Act.11

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-Fermati, Granger.- disse il professore vedendo la ragazza avvicinarsi a passo veloce verso di lui.
-Cosa le è successo? Quando le è successo? E chi è...-
-Zitta Granger!- urlò Piton sbattendo una mano sulla cattedra.
-Mi scusi professore- sussurrò imbarazzata la povera ragazza.
-Granger, cosa devo fare con te?-
Disse riducendo gli occhi in due piccole fessure.
-Insopportabile so-tutto-io! Credi di essere migliore degli altri, non è vero Granger?- disse passandole una mano sul piccolo volto innocente.
Solo in quel momento Hermione si accorse che l'alito del professore di Pozioni puzzava terribilmente di Whisky.
-Professore, lei ha bevuto- disse con voce spaventata Hermione.
-Ti ho detto che devi stare zitta Granger!- disse per poi afferrarle i capelli e tirarli verso il basso.
Pur fidandosi ciecamente di lui, Hermione era molto spaventata dato che lui non era più in sè.
Sfilò delicatamente i morbidi capelli dalle sue grandi mani, per poi accarezzargli lentamente il volto.
-Dannata Granger- sussurrò Piton per poi lasciarsi andare sotto il dolce e delicato tocco della ragazza.
Hermione stava letteralmente impazzendo.
Finalmente poteva toccare quel corpo senza correre il rischio di essere cruciata.
Sai che non è in sè, Hermione, dovresti semplicemente accompagnarlo nella sua stanza e andare via.
Ma Hermione non voleva perdere quella occasione d'oro.
Cautamente si avvicinò allo stanco volto che aveva davanti poggiando delicatamente le sue morbide labbra su quelle sottili e fredde del professore. Qualcosa esplose dentro di lei.
Qualcosa che per molto tempo era rimasto sepolto dentro di lei.
Finalmente quelle labbra erano sue.
Hermione sentì uno strano calore invaderle il basso ventre.
Gli accarezzò i morbidi e sottili capelli per poi stringerlo dolcemente a sè.
Il professore non aveva proferito parola, e tutto quello che stava accadendo le sembrava un sogno.
Un sogno da cui non si sarebbe mai voluta svegliare.
-Diamine Granger, baci bene per essere soltanto una stupida mocciosa.-
Hermione non si offese per quel commento, anzi gli sorrise.
Facendosi indicare la strada dal professore, Hermione lo accompagnò  in camera sua sorreggendolo dalle spalle.
Era la seconda volta nel giro di poco tempo che si ritrovava in quel luogo che emanava un intenso profumo di muschio.
Lo adagiò dolcemente sul letto, per poi iniziare a sbottonargli i numerosi bottoni della casacca che avvolgeva il suo corpo.
Una volta sfilata anche la leggera camicia in lino, Hermione scoprì un Piton ricoperto interamente da graffi e lividi.
Dato che il professore non aveva alcuna intenzione di rivelarle cosa gli fosse successo, passò direttamente allo step successivo.
Appellò delle bende e qualche disinfettante e cautamente iniziò a tamponargli le ferite, mentre sentiva il suo sguardo bruciarle la pelle.
Dopo pochi minuti, il busto del professore era quasi completamente ricoperto da bende e cerotti.
Hermione fece per alzarsi e ritornare nella sua stanza, quando Piton la bloccò.
-Resta con me questa notte, Hermione.-
La prima volta che chiamava la ragazza con il suo nome.
Hermione sapeva che a parlare era un Piton completamente fuori di sè, ma senza farselo ripetere due volte si girò e si infilò sotto le coperte, accoccolandosi al suo caldo petto per poi cadere in un sonno profondo.

A.N/
Dovevo finire di studiare, ma Ele ha detto che mi firmerà la giustifica, quindi ho aggiornato.
Cosa succederà domani mattina?
Spero che il capitolo vi sia piaciuto.
Stellinate e fatemi sapere nei commenti.
Bacioni

-Sarai sempre mia, Herm.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora