggiunsi il comodino accanto al letto, accettando la chiamata non appena lessi il nome di mio padre.

<< Novità? >> chiesi non appena risposi, già sapevo che se mi stava chiamando non era per chiedermi come stavo ma per aggiornarmi. Gli avevo detto di informarmi subito non appena avesse saputo qualcosa. Ero troppo in pensiero per Shinhye, non avrei sopportato l'attesa del sapere se stesse bene o meno. Non appena risposi alla chiamata Taehyung entrò in camera e si distese accanto a me, lasciandomi appoggiare il viso sul suo petto.

<< Prima di tutto non agitarti >> sentii il suo tono calmo forzato e quasi mi sedetti dall'agitazione se Taehyung prontamente non mi avesse stretto a sé. Sapevo che poteva sentire le parole di mio padre dal telefono e incrociai brevemente il suo sguardo attento, prima di fare un respiro profondo.

<< Che succede? >> cercai di mascherare il mio tono preoccupato, concentrandomi sulla mano di Taehyung impegnata ad accarezzarmi i capelli.

<< Abbiamo trovato Shinhye, ora stiamo andando a prenderla. Ti prometto che appena torneremo ti chiamerò >> il brusio di sottofondo mi fece capire che al momento non era solo. Si stava preparando ad andare a prenderla, proprio come mi aveva detto.

<< È viva vero? >> sussurrai quelle poche parole, cercando di mandare giù l'enorme groppo in gola che mi bloccava dal respirare. Mio padre sospirò brevemente prima di rispondermi.

<< Sì, ti chiamo appena so qualcosa, promesso >> concluse la chiamata e io buttai il telefono da qualche parte, avvicinandomi di più al corpo caldo di Taehyung. Mi sentii stringere a lui e lo ringraziai mentalmente per essermi lì accanto.

<< Sicura di star bene? >> alzai lo sguardo nel suo appena finì di pronunciare quelle parole. Sorrisi al tono dolce che aveva usato ma subito mi incupii. Io potevo anche stare bene, ma Shinhye?

<< Sono solo molto preoccupata, e mi sento terribilmente in colpa >> confessai triste e lui avvicinò una mano sulla mia guancia, il suo tocco caldo mi fece sciogliere. Avrei volentieri pianto in quel momento, per cercare di buttare fuori tutta la tensione che stavo provando in quel momento, ma non volevo farmi vedere troppo debole da lui. Non volevo immischiarlo, questa questione interessava me e avrei fatto di tutto per proteggerlo.

Jimin POV

Non riuscii a sostenere lo sguardo triste di Hana. Sapevo che mio zio Jinyoung fosse la causa di tutto questo. Le avevo chiesto di lasciarla in pace e sembrava che le cose stessero andando per il verso giusto, ma questo colpo basso non me lo sarei aspettato. Forse perchè non ero come lui, e non capivo fino a dove si sarebbe potuto spingere. Shinhye era diventata molto importante per Hana, potevo leggerglielo in faccia.

A cena aveva scambiato solo qualche parola con i ragazzi e a malapena alzato lo sguardo dal piatto. Mi distruggeva vederla così e sapevo di non poter fare niente. Se mio zio avesse provato a toccarla sarei intervenuto ma così non potevo, e lui sapeva. Se solo mi fossi immischiato lui non avrebbe esitato nel farmela pagare e non me lo potevo permettere. Sapevo per certo che non le avrebbe fatto del male, questo era solo un gioco per lui; aveva lanciato un avvertimento a Joongki, una minaccia. Non avrebbe risparmiato nessuno se non avesse ottenuto quello che voleva, ovvero la testa del padre di Hana. Non si può fermare la vendetta di qualcuno, e di certo non quella di mio zio. Joongki stava giocando col fuoco e non se ne stava accorgendo. Speravo solo che Hana non si sarebbe scottata.

RUN I - BTS (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora