Act.29

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28 Gennaio 2004
La guerra era ormai un vecchio ricordo per il mondo magico.
Lord Voldemort era stato sconfitto per sempre e ormai l'aria tetra che aleggiava nei vicoli di Diagon Alley era del tutto scomparsa.
Tutti ormai avevano trovato pace e serenità, perfino Mirtilla Malcontenta, fantasma che abitava il bagno delle ragazze di Hogwarts, aveva smesso di frignare per qualsiasi frivolezza e girava per il castello con un timido sorriso stampato in volto.
Harry e Ginny avevano finalmente abbattuto quell'enorme barriera di timidezza che troneggiava fra loro e avevano iniziato a frequentarsi.
Ron, invece, si era buttato a capofitto nella sua carriera da portiere, non volendo avere a che fare con l'amore; deluso dalla precedente esperienza con Padma Patil.
Tutti avevano trovato pace, tutti tranne una persona.
Hermione Jean Granger.
Dalla morte di Severus Piton, l'uomo che amava, la ragazza aveva rifiutato qualsiasi persona le si avvicinasse.
Si era dedicata unicamente alla sua primogenita, Queen Eileen, non terminando neanche gli studi.
Queen Eileen era una bambina solare ed estroversa, dotata di enormi capacità magiche.
Aveva numerosi amici ed aveva conquistato il cuore di numerosi maghetti della sua età.
Aveva dei morbidi capelli corvini che le arrivavano a metà schiena e dei profondi occhi ossidiana che fremevano dall'eccitazione davanti alla scoperta di qualcosa di interessante.
Nel corso degli anni la bambina aveva dimostrato di avere una certa affinità con le piccole pozioni che lei stessa preparava.
Queen Eileen era identica a suo padre.

Ricorreva il diciassettesimo compleanno della ormai cresciuta Eileen che quel giorno era particolarmente nervosa.
Col passare degli anni la ragazza era diventata ancora più bella e intelligente; ed era abile quasi come suo padre nel preparare pozioni.
Sua madre aveva organizzato una piccola festicciola che si sarebbe tenuta quella sera, invitando gli amici più stretti della ragazza.
Hermione era intenta nei preparativi quando si sentì chiamare.
Si voltò lentamente, sorridendo alla ragazza che si stava torturando il labbro con i denti arrivando quasi a spaccarlo.
-Mamma...Mi racconti qualcosa di papà?- sussurrò Eileen timidamente avvicinandosi alla madre.
Hermione sgranò gli occhi, consapevole del fatto che prima o poi quella domanda sarebbe arrivata e che la ragazza meritava delle risposte.
-Siediti- sussurrò Hermione con voce tremante, indicandole la sedia.
Si inginocchiò di fronte ad Eileen, guardandola dritto negli occhi.
Prima di parlare fece un grosso sospiro.
-Lui era un uomo meraviglioso anche se non tutti lo apprezzavano per  quello che era. Ha passato la sua vita rischiando tutto per proteggere il mondo magico. Era il professore più temuto di tutta Hogwarts perché qualche volta si arrabbiava con i suoi studenti mettendoli in punizione- si fermò ridacchiando debolmente mentre una lacrima scendeva rapidamente dai suoi occhi.
-Sembrava cattivo, ma in realtà non lo era. Aveva un grande cuore.
Ed io lo amavo così com'era.
Tra di noi ci sono stati molti problemi data l'età e data la sua paura di ferirmi.
È morto per colpa dei seguaci di Lord Voldemort, che lo attaccarono alle spalle senza dargli la possibilità di difendersi.
Ricordo quel giorno come se fosse ieri, posso ancora sentire il rumore del mio cuore spezzarsi.
L'ho sempre amato e sempre lo amerò.- concluse in un sussurro asciugando le numerose lacrime che rigavano le sue guance bagnandole.
La ragazza sospirò stringendo la madre in un forte e caloroso abbraccio.
-Avrei tanto voluto conoscerlo...- disse Eileen accarezzando il capo della madre.
Le due restarono per qualche minuto in quella posizione senza osare interrompere il contatto.
Il silenzio era spezzato dai loro respiri irregolari.
Hermione tirò su col naso staccandosi lentamente da Eileen e stampandole un dolce bacio sulla guancia.
-Dai... Va' a prepararti che fra poco arriveranno i tuoi amici!- esclamò Hermione sollevandosi.
La ragazza corse di sopra, sparendo dalla vista della madre che sospirò ritornando ai preparativi.

