Act.14

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L'uomo vestito di nero dietro di lei la prese per il braccio trascinandola davanti ad un grande cancello in ferro battuto.
-Muoviti, cammina.- disse una voce maligna.
Hermione conosceva quella voce.
-Lucius Malfoy?- chiese la ragazza con voce tremante.
-Oh, ma che bambina perspicace che abbiamo qui!- disse per poi ridere malignamente.
Hermione stava letteralmente morendo dalla paura.
Perché sono qui? Cosa vuole il Signore Oscuro da me?
La ragazza non riusciva a trovare risposta alle sue domande.
Malfoy continuò a trascinarla fin quando non entrarono in una fredda stanza dove situato al centro vi era un lungo tavolo di legno scuro.
Tutti gli uomini seduti al tavolo si girarono verso di loro.
Compreso il Signore Oscuro.
-Salve mio signore.- disse Malfoy inginocchiandosi per poi costringere anche la ragazza a farlo.
-Lucius, cos'hai per me?- disse Voldemort con la sua languida voce.
-Lei è Hermione Granger, la studentessa più brillante di Hogwarts. Potrebbe esserci di aiuto per le pozioni e potrebbe passarci informazioni su Potter, oltre a quello che già ci passa Severus.- disse Malfoy con voce melliflua.
A sentire quel nome, Hermione alzò di scatto la testa.
Scrutò gli uomini seduti al tavolo, per poi trovare Piton.
No, non è possibile, lui non è qui! Pensò Hermione cercando di ingannare la realtà.
Puntò i suoi occhi marroni in quelli neri di lui.
Era amareggiata, non se lo sarebbe mai aspettata.
L'uomo che amava era un Mangiamorte.
Lurido cane, pensò Hermione.
Piton la guardava con sguardo impassibile, senza far trasparire alcuna emozione.
-Inoltre, la ragazza, ha anche  un bel corpicino.- concluse Malfoy per poi iniziare ad accarezzarle il collo e infilare la sua gelida mano nella camicetta di Hermione che cercò di divincolarsi dalle mani di Malfoy.
Vide Piton sbiancare e serrare i pugni sotto al tavolo.
-Malfoy, non oserai mischiare la tua anima con una sanguemarcio, vero?- Disse Piton parlando per la prima volta da quando la ragazza aveva messo piede nella stanza.
-Lurido bastardo, lui si fidava di te!- urlò Hermione con tutto il fiato che aveva in corpo.
Subito dopo si sentì la guancia bruciare.
Alla ragazza iniziarono a scendere le lacrime.
Tutti gli uomini in sala scoppiarono a ridere.
Tutti tranne lui.
Intanto il Signore Oscuro aveva preso a strofinarsi il mento
-Severus- disse Voldemort con voce gelida.
-Assegno a te il compito di addestrare questa sanguemarcio- concluse sogghignando in modo malefico.
Piton si alzò verso la ragazza, per poi afferrarla saldamente per un braccio.
-Con permesso, Signore- disse chinando la testa per poi dirigersi verso la sua stanza.
-Come osi toccarmi, lasciami!- esclamò Hermione cercando di sfuggire dalla sua presa ferrea.
-Sta' zitta.- disse in tono gelido il professore.
Arrivarono in una piccola stanza con all'interno solo un grande letto matrimoniale nero e un armadio di fianco ad esso.
Piton la trascinò sul letto.
-Urla.- le ordinò il professore senza guardarla negli occhi.
Senza capire, Hermione iniziò ad urlare con tutta se stessa.
Forse per sfogarsi, forse solo per eseguire gli ordini del professore.
-Ed ora? Io voglio ritornare ad Hogwarts!- sussurrò Hermione.
-Cosa diamine ci facevi con il mantello dell'invisibilità nei sotterranei?- le chiese Piton cambiando discorso.
La ragazza divenne rossa al pensiero di dirgli che aveva avuto l'intenzione di andarlo a trovare.
-Mi servivano degli ingredienti per una pozione.- disse distogliendo lo sguardo da quegli occhi indagatori.
Severus le gettò un'occhiata confusa.
-Ora dormi, Granger.- sussurrò il professore per poi uscire dalla stanza chiudendo la porta con un incantesimo.
Oh, maledetta me che mi faccio venire in mente sempre queste idee stupide!
Pensò la ragazza arrabbiata per poi sprofondare in un sonno profondo.

A.N/
Spero che il capitolo vi piaccia!
Stellinate e fatemi sapere cosa nei pensate nei commenti!
Bacioni.

-Sarai sempre mia, Herm.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora