Act.7

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-Sono solo venuto a controllare gli effetti della mia pozione, Granger.-
Ad Hermione sinceramente non importava il motivo della sua visita, a lei bastava averlo vicino, per ora.
-E per darti questo.- disse Piton, dandole per la prima volta del tu con    voce ancora più glaciale rispetto a tutte le altre volte.
Hermione afferrò il pacchetto dalle mani del professore, ancora incredula di vederlo proprio davanti a lei.
Piton fece per voltarsi ed andarsene, quando Hermione lo richiamò, con ancora la voce tremante.
-Perchè mi ha cacciata in quel  modo pochi giorni fa, professore?-
La faccia di Piton assunse un'aria completamente diversa da come Hermione la vedeva ordinariamente.
Nei suoi occhi era apparso uno strano luccichio che la ragazza non aveva mai visto prima.
Era furioso.
Si girò di scatto poggiando le mani le mani sul morbido materasso del piccolo lettino e stringendo violentemente le soffici lenzuola.
-Granger. Come osi prenderti tutta questa confidenza?- disse continuando a darle del tu, avvicinandosi ancora di più a lei.
La figura del professore sovrastava notevolmente quella di Hermione, che se possibile divenne ancora più piccola di quel che già era.
La ragazza distolse impaurita lo sguardo da quegli occhi neri come la pece che la scrutavano attentamente.
-Stavo semplicemente chiedendo, professore.-
Piton non la degnò nemmeno di un saluto e in pochi attimi scomparve nel nulla.
Hermione si sentì stupida, ancora una volta.
Con la tua stupida linguaccia rovini  sempre tutto, complimenti Hermione!

Era ormai giunta l'ora di cena e Madame Pomfrey lasciò che la ragazza cenasse con tutti gli altri studenti alla Sala Grande.
Hermione era ormai guarita del tutto e il giorno dopo sarebbe ritornata a frequentare le lezioni normalmente.
Tutti in Sala Grande stavano chiacchierando tra loro, tranne Harry e Ron che avevano lo sguardo abbassato sul loro piatto.
Appena la videro entrare, noncuranti di tutti gli sguardi che avevano addosso corsero verso di lei per abbracciarla.
-Siamo stati troppo duri, Herm, ci dispiace.- disse Ron, stringendo la ragazza ancora di più a sè.
-Già. Infondo infondo mi dispiace per quel pipistrello.- esclamò Harry abbassando notevolmente la voce mentre pronunciava il soprannome che ormai i due avevano affibbiato a Piton.
I tre andarono a sedersi al loro tavolo sotto la sguardo attento di due profondi pozzi neri.
I due continuarono a lanciarsi occhiate infuocate per tutta la durata della cena; occhiate che di certo non passarono inosservate agli attenti occhi della McGongall.

La cena era ormai finita e tutti si stavano dirigendo verso la loro Sala Comune, compresi Hermione, Harry e Ron, quando una voce li interruppe facendoli voltare di scatto.
-Granger, spero per lei che abbia svolto tutti i compiti, perchè per vostra fortuna- disse sposatando il suo gelido sguardo su Harry e Ron.
-sono del tutto guarito e domani le lezioni si svolgeranno normalmente; e non saranno accettate giustifiche- disse guardando Hermione.
-Nemmeno se firmate dal preside stesso.- si fermò per osservarli.
-Buon proseguimento serata.- concluse a denti stretti, per poi voltarsi e superarli con la sua solita camminata elegante.

Ormai i ragazzi erano seduti sulle comode poltrone della loro Sala Comune, ancora stupefatti delle parole del professore.
-"Non saranno accettate giustifiche, nemmeno se firmate dal preside stesso"- disse Ron imitando la voce del professore.
-Vecchio bacucco.- continuò Harry facendo ridere Hermione.
-Ragazzi, è meglio andare a dormire dato che sono ormai le ventidue passate.- disse la ragazza ai due.
Dopo dei saluti veloci, Harry e Ron scomparvero dalla visuale di Hermione, che si ritirò pochi minuti dopo nella sua stanza.
-Quanto mi sei mancata...- disse accarezzando la superficie della sua amata scrivania in legno.
Dopo essersi infilata nel suo comodo pigiama rosso, Hermione si ricordò del pacchetto del professor Piton.
Appellò la sua borsetta facendo scivolare il pacchetto fuori di essa.
Hermione provava uno strano formicolio, che la spronava ad aprire quell'elegante pacchetto.
Pochi secondi dopo, Hermione resto ammaliata da quello che le si presentò davanti.
Era una bellissima penna d'oca, dalle piume rosse scarlatte e arancioni, munita anche di inchiostro nero.
Hermione non se lo sarebbe mai aspettata. Non da lui.
Ripose con cura la bellissima penna d'oca nel suo elegante pacchetto, che il giorno dopo sarebbe di sicuro stata usata.

Intanto, nel suo ufficio, il professor Piton stava sfogandosi con una delle sue poche amanti; che di sicuro non avrebbe passato tutta la nottata con lui.

A.N/
Grazie mille a tutti per i commenti positivi, non mi sarei mai aspettata tutto questo "successo", mi fate ritornare il sorriso.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento.

-Sarai sempre mia, Herm.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora