❝My thoughts were destroying me.
I tried not to think.
But the silence,
oh god the silence,
that was a killer too.❞
Uno. Un cuore che batte sempre più forte.
Due. Passi incerti sulla moquette.
Tre. Dita che picchiettano su un mobile.
Quattro. Un...
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— How can you win this game, if you don't know you're playing?
Tutti quanti ormai lo sapevano. Non avevano più dubbi; ma, nonostante tutto, non riuscivano ad accettarlo. Avevano una notevole forza di volontà, è innegabile.
Si aggrappavano disperati alle poche speranze che avevano con le unghie e con i denti, convinti che se le avessero lasciate andare anche per un solo istante sarebbero scomparse per sempre; inghiottite in un vuoto buio e profondo, sfumate in una nebbia pesante e fredda. In cuor loro — forse meno in profondità di quanto gli piacesse ammettere —, però, sapevano che non c'era più nulla da fare. Ma i buoni non si arrendono mai, no? È una loro caratteristica, quella di continuare sempre a lottare. Anche a costo di essere troppo ingenui per sopravvivere. Che eroi sarebbero, altrimenti?
Era difficile per tutti e non lo nascondevano. Sono stati davvero coraggiosi a non mimetizzare il dolore, a non fingersi forti come sempre. Perché, si sa, quando sembra che tu abbia perso tutto, c'è ancora qualcosa che può esserti portato via. Qualcuno, in questo caso, che può esserti rubato da sotto il naso, mentre cerchi disperatamente di ritornare alla normalità. Ma c'era davvero una normalità a cui tornare, ormai?
Non avrei mai voluto spargere tutto quel sangue, ma mi hanno costretto. È stato come se la gazzella si fosse avvicinata volontariamente al leone affamato, non ho saputo resistere. Se fossero stati più furbi, avrebbero fatto in modo che i nostri obiettivi, i nostri interessi e i nostri desideri più profondi non coincidessero. Se fossero stati più furbi, sarebbero stati alla larga da me, come si tiene alla larga una bestia feroce. Se fossero stati più furbi, avrebbero capito che io e io soltanto potevo vincere quella gara; quella guerra. E in guerra qualcuno si fa sempre male.
Sapevano tutti che il vecchio Stiles se n'era andato. Forse per sempre, forse no. Ma di speranza, per alcuni, non ce n'era più; non ne era rimasta neanche una briciola.
E fu proprio lei, come previsto, a farsi male. La ragazza che nel giro di qualche giorno aveva perso tutto: la sua migliore amica, il ragazzo che amava, se stessa. Pensava che peggio di così non potesse andare.
Si sbagliava di grosso, e io mi sono premurato di dimostrarglielo.
