Act.18

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Piton continuava a guardare nervosamente la ragazza seduta al suo fianco e l'orrido uomo che si ritrovava di fronte.
Non posso lasciarla nelle sue mani. Pensò il professore afferrando rapidamente il polso della ragazza tremante per poi alzarsi di scatto.
In pochi secondi i due scomparvero dalla vista di tutti presenti in sala.
Il Signore Oscuro si alzò dalla sua imponente sedia battendo furiosamente un pugno sul tavolo, ormai consapevole di aver avuto accanto per anni un uomo a lui infedele.
-Mi occuperò personalmente della sua morte.- disse Malfoy senza  il suo solito ghigno maligno per poi sparire dalla stanza.

-Finalmente sei qui Herm!- disse Ron accogliendola nelle calde braccia.
-Non sai quanto ci sei mancata!- esclamò Harry.
-Non sapevamo da chi copiare i compiti.- continuò per poi scoppiare a ridere.
-Sempre i soliti voi due eh.- disse e tutti e tre scoppiarono in una fragorosa risata.
Ad Hermione sembrava passata una vita dall'ultima volta che aveva abbracciato i due.
Le erano mancati tantissimo.
-Ora però devi raccontarci tutto, perché sappiamo poco e niente!- esclamò Ronald con voce curiosa.
Hermione iniziò a raccontare quello che le era accaduto, tralasciando i dettagli con il professor Piton.
I ragazzi sembravano rapiti dalle sue parole.
Ad interromperla dal racconto, però, fu l'arrivo di uno studente del sesto anno che disse ad Hermione che la McGongall e Silente la stavano aspettando nell'ufficio di quest'ultimo.
-Ci vediamo dopo ragazzi.- disse Hermione alzandosi ed uscendo dalla sala comune.
Dopo pochi minuti si trovò davanti la porta dell'ufficio di Silente.
-Sorbetto al limone.- disse la ragazza e la porta si aprì rapidamente.
Salì le scale a chiocciola per poi ritrovarsi difronte dei vispi occhi azzurri che la scrutavano con fare curioso.
Nell'ufficio c'era anche Piton che se ne stava in un angolino ad osservare la ragazza.
-Bentornata signorina Granger.- disse Silente con la sua rauca voce.
-Grazie signore.- disse la ragazza sorridendogli.
-Come ti senti?- le chiese sorridendole.
-Decisamente molto meglio, grazie.- disse la ragazza con voce felice.
Silente sospirò.
-Come ben sai ormai la copertura del professor Piton è saltata.- disse osservandola.
Hermione annuì.
-Ed è bene che voi due siate nascosti in un luogo sicuro lontani da tutto e tutti, dato che Voldemort di sicuro cercherà vendetta.- disse per poi posare lo su Severus, che era stato tutto il tempo zitto e con gli occhi fissi sulla giovane.
-Dovrete nascondervi nel mondo babbano.- aggiunse la McGongall rivolgendo un sorriso ad entrambi.
A quelle parole Piton si raddrizzò schiarendosi la gola.
-E dove andremo precisamente?- disse con voce gelida.
-Andrete in Italia, a Volterra. È un piccolo paesino che si trova in Toscana. Partirete fra due giorni.-disse la McGongall distogliendo lo sguardo da Piton, trovando molto più interessanti gli anelli che aveva alle dita.
Il professore di Pozioni fece una smorfia di disgusto.
-Per quanto tempo?- chiese Hermione senza più un filo di entusiasmo nella voce.
Lei non voleva lasciare di nuovo Hogwarts, la sua casa.
-Oh cara, questo non lo sappiamo. Di sicuro non sarà un arco di tempo breve.- disse Silente sorridendole per rassicurarla.
-Nessun babbano dovrà sospettare di voi. Sarete semplicemente padre e figlia vogliosi di scoprire posti nuovi.- concluse il preside con uno strano luccichio negli occhi.
Lui sapeva cosa provava Piton per la ragazza.
Sentiva come quel cuore iniziava a battere velocemente come mai faceva da tanti anni quando l'alunna gli si avvicinava.
-Potete andare.- disse Silente sorridendo loro.
Piton sgattaiolò immediatamente dalla stanza, mentre Hermione venne trattenuta dalla professoressa McGongall che la invitò nel suo ufficio.

-Abbiamo molte cose da dirci.- disse la McGongall sedendosi su una delle tante poltroncine rosse presenti nel suo ufficio.
-Oh prendi un biscotto cara!- esclamò la professoressa per poi iniziare a versare del tè in una tazzina.
-Prego.- disse porgendole una tazzina di tè che Hermione accettò volentieri. -Puoi iniziare quando vuoi!- esclamò per poi posizionarsi meglio sulla comoda poltrona.
Si preannuncia una lunga serata.
Pensò la ragazza per poi iniziare il suo racconto con voce tremante.

A.N./
Ho pensato
"Perchè mollare tutto e non continuare? Riprovaci!"
Non voglio abbandonarvi così.
Avevo solo bisogno di un attimo per fermarmi a riflettere.
Mi dispiace per il tempo di assenza, ma (seppur breve) mi è stato molto d'aiuto.
Grazie a tutti quelli che mi hanno aspettata e supportata!
--R

-Sarai sempre mia, Herm.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora