Yellow

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"Ciao ragazzi, ci vediamo più tardi." si salutarono tutti.
Samantha e Luke si incamminarono verso casa di lui.
"Hey Sam.. Tranquilla, Louis capirà anzi può essere che metterà una parola buona con tua madre." diss Luke
"Lo spero Luke" rispose lei sorridendo malinconica.
"Comunque puoi stare da me quanto vuoi, ho spiegato tutto a mia mamma. Spero che non ti dispiaccia" aggiunse il bionfo
"Non fa niente Luke. E grazie, non so davvero come ringraziarvi, a te e tua madre." rispose Samantha.
Luke sorrise.
"Figurati"

A Samantha squilló il telefono.
'Matthew Espinosa' diceva lo schermo.

-pronto Matthew-
-hey Samantha, mi chiedevo quando vuoi fare ripetizioni- rispose lui
-oh non lo so, quando ti è più comodo-
-facciamo sabato alle 16:00 a casa mia?- chiese
-okay, ci vediamo sabato. Ciao Matthew-
-Ciao Samantha- rispose lui

"Chi era?" chiese Luke
"Il mio tutor di matematica, me l'ha assegnato il professore. Faccio schifo in quella materia." spiegò Sam
"Oh.. Mia mamma è professoressa di matematica."
"Quindi sarai molto bravo."
"Diciamo che sento come un dovere andare bene in quella materia. Però solo quella, nelle altre faccio schifo" rispose Luke
"Capisco.."

"Vieni siamo arrivati" disse il biondo prendendole la mano.
"Mamma, siamo arrivati" aggiunse una volta dentro casa.
Una donna con i capelli biondi uscì dalla cucina con uno strano grembiule addosso asciugandosi le mani su uno strofinaccio.
"Ciao cara, io sono Liz"
"Salve signora, io sono Samantha" rispose
"Oh ti prego chiamami Liz, signora mi fa sentire più vecchia di quanto io non sia già" disse ridendo Liz
Samantha sorrise.
"Luke ti fa vedere la tua camera ora, io finisco di pulire la cucina" aggiunse

Luke non aveva ancora lasciato la mano di Sam e a lei non dispiaceva per nulla.
Samantha aveva sempre le mani troppo fredde mentre Luke.. Non sapeva se Luke avesse le mani fredde o meno, semplicemente quel contatto con lui le riscaldava le mani.
"Questa è la mia stanza" disse Luke indicando una stanza con la porta semichiusa sulla quale c'era un cartello con scritto 'do not disturb'.
Luke aprì definitivamente la porta, aveva le pareti blu ricoperte interamente di poster. Una marea di CD sparsi sulla scrivania come se avesse cercato un CD che non trovava. Su una mensola c'era uno stereo nero che girava a vuoto. E nell'angolo c'erano le sue chitarre. Era tutto disordinato. Era la stanza che si aspettava di vedere.

"Si, lo so è disordinata ma ci farai l'abitudine" aggiunse il biondo.
Lei sorrise.
Luke aprì la porta della stanza di fronte alla sua.
"Questa è la camera gialla, si chiama così perché è gialla... Si lo so è un nome originale."
La stanza in questione era bellissima. E..gialla.
Aveva una grande finestra che dava sul giardino del retro di casa Hemmings. Sotto ad essa c'era una specie di panca ricoperta di cuscini tanto da sembrare un divano e di fronte al "divanetto" c'era il letto. A due piazze con una coperta gialla. Per descrivere quella stanza c'erano due parole. Grande e Gialla.
"È bellissima" disse Samantha
"E gialla, pensa che la mia era arancione. Ho combattuto anni per dipingerla di blu." rispose il biondo.
I due entrarono nella stanza e si sedettero sul divanetto.

"Prima o poi devo andare a casa mia a prendere un po' di roba. Lì ho lasciato i miei CD, i libri, l'Ipod, i vestiti tutto." esordì Samantha
Luke annuì.
"Ti va di venirci con me?"
"Ora?"
"Sì, ora."
Luke si alzò prendendo la mano di Samantha.
"Andiamo." disse.

"Mamma noi usciamo, torniamo più tardi." disse Luke
"Arrivederci Liz"
"Ciao tesoro" rispose

"Allora, non ho una macchina. Ho una bici." disse Luke aprendo il garage.
Tirò fuori una bicicletta con dei tubi sulle ruote davanti e dietro.

Il biondo si mise im sella alla bici.
"Sali" disse
Samantha salì sui tubi dietro della bici tenendosi alle grosse spalle di Luke.

Lui iniziò a pedalare e lei a sorridere come una bimba.
"È anche meglio di una macchina." disse Sam
"Puoi dirlo forte." rispose lui.

Con il vento che le sferzava il viso ed i capelli al vento si rese conto che non aveva mai vissuto davvero.

Era sempre stato dettato tutto dalla mamma. La sua felicità era quella della mamma. Non era padrona della sua vita. Non poteva fare ciò che le piaceva.
A sette anni fu iscritta a danza classica ma la maestra disse che era poco disciplinata e disturbava la lezione.
La mamma la iscrisse ad un' altra scuola di danza. E poi ad un'altra. E un' altra. Fin quando non dissero che lei poteva ballare.
Per tre anni fece danza. Poi fu iscritta a nuoto. Lei odiava nuotare. Lo odiava con tutto il cuore.
A lei non piaceva ballare e nemmeno nuotare. Ma piaceva alla mamma.

"Siamo arrivati." i due scesero dalla bici e Luke la lasciò cadere sul prato tagliato accuratamente.

Le prese la mano e la accompagnò alla porta.

Bussò, ma poi si sentì stupida perché aveva le chiavi.
"Samantha.." disse la madre quando aprì la porta.
"Sono venuta a prendere delle cose." rispose
Luke rimase lì come un idiota. Alto due metri sotto la porta avrebbe messo timore a chiunque ma non a Marianne, la madre di Samantha, che non si scompose per nulla e non si sentì in imbarazzo a chiedere chi fosse il biondo.
"Sono Luke." rispose lui cercando di sorridere cordialmente.
"Posso entrare sì o no?" disse Samantha.
Marianne si spostò dalla porta per farli passare.

Entrarono in camera di lei.
Ed era disordinato come la camera di Luke.
I CD erano ammassati accanto al letto, di fianco al comodino.
Su di esso c'erano un Ipod, delle cuffiette, il telecomando di uno stereo e un paio di libri uno sull'altro.
Il letto era a due piazze e su di esso c'era una coperta fucsia a stampe nere.
Le pareti erano fucsia come la coperta e c'erano delle frasi di canzoni scritte a mano.
E dei poster. Milioni di poster. Sulla parete dietro la testiera del letto ce n'era uno di Avril Lavigne. Il poster preferito di Samantha.

La ragazza sospiró, prese uno zaino e iniziò a racimolare le sue cose.

Luke si aggirava per la stanza alla ricerca di un qualcosa che neanche lui sapeva cosa.
"Sam che stai facendo?" chiese Louis entrando nella stanza e fermandosi a guardare Luke.
"Luke? Che ci fai qui?" aggiunse
"L'ho accompagnata" rispose il biondo alzando le spalle.
"Sto prendendo le mie cose Louis. Sto andando via. Mamma mi ha cacciato di casa qualche giorno fa.." Samantha non riusciva a trattenersi più così si lasciò cadere sul letto.
"Eh?" chiese Louis con una faccia stupita.

Remember Book|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora