Revelation

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Louis si sedette sul letto accanto alla sorella.
"Che stai dicendo Sam? Mamma non può averti cacciata di casa." disse accarezzandole la spalla.
"Invece l'ha fatto Louis. Questo perché sono tornata un po' tardi qualche settimana fa. Abbiamo litigato, non facciamo altro che litigare da quando te ne sei andato. Penso che tu sia l'unica cosa che tenga insieme la nostra famiglia. Da quando sei partito mamma non fa altro che dirmi che sono un disastro, che non posso fare quello che voglio, continua a dirmi che non combineró nulla di buono nella mia vita Louis." spiegò.

Luke intanto girovagava per la stanza cercando di non combinare casini.
"Sam, io vado un attimo da Michael, chiamami quando hai finito okay?" disse.
"Okay, grazie Luke" rispose Samantha
Il ragazzo sorrise ed uscì dalla stanza.

Appena Luke andò via i ragazzi continuarono il discorso.
"Sam, sai che non è così. Mamma ti vuole bene."
"No Louis, non mi vuole bene altrimenti non mi avrebbe cacciata di casa per un cazzo di ritardo."
"Sai bene che non è uno solo Samantha." rispose Louis
"Si, non è uno solo, ma cazzo! È normale che faccia un po' tardi. Ha detto che è stanca dei miei colpi di testa, li avevi anche tu i colpi di testa, perché se la prende solo con me? Volevo che ci fossi tu a proteggermi o a coprirmi. Ma tu non ci sei, sei in un cazzo di college dall'altra parte della nazione. E volevo che ci fossi tu quando mamma è venuta a casa di Mar e mi ha smerdato davanti a Luke e ai suoi amici, per dirle di smetterla, che avrebbe continuato a casa. Ma tu non c'eri Louis. Non c'eri e mi manchi, mi sei mancato. Non sai quanto, vorrei averti qui in ogni minuto. Perché sei l'unica roccia alla quale io posso appendermi cazzo! L'unica, non posso rompere le palle sempre a Mar e Flaviola, hanno anche i loro problemi. E mi sento sempre più piccola ed insignificante in questo mondo troppo grande per me. Tu sei l'unico che con un fottuto sguardo mi capisce. Ed ora che te ne andrai starò di nuovo male, non voglio fartene una colpa Lou.. Ma non hai idea di quanto io stia male quando vai via." sbottò Samantha.

Louis aveva le lacrime agli occhi, strinse fra le braccia la sua sorellina e piansero lacrime amare.

Anche Louis era stato male, sotto i tatuaggi, l'aspetto da playboy, i capelli spettinati e tutta la cornice c'era un ragazzo dal cuore d'oro che non aveva vergogna a piangere davanti alla sorella.
"Samantha. Ci sarò sempre okay? Chiamami in ogni momento. Ma ti prego non devi stare così male, io..non so mi sento così in colpa."
"Non devi, è colpa mia e di mamma. Mi sento così stupida ad avertene fatta una colpa.."
"Ti voglio bene. Ricordatelo sorellina" disse Louis sorridendo ed abbracciando la ragazza.
"Anche io Lou" rispose

"E Luke?" chiese Louis mentre la aiutava a mettere le cose in un altro zaino.
"Luke cosa?" chiese lei voltandosi per non fargli vedere le sue gote arrossarsi.
"Dai, non mentire al tuo fratellone. Si vede da un miglio che non ti è indifferente."
"Si okay.. Mi piace e anche tanto.."
"E?" chiese lui incitandola a continuare.
Lei si mise le mani sul volto ridacchiando come una bimba di cinque anni.
"Ci siamo baciati." aggiunse
"Oh..wow.. Non me lo aspettavo. Okay.." disse Louis.
Lei spostò le mani dal viso.
"E cosa aspettavi scusa?" chiese.
"Che mi dicessi che lo ami ma non sai se ti ricambia. Sai queste cose da bimbette depresse."
"Hey, io non sono una bimbetta depressa."
"Depressa no, bimbetta sì." precisò
"Sei uno stupido." rispose

Lui prese a farle il solletico, Louis era tornato e con lui anche l'allegria

Remember Book|| Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora