Act.9

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Le restanti ore di lezione per Hermione furono infernali.
Non riusciva a concentrarsi e continuava a torturare con i denti le sue povere labbra non più morbide come prima e continuava fissava il vuoto con uno strano sorriso da ebete.
Continuava a pensare al fatto che quella sera l'avrebbe rivisto; chissà cosa le avrebbe fatto fare.
Il pensiero di ritrovarsi di nuovo da solo con lui, le faceva crescere uno strano formicolio dentro che andava man mano espandendosi per tutto il suo corpo.
Hermione era stranamente felice. Intanto, mentre la professoressa spiegava, Ron era tornato a lezione dato che Madame Pomfrey aveva constatato che il ragazzo non aveva niente.

Finalmente era giunta ora di pranzo ed Hermione non potette  sentirsi più felice dato che non ce la faceva più a restare chiusa in classe ad ascoltare la professoressa di Divinazione, materia che tra l'altro lei odiava.
Si recò in Sala Grande assieme ai due sedendosi al loro tavolo, agli ultimi posti infondo a sinistra.
Hermione sentiva lo sguardo del professore di Pozioni bruciarle la pelle, cosa che la rendeva ancora più felice.
Ogni tanto i due si scambiavano degli sguardi carichi di tensione.
Hermione quel giorno mangiò molto lentamente per gustarsi il suoi occhi profondi.
Dopo aver finito di pranzare e aver ascoltato il discorso di Silente, Hermione uscì per ultima dalla Sala Grande; dirigendosi nella sua camera.
La Granger trascorse metà del pomeriggio studiando.

Erano le 17:30 ed Hermione aveva deciso di prendersi una pausa; stendendosi sulla morbida erba che si protraeva fino alla casa di Hagrid.
Dopo pochi minuti trascorsi in completo silenzio, la ragazza si sentì chiamare.
-Hermione.- disse una voce calma e calda.
La professoressa McGongall.
-Salve professoressa.-
-Come ti senti?-
-Decisamente molto meglio, grazie.-
La professoressa McGongall la scrutò per qualche minuto per poi dirle
-Hermione, è da giorni che voglio parlarti da donna a donna, seguimi.-
Rientrarono al castello, percorsero l'intero corridoio del secondo piano per poi svoltare a destra e ritrovarsi davanti la porta del suo famigerato ufficio.
-Entra pure, cara.-
Hermione si sedette sulla comoda poltrona rossa e subito iniziarono ad apparire sul piccolo tavolino in legno del tè e dei pasticcini che furono molto graditi dalla ragazza.
-È da un paio di giorni...- disse fermandosi per poi versarsi del tè nella tazzina.
-Che noto quelle strane occhiate che tu e Severus vi lanciate, c'è per caso qualcosa che non va?-
Disse fermandosi a guardarla, per poi aggiungere con tono dolce
-Sai che puoi dirmi qualsiasi e dico qualsiasi cosa, Hermione- concluse con uno strano bagliore negli occhi.
Hermione era indecisa, non sapeva se parlarle di quello strano formicolio che sentiva crescere dentro di sè quando il professore le si avvicinava. Infondo, aveva bisogno anche lei di sfogarsi con qualcuno.
-Professoressa- fece una breve pausa
-Io...-
-Con calma cara, senza alcuna fretta o timore.-
-Il fatto è che... Ogni volta che lui mi è vicino mi sento felice e il solo pensiero di restare di nuovo da sola con lui stasera, mi fa crescere delle strane e intense sensazioni contrastanti tra loro.
Sensazioni ed emozioni che non ho mai provato prima, nemmeno con Ronald!- disse passandosi una mano tra i capelli con fare disperato.
Le McGongall le rivolse un sorriso dolce e rassicurante, stringendola dolcemente a sè.
E fu lì che Hermione scoppiò in un pianto isterico scosso da mille singhiozzi.
-Non piangere, Hermione- la sussurrò piano per rassicurarla, iniziandole ad accarezzare i morbidi capelli.

Ormai, la situazione per la professoressa era più che chiara.

A.N/
Scusatemi, ma è un capitolo di passaggio.
Mi dispiace non aver aggiornato molto oggi, ma come ho detto avevo degli impegni scolastici.
Grazie ancora a tutte per i  commenti positivi.
Bacioni

-Sarai sempre mia, Herm.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora