Act.16

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I due passarono quasi tutta la mattinata ad esercitarsi su pozioni alquanto complicate quasi tutte scritte in quegli enormi libri di magia Oscura
-Professore- disse la ragazza con voce tremante.
Piton si girò verso di lei spronandola a continuare.
-Non mi ha ancora detto perchè sono qui.- disse in un sussurro Hermione.
-Come ben sai, sei una ragazzina molto più intelligente della metà dei ragazzi del sesto anno.- le disse Piton mentre osservava la ragazza che annuiva.
-Inoltre, sei anche molto amica di Potter. E lui vuole sfruttarti principalmente per questo. Vuole che io ti addestri per diventare una sua spia.-
Ad Hermione vennero le lacrime agli occhi.
-Io non voglio questo! Non sarò mai come voi! Voglio tornare ad Hogwarts!- disse urlando e scoppiando nuovamente in lacrime.
-È per questo che dovrai collaborare, Granger. Ti insegnerò come compiacere ma allo stesso tempo ingannare il Signore Oscuro. Dovrai riporre tutta la tua fiducia in me se davvero ci tieni a ritornare a scuola.- disse Piton con voce gelida e sguardo impassibile.
-Silente e i tuoi amichetti sanno che sei con me.- concluse il professore per poi estrarre dal lungo mantello nero una piccola bustina gialla consegnandola alla ragazza
Hermione lo guardò con fare allibito.
-Quindi lei...-
Si portò una mano alla bocca.
-Quindi lei non è dalla sua parte...
In effetti mi sembrava strano che Silente fosse così stupido da non accorgersi  della sua infedeltà- disse la ragazza asciugandosi le lacrime.
-E quindi c'è quel qualcosa di buono nascosto dentro di lei.-
Azzardò Hermione ridendo.
Sulle labbra del professore affiorò un piccolo sorriso che mandò in paradiso la ragazza.
-Penso che per oggi possa bastare, Granger.- disse Piton facendo scomparire man mano i vari calderoni dal tavolo e sistemando i libri nella libreria.
-Ed ora cosa faremo?- chiese Hermione una volta che Piton finì di sistemare il laboratorio.
-Dovremo pranzare con tutti gli altri.- le rispose il professore con voce atona.
-E non cedere davanti alle loro provocazioni. Non ho voglia di passare il resto del pomeriggio a medicare le tue ferite.- concluse puntando i suoi profondi occhi scuri in quelli chiari di lei.
La ragazza annuì per poi dirigersi verso l'uscita di quel meraviglioso laboratorio.

Stare in quella stanza che odorava di morte per Hermione era asfissiante, ma ancora lo era ancora di più a ritrovarsi di fronte gli occhi grigi di Malfoy che sembravano volerla spogliare.
-Allora Severus, la stai mettendo in riga?- disse con la sua solita voce maligna che fece calare il silenzio nella stanza.
-A questa sanguemarcio bastano un paio di cicatrici per farle abbassare completamente la testa.- rispose Piton ghignando.
Hermione con quelle parole si senti ancora più triste ed umiliata anche se sapeva che erano solo una copertura.
Tutti scoppiarono a ridere.
Intanto, sotto al tavolo, la ragazza sentì una grossa e calda mano poggiarsi sulle sue e stringerle delicatamente.
Quel contatto la mandò in tilt, facendole completamente dimenticare la tristezza e l'umiliazione.

Una volta finito di pranzare, Piton accompagnò la ragazza nella sua piccola stanza chiudendosi la porta alle spalle.
-Dato che la bacchetta ti è stata requisita, se hai bisogno di qualcosa chiedi pure.-
La ragazza annuì debolmente mentre Piton fece per allontanarsi.
-Ho bisogno di lei qui.- sussurrò la ragazza facendolo bloccare immediatamente.
Si voltò lentamente fissandola negli occhi.
Al diavolo, stupida ragazzina. Pensò Piton prima di stendersi sul piccolo letto che ormai non aveva più la solita aroma di muschio, ma un dolce e intenso profumo alla fragola.

A.N/
'Sti due si avvicinano sempre di più eh!
Come promesso, eccovi il secondo capitolo!
Stellinate e fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, bacioni!

-Sarai sempre mia, Herm.-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora