Act.8

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La mattina seguente Hermione si svegliò con un ampio sorriso, già pronta ad esibire la suo nuova penna d'oca al professore di Pozioni.
Con un rapido colpo di bacchetta fece apparire sul suo corpo l'impeccabile divisa, per poi darsi una sistemata ai capelli legandoli in una treccia facendosi aiutare da Ginny.
Inoltre, sempre con l'aiuto di quest'ultima, applicò sulle sopracciglia del mascara nero che metteva in risalto i suoi innocenti occhi color miele, per poi applicare del lucida labbra rosa sulle sue morbide labbra.
Una spruzzatina di profumo ed Hermione era pronta!
Quella mattina era davvero molto carina.
Infatti, quando scese in Sala Grande assieme a Ginny per fare colazione, attirò lo sguardo di molti serpeverde e corvonero.
Attirò anche lo sguardo del professore di Pozioni, che la seguì con gli occhi fin quando Hermione non si sedette al tavolo della sua casata, posizionandosi tra Harry e Ron.
Fecero colazione molto rapidamente, giusto il tempo di gustarsi qualche fetta di bacon e del succo di zucca.
Si diressero verso l'aula del professore di storia della magia, che si trovava nella Torre Sud, precisamente al terzo corridoio a sinistra.
Appena i tre entrarono, si presentò loro una classe quasi completamente addormentata e disinteressata alle parole del vecchio fantasma Ruf.

Finalmente dopo due ore di quella noiosissima materia che solo Hermione reputava interessante, uscirono dalla calda aula e si diressero verso i bui sotterranei, ancora non pronti mentalmente per quell'ora e mezza con Piton.
Per la primissima volta in assoluto furono i primi ad entrare e si ritrovarono loro ad aspettare il quasi sempre puntuale professor Piton.
Hermione si sedette (sempre per la prima volta) di fianco a Ron che non le aveva mai staccato gli occhi di dosso da quando era scesa in Sala Grande.
Col passare dei minuti l'aula iniziò a prendere forma cominciando a riempirsi lentamente.
Il leggero brusio che in quei pochi minuti si creò, si placò rapidamente alla vista di quel mantello nero strusciare a terra.
Il professor Piton si fermò alla cattedra, studiando per cinque minuti buoni l'intera classe, indugiando verso il banco di Ron ed Hermione.
Neanche un minimo saluto che subito iniziò a spiegare quella pozione che tutti trovavano difficile, ovviamente tutti tranne la Granger.
-Aprite a pagina 394 e preparate gli ingredienti che vi indica il libro.- disse con il suo solito tono gelido.
-Weasley, hai intenzione di continuare a fissare insistentemente la tua compagna di banco o di aprire quel dannato libro e cercare di riuscire a svolgere per almeno una volta quelle semplici pozioni che anche alunni di primo riuscirebbero a fare?- disse a denti stretti, con una punta di nervosismo nella voce.
Ron, Hermione ed Harry rimasero stupefatti.
Piton non si era mai rivolto con parole così tanto dure nemmeno a Neville Longbottom, colui che non sapeva neanche disarmare il nemico durante un duello.
Durante la lezione, ogni scusa era buona per umiliare Ronald che sembrava mescolare ingredienti a caso.
Ad Hermione (o almeno come lei pensava) non aveva rivolto neanche mezzo sguardo e la cosa la rattristava molto.
Non era mai successo in cinque ammi di lezione; almeno un insulto da parte sua doveva pur esserci.
Ma il professore continuava a punzecchiare Ronald, incurante di Hermione.

Diamine, stamattina è dannatamente bella con quella treccia, pensò il professor Piton, continuando a fulminare con lo sguardo Ronald.
Quel dannato Weasley, se continua a guardarla con quegli occhietti sognanti gli lancio un Avada Kedavra. Pensò, continuando a girare attorno al suo banco incutendogli un gran terrore.
Scommetto che non cerca altro che mettere mani su quel piccolo corpicino innocente; che tantonlo faceva impazzire.
-Weasley!- gridò Piton quando vide che fece esplodere letteralmente il calderone bollente.
Hermione subito soccorse il ragazzo, cercando di capire se gli fosse rimasto il segno di qualche scottatura, tastandogli ripetutamente la rossa faccia.
-Granger, per caso sono invisibile? Come si permette a posizionarsi davanti ad un insegnante --offrendogli la completa vista del tuo fondoschiena-- e fare quello che lui avrebbe dovuto fare?- disse con una punta di nervosismo per via delle piccole mani sul corpo di Weasley.
Hermione chinò la testa imbarazzata.
-La aspetto nel mio ufficio alle venti in punto.-
Oh, no. Non di nuovo. Esclamò Hermione dentro di sè, ricordandosi degli avvenimenti precedenti.
-In quanto a te, Weasley- disse guardandolo con sguardo indignato.
-Va' in infermeria.-
Disse voltandosi per poi tormare a spiegare per quei pochi rimasti attenti...

A.N/
Ho cercato di aggiornare il più presto possibile. Spero che sia di vostro gradimento

-Sarai sempre mia, Herm.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora