17. Fire and flames

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Scott's point of view

«Derek, sbrigati!» urlai, inciampando quasi sul marciapiede. «Non c'è tempo!»

Se non fosse stato un lupo mannaro non mi avrebbe di certo sentito. Lui e Isaac erano così indietro rispetto a noi che non riuscivo nemmeno a vederli. Ma, grazie a Dio, lo era eccome, un licantropo.

«Vorrei vedere te, a trascinare un peso morto come Lahey» borbottò sommessamente, condendo la frase con qualche insulto qua e là. Non risposi e continuai a camminare, arrivando finalmente alla porta della casa da cui eravamo stati cacciati malamente.

Bussai con forza, sentendo Kira genere appena per il dolore al polpaccio destro, dove era stata colpita poco dopo Isaac.

Stavo per battere ancora sul legno scuro di fronte a noi, quando una chioma bionda comparve a un metro scarso dai nostri visi.
«Voi?!»

Ignorai il tono scocciato della sua voce e la sorpassai senza troppe cerimonie, dirigendomi verso la prima sedia che riuscii a trovare. Kira ci si buttò praticamente sopra, respirando affannosamente.

Mi inginocchiai allora davanti a lei e guardai la sua gamba. Sulle sue scarpe bianche c'erano macchie di sangue scuro e lungo tutta la caviglia continuava a scorrere incessantemente il liquido rosso.

«È tanto brutta?» chiese, stringendo i denti e chiudendo gli occhi. Sollevai lo sguardo verso il suo viso. «No» mentii. Lanciai un'altra occhiata alla gamba e potrei giurare di aver visto buona parte del suo perone. «Un graffietto.»
Annuì ancora una volta. Non ebbe il coraggio di guardare lei stessa.

Mi misi quindi in piedi e mi diressi verso la ragazza che, a qualche passo da noi, mi fissava immobile. «Ti dispiacerebbe spiegarmi?»
Mi affacciai dalla porta e intravidi gli altri in lontananza. «Avete bisogno di aiuto?» urlai. Subito dopo sentii un no in risposta.

Riportai la mia attenzione su Lara. «C'è stato un imprevisto» minimizzai, abbassando la voce.
Lei sollevò le sopracciglia e guardò Kira, ancora sofferente. «Un imprevisto notevole.»

Seguii il suo sguardo e, immediatamente, mi rabbuiai. «Lei non è quella messa peggio» dichiarai, conciso.

Lara si voltò di nuovo verso di me e, con la sua solita gentilezza, disse: «E come pensi possa aiutarvi?»
«Sono certo che riuscirai a fare qualcosa» replicai. Corsi poi nuovamente in strada, dove Derek stava quasi per cadere sotto al peso di Isaac. Lo sollevai e aiutai a sorreggerlo.

«Ti avevo detto che non avevo bisogno di aiuto» mi riprese Derek. «Dovresti stare con Kira.»
«Avete bisogno di aiuto invece» borbottai, muovendo qualche passo in avanti, «E poi non posso fare molto per Kira.»
«È tanto grave?»
«Sicuramente non quanto Isaac» sussurrai, preoccupato.

Guardai poi Lara, ancora immobile sulla soglia di casa.
«Ti dispiacerebbe aiutarci?» chiesi, sarcasticamente.

Mi fissò perplessa per qualche istante interminabile, senza muoversi di un millimetro. Poi Isaac biascicò qualcosa di incomprensibile, singhiozzando a causa del dolore.
Alla vista del sangue sui vestiti del riccio Lara sbiancò e strabuzzò gli occhi, spalancando appena la bocca.

«Va tutto bene, Isaac» lo rassicurò Kira, con la voce rotta dal dolore e gli occhi lucidi.

Lara corse quindi verso di noi, lasciando la porta aperta alla sue spalle. Afferrò Isaac per le gambe — stando attenta alla ferita dietro al ginocchio - e procedette a tutta velocità verso casa sua, senza fiatare.

Haunted | Teen Wolf - StydiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora