Capitolo 40

1.5K 106 3
                                    

Era ormai passato qualche giorno e io mi trovavo ancora in ospedale, la mia salute mentale di certo non aiutava la mia guarigione. Continuavo a rifiutare il cibo che gli infermieri mi portavano e Miyoung cercava sempre di farmi mangiare qualche boccone, senza successo. Ero costretta a continue flebo per poter avere un po' di energie. Dormire mi era praticamente impossibile: ogni volta che chiudevo gli occhi riuscivo a vedere il viso privo di vita di Taehyung e finivo con il crollare esausta, svegliandomi poi di soprassalto nel cuore della notte per l'orribile sensazione della felpa intrisa del suo sangue sotto le mie mani.

Sapevo che l'unico modo per riuscire ad uscire da quella situazione fosse il cercare di rialzarmi da sola, ma non avevo più forze. Non riuscivo a sforzarmi, era più forte di me.

Dopo una settimana ero riuscita ad alzarmi dal letto con meno fatica, e avevo raggiunto con l'aiuto di un'infermiera la stanza in cui si trovava Taehyung. Vederlo disteso su quel letto con tutti quei tubi era stato davvero difficile, ma almeno potevo stringergli la mano e parlargli ogni giorno. Era ancora fredda, ma quel bip sullo schermo che segnava il battito del suo cuore, era quasi rassicurante.

I ragazzi venivano a farmi visita ogni volta che potevano, Jungkook più di tutti.

Mi portava dei videogiochi, libri o dvd da guardare assieme e si distendeva sempre accanto a me. Jin e Namjoon venivano assieme, l'ultima volta li avevo visti per mano ma non avevo voluto commentare, mi ero solo limitata a fare l'occhiolino a Jin facendolo sorridere.
Hoseok e Miyoung mi raccontavano un sacco di cose, ma la maggior parte delle volte litigano facendomi ridere. Yoongi invece mi visitava la sera, naturalmente quando l'orario di visite è finito. A quanto pare se la faceva con l'infermiera del piano e riusciva sempre a sgattaiolare dentro per farmi compagnia dopo cena, anche se sapeva che non mangiavo quasi niente.
Jimin non si faceva vedere da un bel po', ma cercavo di non pensarci molto. Anche per lui era stato molto difficile e non osavo immaginare come si sentisse ad aver ucciso suo zio. Avrei voluto essere forte, la più forte di tutti. Avrei voluto abbracciarli e scacciare via la tristezza da tutti loro. Erano sempre sorridenti ogni qualvolta entravano nella mia stanza, e mi sentivo amata sapendo che si sforzavano solo per farmi stare meglio.

Ritornai in camera dopo essere stata da Taehyung per l'ennesima volta quel giorno e mi distesi sul letto infilandomi sotto le coperte. Quel bianco attorno a me mi rendeva malinconica, quindi Miyoung mi aveva procurato una coperta verde, giusto per dare un po' di colore. I tulipani rosa nel vaso sul comodino avevano un buon profumo, e ripensai a quando Jin e Namjoon si erano presentati con quel mazzo colorato. Mi ricordo che mi aveva messo allegria per qualche strano motivo e mi ero sentita bene.

Afferai il libro che Jungkook mi aveva portato il giorno prima. La trama era davvero interessante e riuscivo a far passare velocemente il tempo ogni volta che lo aprivo. Erano ormai le undici di sera e il vassoio con la cena era ancora appoggiato sul carrellino, intatto.
Iniziai a leggere qualche riga e proprio quando stavo per immergermi completamente, qualcuno bussò alla porta. Alzai lo sguardo e dissi "avanti" pensando di vedere il faccino di Yoongi ma con mia sorpresa vidi entrare uno a uno tutti i ragazzi, compresa Miyoung.

<< Indovina chi ti ha portato la cena? >> sorrisi non appena sentii la voce gioiosa di Hoseok e subito venne zittito da Namjoon, sgridandolo per aver urlato nonostante l'orario. Subito iniziarono a discutere tra di loro su come sistemare i piatti e il cibo che avevano portato e io sistemai le coperte sul mio letto, incrociando le gambe e lasciandogli tutto lo spazio che serviva.

Sorrisi vedendo la scena, mi erano mancati veramente tanto. Non avrei davvero saputo come fare se non ci fossero stati loro. Erano diventati la mia famiglia.
Mentre tutti erano indaffarati a preparare, notai Jimin un po' in disparte ancora vicino alla porta. Appena incrociammo lo sguardo, mi salutò quasi imbarazzato facendo un cenno con la testa e io ricambiai. Ero felice di vederlo e non mi accorsi nemmeno del sorriso che si fece strada sul mio volto, che lo sorprese. E lo vidi ricambiare, ricambiò con uno di quei suoi sorrisi che dio mio, a momenti rimasi senza fiato.

RUN I - BTS (Completata)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora