Quel giorno, Hermione Jean Granger era la ragazza più confusa della Terra.
Non riusciva più a stare attenta in classe, continuava a scarabocchiare sul suo quadernino non più ordinato come una volta e nella sua mente era ancora impressa l'immagine di due pozzi neri appartenenti al caro professor Piton.
Hermione saltò il pranzo e l'ora di Erbologia, dicendo alla professoressa di non sentirsi tanto bene.
Harry e Ron erano ancora più confusi di prima dato che Hermione non avrebbe mai saltato una lezione neanche sotto tortura; ma erano decisi ad approfondire la questione e ad aiutare la loro migliore amica.Mentre tutti uscivano dalle loro aule, Hermione si era ritirata nella sua stanza decisa a levarsi quella strana ma piacevole immagine dalla testa e ritornare a studiare come aveva sempre fatto, ma proprio non ci riusciva.
Voleva distrarsi in qualche modo, ma in quel momento lo studio non era lo svago adatto.
Decise di andare da Harry e Ron, sperando che almeno loro potessero aiutarla.
Aveva appena attraversato la Sala Grande quando li vide. Gli unici ragazzi che avevano accompagnato i dolci anni della sua adolescenza.
Con loro Hermione aveva affrontato e attraversato ogni periodo, da quelli felici a quelli tristi. Loro c'erano sempre stati per lei. Non l'avevano mai fatta soffrire. Mai.
Hermione corse verso di loro e senza preavviso li abbracciò, facendoli rimanere di stucco.
Era passato parecchio tempo dal loro ultimo abbraccio.
Senza motivo, tutti e tre scoppiarono in una profonda risata, felici di stare finalmente insieme.
Uscirono dalla Sala Grande ritornando alla loro Sala Comune; ignari di due occhi scuri che li fissavano attentamente.Harry, Ron ed Hermione passarono il pomeriggio scherzando tra di loro giocando a scacchi, tentando senza alcun successo di battere Ron.
-Hermione, sei brillante in ogni cosa che fai, ma gli scacchi non sono proprio il tuo forte!- Continuava a prenderla in giro Ron.
-Harry, è inutile che ridi perchè anche tu sei una frana!-
Scoppiarono tutti e tre a ridere per l'ennesima volta in quel pomeriggio. Finalmente ritornava a stare bene.Il tempo volò e ben presto i tre ragazzi si ritrovarono ad attraversare il corridoio che portava alla Sala Grande.
Quella sera Hermione mangiò tantissimo per riacquisire quello che non aveva ingerito a pranzo, continuando a chiacchierare con i due ragazzi La cena finì e a malincuore Harry e Ron dovettero salutare Hermione, che stava per avviarsi verso i sotterranei.
-Ti aspettiamo svegli! Se qualcosa dovesse andare storto con quel pipistrello, non esitare a chiamarci!-
Hermione regalò loro un ampio sorriso prima di sparire nei tetri e bui alloggi del professore.
Erano le venti in punto e la ragazza si trovava davanti la porta del suo ufficio.
Hermione non voleva vederlo nè subire altre umiliazioni. Per quel giorno erano abbastanza.
Stava per bussare alla porta, quando una voce la precedette.
-Buonasera signorina Granger. Mi sorprende la sua puntualità.-
Quella voce.
La sua voce.
La riconoscerebbe tra mille.
Si voltò di scatto, trovando il professore senza il suo pesante mantello e con una maglietta nera che metteva in risalto le sue possenti braccia.
È molto più carino così, pensò Hermione, senza sapere che il professore stava ingiustamente ascoltando i suoi pensieri.
Intanto Piton aprì la porta del suo studio sedendosi sulla propria poltrona in pelle nera.
-Allora Granger, ha intenzione di restare fuori la porta tutta la sera?-
Hermione, rossa dall'imbarazzo, andò a sedersi di fronte a lui.
Il professore la scrutava attentamente e sembrava che stesse scegliendo la tortura che più avrebbe umiliato la Granger.
-Bene, Granger, inizierai pulendo tutto il mio ufficio senza magia, mentre io starò seduto qui ad osservarti.- Disse Piton con un ghigno malefico.
Oh no, pensò Hermione mentre davanti a lei iniziarono ad apparire degli stracci e qualche secchio.
Il professore, molto divertito dalla faccia spaesata di Hermione, si mise comodo sulla sua poltrona ad osservare la sua più brillante studentessa alle prese con le pulizie.A.N/
Oggi ho scritto molto, quindi penso che continuerò domani. Stellinate e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti.
Saluti.
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-Sarai sempre mia, Herm.-
FanfictionCosa succederebbe se la più brillante studentessa di Hogwarts, di soli sedici anni, iniziasse a provare dei sentimenti verso il suo cinico, gelido e lunatico professore di pozioni?