Inazuma Eleven (Various × Reader) [ita]

Masaki Kariya (Aitor)

Scrivere la one shot su Hurley mi sta facendo venire troppa voglia di mare...
Intanto godetevi questa. U.U
Masaki... IO.LO.ADORO.
~Erises~

Conosci Masaki già da molti anni.
L'hai visto fare scherzi ad ogni persona che conosceva, ma continuando in quel modo era rimasto solo, con l'unica compagnia di un pallone da calcio.

Gli altri bambini non volevano più giocare con lui, non volevano più subire i suoi scherzetti di cattivo gusto.

Cadere in una pozzanghera fangosa per un suo sgambetto, sbucciarsi il ginocchio perché ti spingeva per gioco, le bottiglie contenenti bibite gassate che schizzavano appena aperte in faccia al proprietario.

Questi scherzi e molti altri che aveva la brillante fantasia di attuare.

In quei momenti in cui i bambini lasciavano Masaki da solo, tu eri l'unica ad avvicinarti e restargli accanto.
Provavi una certa simpatia in quel che faceva, perché eri sicura che non aveva cattive intenzioni. Stava solo provando a divertirsi a modo suo.

Ora avete entrambi tredici anni e andate in scuola medie diverse.

La signorina Hitomiko si prende ancora cura di voi, insieme al fratello Hiroto e all'amico Ryuuji.

Ancora orfani e senza una famiglia che vi adottasse, vivete all'Ohisama En e in questo momento stai aspettando impaziente il ritorno di Masaki da scuola coricata a peso morto sul divano del salotto.

(Ohisama En: Sole
dell'infanzia)

Dei bambini si avvicinano a te con una palla da calcio tra le mani e un grandissimo sorriso felice in volto.

«[Tuo nome] -chan! Ci insegni a giocare a calcio?» ti chiede un maschietto dagli occhi rosso fuoco, ardenti quanto la sua voglia di imparare quello sport.

«Sì, ti prego!» continua con la supplica una bambina dai codini adorabili a forma di coniglietto.

Con tutta quella tenerezza che ti hanno appena fatto, annuisci dirigendoti in giardino con loro e cerchi di far fare loro un bel goal su una porta improvvisata.

L'hai disegnata col gesso sulla parete esterna dell'orfanotrofio, poi l'avresti ripulita.

«Bene, Shin» Ti avvicini al bambino di fronte al pallone. «Devi cercare di fare goal in quel rettangolo sul muro, fai finta sia una porta!»

Lui annuisce e fissa il rettangolo.
Poi facendo una rincorsa carica tutta la potenza che ha in corpo e tira contro il muro.

La palla sta girando vorticosamente e sembra uscire fuori dalla "porta", quando invece colpisce l'angolo interno più in alto.

Rimani stupita.

«Sei stato grande Shin!» Batti un cinque col piccoletto.

Shin con aria saccente dice: «Lo so, l'ho fatto apposta a mandarla lì!»

Ridi per quel suo comportamento.
Questa è la terza volta che colpisce un pallone, quindi non è davvero così bravo come sta cercando di far credere.

«Ora io!»

La bambina di prima tira il pallone e fa un goal perfettamente al centro della porta.

«Okay, quello era spettacolare. Bravissima!»

Lei invece era la prima volta che tirava il pallone, perché prima lo considerava qualcosa da maschi. Poi ha cambiato idea vedendo che ci si divertiva grazie ad altre bambine.