La serata proseguì tranquillamente tra roast-beef e buon vino.
Ormai la mezzanotte era scoccata gli amici di Eileen decisero quindi di lasciare la casa, complimentandosi con Hermione per il buon cibo.
Eileen si recò in cucina ringraziando la madre posandole un dolce bacio sulla guancia.
-Vado a cambiarmi.- disse sorridendole e correndo verso la sua camera.
Aprì velocemente la porta e si adagiò sul piccolo ma comodo letto.
Si ritrovò a fissare il soffitto, pensando a tutti i bei momenti che avrebbe potuto condividere con suo padre.
Non aveva nemmeno un ricordo di lui e la cosa la uccideva.
Grugnì frustrata passandosi una mano tra i capelli.
Stava abbassando lentamente la cerniera del vestito ma qualcosa la destò dal farlo.
Una luce accecante si levò dal soffitto posizionandosi davanti alla ragazza che si coprì il volto con gli occhi.
-Guardami.- sentì una voce profonda parlare.
Eileen aprì lentamente gli occhi cercando di mettere a fuoco la situazione.
Il fantasma di un uomo dal naso adunco e da un lungo mantello nero era posizionato davanti a lei.
La ragazza sgranò gli occhi.
Sua madre più volte le aveva descritto suo padre, Severus Piton e l'uomo che era posizionato difronte a lei corrispondeva perfettamente alle sue descrizioni.
-Papà...- sussurrò la ragazza mentre gli occhi le si inumidirono di lacrime.
Severus sorrise.
-Sei bellissima. Siete bellissime.- disse avvicinandosi alla ragazza e alzando un braccio, senza però riuscire a sfiorarla.
-Non mi è concesso stare qui, ho pochissimo tempo.
Sono venuto per augurarti buon compleanno e per darti un piccolo regalo, così potrai avere un ricordo di me.- disse sorridendo e facendole l'occhiolini.
-Resta con me, ti prego.- supplicò la ragazza con le guance rigate dalle lacrime.
-Ricorda che sono sempre stato con voi. E sempre lo sarò.- sussurrò rivolgendole un ultimo sorriso per poi sparire nel nulla.
Pochi secondi dopo la sua sparizione qualcosa cadde rovinosamente al suolo.
Eileen si alzò velocemente avvicinandosi alla lunga e stretta scatolina firmata Ollivander. La aprì velocemente rimanendo assuefatta dal suo contenuto.
Era una bacchetta nera rigida da dodici pollici. Era la bacchetta appartenuta a suo padre.
La ragazza stava ancora contemplando la bacchetta, quando la porta si aprì di scatto.
-Tutto bene Eil? Ho sentito...- Hermione si bloccò all'istante alla vista dell'oggetto che la ragazza aveva tra le mani.
-Lui... È venuto qui. Ha detto che questo è un regalo di compleanno e che sarà sempre con noi.-

Eileen era ormai diventata donna.
Era bellissima all'altare, nel suo lungo abito color panna, al fianco di Tobias Lovegood, l'uomo che era appena diventato suo marito.
Gli invitati applaudivano facendo loro i complimenti.
Sua madre era seduta in prima fila, con il volto stanco rigato dalle lacrime.
Si alzò lentamente avviandosi verso i due sposi.
-Siete bellissimi, complimenti.-

Hermione aveva mantenuto la sua promessa.
Era stata forte e aveva badato a sua figlia con tutto l'amore che solo una madre può donare.
Ora, dopo tanti lunghi anni, finalmente avrebbe potuto raggiungere il suo amato professore.

FINE.

A.N/
Siamo ormai giunti al termine di questa fanfiction che ha preso un pezzo della mia anima.
Ringrazio tutti, ma proprio TUTTI quelli che hanno votato, commentato (sostenendomi) e aggiunto la storia in biblioteca e nell'elenco di lettura.
Inoltre ringrazio anche i lettori silenziosi.
Grazie, grazie di tutto.
Alla prossima!
Bacioni!

-Sarai sempre mia, Herm.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora